Olio di lentisco: profumo di Mediterraneo, beneficio per la pelle
L’olio di lentisco viene usato in cucina, ma anche per le tante proprietà terapeutiche
L’olio di lentisco è un olio aromatico che profuma di Mediterraneo. Si ricava dalla pianta di lentisco, un arbusto comune nella macchia mediterranea e soprattutto in Sardegna. Dalla pianta sorga infatti una resina oleosa nota come Mastice di Chios che viene usata per scopi terapeutici. Viene utilizzato come olio aromatico in cucina.
Sommario
Olio di lentisco: cosa è
L’olio di lentisco è un olio vegetale che si ottiene dal lentisco arbusto sempreverde tipico del bacino del Mediterraneo, che in Sardegna cresce spontaneo, dall’aspetto cespuglioso, popolando la macchia mediterranea.
Si tratta di un olio aromatico che emana un buon profumo ed è ricavato dalla spremitura delle bacche. Viene utilizzato come condimento in cucina, per insaporire piatti semplici di cucina marinara. Con l’introduzione dell’olio di oliva questo olio è stato pian piano messo da parte in cucina. Viene ancora utilizzato ad uso cosmetico per le tante proprietà benefiche a livello dermatologico.
Oli essenziale di lentisco
Non si deve confondere quest’olio di lentisco con l’olio aromatico distillato per corrente di vapore dai rami e fiori dell’arbusto, cioè l’olio essenziale di lentisco, dal profumo intenso e erbaceo.
Si usa in aromaterapia e per curare dolori gastrici, emorroidi e aiuta a sgonfiare le gambe con massaggi sulla zona interessata e diluito con altro olio base.
Cura i dolori gastrici, le emorroidi e aiuta a sgonfiare le gambe gonfie.
La pianta di lentisco
Con il nome botanico di Pistacia Lentiscus, il lentisco appartiene alla famiglia delle Anacardiacee. È un arbusto cespuglioso sempreverde di facile coltivazione che può arrivare al massimo di 3 metri, fa parte della macchia Mediterranea.
Pianta rustica, che sopporta bene la siccità, è usata in tutte le sue componenti vegetali.
- Dalle foglie di colore verde scuro dall’odore tipico, si ricava per distillazione l’olio essenziale e se ne fanno decotti e tisane.
- Dai frutti che sono piccole bacche che maturano in autunno, passando dal colore bianco, al rosso, al viola scuro quasi nero a piena maturazione, per spremitura si ricava l’olio che sostituisce quello d’oliva in cucina.
- Da fiori, foglie e rametti si estrae l’olio essenziale mentre dalle bacche, una volta giunte a maturazione si ottiene, per spremitura, l’ olio vegetale dall’intenso aroma balsamico
- Dal tronco invece si ricava una resina oleosa nota con il nome di Mastice di Chios, spesso impiegata in fitoterapia, nelle case farmaceutiche e anche come componente di colori e chewingum.
- Dal legno duro, compatto e di un bel rosso, si ricava carbone vegetale, poichè brucia bene e raggiunge alte temperature in breve tempo. È inoltre utilizzato nell’artigianato per piccoli lavori al tornio e d’intarsio.
Utilizzi nel corso della storia
L’olio di lentisco veniva utilizzato già nell’antichità e ogni Paese aveva le sue tradizioni popolari.
In Sardegna veniva usato l’olio ricavato dalle sue bacche sia per insaporire i piatti della cucina tradizionale al posto del più costoso olio di oliva, sia come elisir di longevità e benessere.
Le foglie servivano, invece, per preparare impacchi per curare le ferite e per togliere il cattivo odore di piedi: le foglie si lasciavano nelle scarpe per evitare sudorazioni eccessive.
In Medio Oriente veniva utilizzata la resina per disinfettare e profumare, apprezzata anche per le proprietà antisettiche, per disinfettare le ferite, curare le ulcere gastriche, da bruciare come alternativa all‘incenso. Masticare la resina invece serviva all’igiene orale per la cura di denti e gengiviti e la purificazione dell’alito.
Greci e Latini, in epoca classica, usavano l’olio derivato dalle bacche per le sue qualità diuretiche, antinfiammatorie, antisettiche, cicatrizzanti, per la cura di ulcere gastriche, per la pulizia e purificazione della pelle, per trattare tosse e raffreddore, veniva inoltre aggiunta alle tinture dei capelli.
Olio di lentisco: come si prepara
Per preparare l’olio di lentisco bisogna prima di tutto raccogliere le bacche mature, a novembre. La raccolta non è semplice: si passa infatti in mezzo a cespugli fitti di vegetazione selvatica e si raccolgono a mano con il tradizionale metodo dello sfregamento, lasciando così inalterati i rami, per nuove fruttificazioni.
Una volta raccolte vanno pulite e si inizia con l’estrazione per spremitura dell’olio. I resti, foglie e scarti vanno rigettati nel terreno.
