Tutto sull’oleandro, una pianta dai fiori bellissimi e facile da coltivare
I segreti di questo arbusto sempreverde che si può coltivare sia in terra che in vaso
L’oleandro è una pianta ornamentale tipica della zona del Mediterraneo che può essere coltivata facilmente sia in giardino che in vaso. Conosciamo meglio questo arbusto sempreverde dai fiori coloratissimi e scopriamo insieme le tecniche per coltivarlo al meglio.
Sommario
Originario del bacino del Mediterraneo, l’oleandro è un arbusto sempreverde dal portamento cespuglioso che cresce spontaneamente vicino ai letti dei fiumi. Chi si diletta di giardinaggio avrà soddisfazioni da questo arbusto, specialmente se impiegato lungo le bordure e come siepe.
Caratteristiche e aspetto
Si caratterizza per il fogliame verde scuro dalla forma affusolata e lunga, ma sopratutto per le ricche e variopinte fioriture estive che perdurano per diversi mesi. I fiori, in particolare, possono essere semplici, doppi e stradoppi, a seconda della varietà. Le colorazioni spaziano dai toni del bianco, rosa, albicocca, rosso e giallo.
Si tratta di una rustica, resistente, che predilige climi caldi e temperati. Alcune varietà, infatti, temono il gelo e le temperature sotto i 2°. In generale, però, la resistenza dell’oleandro ben su concilia anche con climi più freddi.
L’oleandro è velenoso?
La caratteristica più distintiva di questo arbusto è la sua tossicità: l’oleandro è una pianta tossica che contiene glicosidi cardioattivi, chiamati cardenolidi, in tutte le sue parti (aeree e non), capaci di alterare il ritmo cardiaco e causare aritmie.
Non è così infrequente leggere di un avvenuto caso di intossicazione, soprattutto quando vengono coinvolti i bambini. È quindi imprescindibile maneggiare l’oleandro con cautela, evitando di bruciarlo o usare parti della pianta per qualsiasi scopo.
I sintomi iniziali di intossicazione da oleandro includono vomito, che può limitare l’assorbimento delle tossine, seguito da disturbi del ritmo cardiaco come bradicardia sinusale e aritmie ventricolari. In caso di intossicazione, è fondamentale contattare immediatamente il Centro Antiveleni, che può fornire consulenze specifiche e somministrare un antidoto disponibile per trattare l’intossicazione.
Storia e significato dell’oleandro
La storia e il significato di questa pianta sono molto controversi. Nei secoli, infatti, questa pianta ha assunto significati profondamente diversi.
Inizialmente, le foglie disposte a gruppi di tre sui rami simboleggiavano l’armonia dell’Universo. A supporto della valenza benevola attribuita a questo arbusto, c’è anche un’antica leggenda che narrava che sul bastone di San Giuseppe fosse fiorito proprio un oleandro. Da qui il soprannome di mazza di San Giuseppe.
Nel corso dei secoli, però, passò dall’essere pianta bene augurante a simbolo funereo e nefasto, sia in Oriente che in Europa. Forse a causa della scoperta della sua tossicità, venne associato alla disgrazia, tanto che con i suoi fiori si ricoprivano solo i morti. È per questo motivo che nel linguaggio dei fiori donare un ramoscello di oleandro è segno di diffidenza e male augurio.
Come coltivarlo in giardino
Come tutte le piante Mediterranee, predilige le posizioni in pieno sole. Il luogo ideale per la messa a dimora è luminoso, riparato dal vento e leggermente ombreggiato nelle ore più calde. Il terreno, invece, deve essere ricco di humus e ben drenato.
Essendo una pianta rustica, non avrà bisogno di cure o attenzioni particolari. La sua coltivazione in giardino è facile e necessità solo di annaffiature regolari sopratutto nei primi due anni di vita della pianta per favorirne l’attecchimento.
La potatura consiste nel privare la pianta dei rami secchi e dei fiori appassiti. Una cimatura più severa può essere praticata di tanto in tanto per rinvigorire gli esemplari più vecchi. In tal caso, i rami devono essere tagliati a 15-25 centimetri dalla base.
L’accortezza che occorrerà prestare è la protezione invernale per le piante giovani. Meglio procedere con una pacciamatura del piede degli arbusti fatta di foglie secche e ricoprire la pianta con un telo traspirante.
Nelle zone a clima mite, gli oleandri danno il meglio di sé in piena terra accanto ad altre piante da siepe mediterranee, come agrumi, indie, agapanti e lillà. Queste macchie di colore rallegreranno siepi e bordure creando un’atmosfera davvero suggestiva.
Come coltivarlo in vaso
Si coltiva facilmente anche in vaso a patto che si utilizzino contenitori profondi e capienti. Il vaso, infatti, deve essere di dimensioni adeguate a sostenere lo sviluppo della pianta che tende a crescere rapidamente sia in altezza che in larghezza.
Il terriccio da utilizzare è quello specifico per piante fiorite, arricchito con nutriente organico a base di leonardite che faciliterà la crescita dell’apparato radicolare e dei nuovi germogli.
Meglio sistemare alla base del vaso un po’ di argilla espansa per favorire il drenaggio del terreno ed evitare pericolosi ristagni.
Le innaffiature dovranno essere regolari ma non troppo abbondanti. Sarà buona norma controllare sempre lo stato del terreno tra un’irrigazione e l’altra e lasciar asciugare per bene il letto prima di irrigare nuovamente.
Ricordate che ama la luce diretta del sole. Il vaso dovrò dunque essere posizionato in una zona ben irradiata a arieggiata. Il clima ideale è mite anche se la pianta è capace di sostenere per breve tempo le gelate.
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Ultimo aggiornamento il 26 Giugno 2024 da Rossella Vignoli
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