Può avvenire con due metodi:
- spremitura a caldo, prevede cioè l’uso del calore in diverse fasi del processo. Si tratta del metodo più comune e più produttivo, ma quest’olio è meno pregiato, perché le alte temperature tendono a modificare le sue qualità organolettiche. Il sapore e il gusto pungente e intenso, tipico del cespuglio, diventano più delicati.
- spremitura a freddo. Questo metodo è il migliore per ottenere un olio di ottima qualità. Il prodotto spremuto a freddo conserva tutte le proprietà originali e permette di creare un olio essenziale ricco di componenti fenolici.
Olio di lentisco fai da te
Si può preparare l’olio di lentisco a casa seguendo un antica ricetta sarda.
Le bacche si raccolgono quando sono a giusta maturazione, rosso scuro quasi marrone. Si puliscono da foglie e rametti e si fanno bollire in abbondante acqua fredda. Sono pronte quando vengono a galla, dopo circa 2 ore di cottura.
Scolate, vanno poste in un sacco di tela e poi schiacciate con un mattarello, con forza. Fuoriuscirà un olio che va messo in padella dal fondo spesso. Fatelo bollire alcuni minuti per far evaporare l’acqua. Filtrate dalle impurità con un colino. Si otterrà un estratto denso e oleoso. Versate in una bottiglia di vetro scuro sterile e lasciate a raffreddare. Non è adatto per uso interno, ma solo topico.
Per rendere l’olio più delicato ripetere il procedimento: bollitura, colino e raffreddamento ancora un paio di volte.
Olio di lentisco: composizione
Nell’olio di lentisco la quantità di acidi grassi monoinsaturi è superiore rispetto a qualsiasi altro olio di origine vegetale, mentre il contenuto di acidi grassi saturi è molto limitato. Si compone di:
- 55,3% omega 9 dell’acido oleico
- 19,5% di acido palmitico
- 21,4% omega 6 e omega 3 dell’ acido linoleico
- 2,1% di acido palmitoleico
- 1,7% di acido stearico
Contiene anche tannino per la rigenerazione dei tessuti, ideale in presenza di lesioni o bruciature.
Le proprietà dell’olio di lentisco
All’olio di lentisco vengono attribuite tante proprietà per la nostra salute. Vediamo quali sono i suoi benefici:
- favorisce la regolarità intestinale
- cura alcune patologie gastriche
- aiuta a curare la gastrite perchè depotenzia il battere l’Helicobacter pylori, batterio che ne è la causa, grazie alle sue qualità antisettiche e antibatteriche
- regolarizza il colesterolo e agisce positivamente sui trigliceridi
- allevia i disturbi da reflusso gastrico e da ernia iatale
- aiuta a sedare le infiammazioni delle vie aeree, sedare la tosse
- previene la formazione di placca in caso di gengiviti e afte, e combatte l’alitosi. Si usa facendo risciacqui e gargarismi
- ha un’azione antitumorale: sembra che l’olio di lentisco abbia una efficacia antitumorale nel combattere le cellule di alcuni tumori
- è indicato nel trattamento di affezioni a livello uro-genitale quali cistiti, uretriti, ureteriti, leucorrea e prostatiti: si usa per lavaggi.
Uso dermatologico
Usato esternamente questo olio è un vero toccasana. Si applica sulla pelle per lenire alcuni disturbi dermatologici comuni, come irritazioni, dermatiti e psoriasi. Tutto questo grazie alla proprietà antinfiammatoria e antisettica.
In particolare l’olio ha la capacità di:
- aiutare la cicatrizzazione delle ferite evitando il formarsi di infezioni
- ridurre il prurito causato dalle punture di insetto
- riequilibrare e rigenerare la pelle, anche la più sensibili e affetta da dermatiti, grazie alle sue proprietà lenitive
- ridurre i radicali liberi grazie all’azione antiossidante
Uso in cosmetica
L’olio è molto apprezzato in cosmesi perchè è un ottimo idratante, utile anche nel trattamento di pelli sensibili o irritate e svolge una valida azione antietà.
Nell’industria cosmetica è utilizzato per realizzare saponi, bagno schiuma, oli da bagno e da massaggio e creme idratanti per il viso e per il corpo.
Vanta anche proprietà balsamiche e può essere utilizzato nel diffusore d’essenze o nell’umidificatore dei termosifoni per purificare l’aria, oppure nella vasca da bagno per profumare e regalare benessere e relax.
Uso alimentare
Prima ancora di essere apprezzato per le tante proprietà terapeutiche è stato usato fin dall’antichità come olio per insaporire le pietanze: soprattutto nel bacino del Mediterraneo e in Sardegna viene ancora utilizzato nella cucina tradizionale – soprattutto sarda e pugliese – come olio da condimento al posto dell’olio di oliva.
Si usa per condire le verdure crude e cotte, per accompagnare pietanze a base di formaggio, ma anche per realizzare ottime fritture o arricchire zuppe e minestre.
Quest’olio è stato oggi soppiantato in cucina da quello d’oliva più diffuso ed economico. Ma resta molto richiesto per le altre proprietà.
Ultimo aggiornamento il 25 Giugno 2022 da Rossella Vignoli
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