Cos’è l’Omeopatia e quali sono i suoi benefici e controversie
Medicina alternativa che si basa sul principio del simile che cura il simile, permettendo al corpo di risolvere da solo le malattie
Scopriamo cos’è l’omeopatia, una medicina alternativa fondata da Christian Friedrich Samuel Hahnemann, tra la fine del XVIII e l’inizio del XIX secolo. Si tratta di un insieme di cure volte a debellare le malattie rispettando il corpo, per far sì che sia esso a combattere i sintomi.
Sommario
Cos’è l’Omeopatia
Questo sistema di medicina alternativa, sviluppato alla fine del XVIII secolo dal medico tedesco Samuel Hahnemann, si basa sull’idea che il corpo umano abbia una capacità innata di guarirsi e che determinate sostanze, se opportunamente preparate, possano stimolare questo processo di autoguarigione.
La medicina dovrebbe dunque aiutare il paziente a combattere da solo la malattia. Non si propone di sostituirsi alla medicina scientifica (quella chiamata medicina allopratica), ma cerca di fornire una valida alternativa di origine naturale, al concetto di cura.
Per questa ragione, le dosi utilizzate sono dinamizzate, ovvero espresse in grammi o milligrammi.
Il che comporta tempi di risposta meno rapidi rispetto alla medicina classica. Ma a dispetto di quanto si è soliti pensare, l’omeopatia è in grado di intervenire sia nella cura delle malattie acute che croniche.
Principio fondamentale dell’Omeopatia
Si fonda sul principio fondamentale del similia similibus curantur cioè ‘i simili si curano con i simili’. Secondo questa teoria, una sostanza che provoca determinati sintomi in una persona sana può essere utilizzata, in forma diluita, per trattare quegli stessi sintomi in una persona malata.
Storia dell’Omeopatia
Ha origini alla fine del XVIII secolo, grazie al medico tedesco Samuel Hahnemann (1755-1843). Nata come una risposta critica alla medicina tradizionale dell’epoca, che utilizzava pratiche spesso invasive e pericolose, come salassi e purghe, si basa sulla scoperta del principio dei simili.
Nel 1790, durante la traduzione di un trattato sulla corteccia di china (usata per curare la malaria), Hahnemann notò che assumendola in dosi elevate, una persona sana sviluppava sintomi simili a quelli della malaria. Da questa osservazione, formulò il principio fondamentale dei ‘simili si curano con i simili’.
Nel 1810, Hahnemann pubblicò il suo libro più importante, Organon der Heilkunst (L’organon dell’arte di guarire), che ne divenne il fondamento teorico. Qui venne formalizzato il principio dei simili e introdotto il concetto di dinamizzazione dei rimedi.
E ça va sans dire che questa forma di medicina alternativa si diffuse rapidamente in Europa e negli Stati Uniti, grazie alla sua promessa di cure meno invasive rispetto alla medicina tradizionale dell’epoca. Diverse scuole omeopatiche furono fondate in diversi paesi, e molti medici iniziarono a praticare questo approccio.
Tuttavia, già nel XIX secolo, cominciarono anche le critiche dalla comunità scientifica, che considerava il suo metodo privo di basi scientifiche. Tuttavia, la sua popolarità continuò a crescere grazie ai successi riportati dai sostenitori, in particolare durante le epidemie di colera e tifo.
Con l’avvento di nuove scoperte scientifiche, come la teoria dei germi e lo sviluppo di antibiotici, l’omeopatia conobbe un declino significativo. Tuttavia, rimase praticata in alcune regioni, in particolare in India e in alcune parti dell’Europa.
L’interesse riemerse però negli anni ’70 del secolo scorso, grazie ad un crescente interesse per le forme di medicina naturali e meno invasive, con una crescente domanda di trattamenti personalizzati e complementari.
Oggi è praticata in tutto il mondo, con una presenza significativa in paesi come India, Germania, Francia e Brasile. In India, ad esempio, è considerata parte integrante del sistema sanitario nazionale.
Quali sono i principi fondamentali dell’Omeopatia
Il principio di similitudine ed il processo di diluizione e dinamizzazione dei rimedi omeopatici sono i grandi capisaldi di questa medicina alternativa. Ma ce ne sono anche di altri. Vediamoli tutti.
- Principio di similitudine. Una sostanza che provoca determinati sintomi in una persona sana può essere utilizzata per curare quegli stessi sintomi in una persona malata. La cipolla, che causa lacrimazione e naso che cola, viene usata omeopaticamente per trattare il raffreddore con sintomi simil
- La diluizione e la dinamizzazione. I rimedi omeopatici vengono preparati attraverso un processo di diluizione seriale in acqua o alcool, seguito da agitazione vigorosa (chiamata dinamizzazione o succussione). L’idea è che questo processo rimuova la tossicità della sostanza originale e potenzi le sue proprietà terapeutiche. Le diluizioni sono spesso così estreme che la quantità di principio attivo originale è quasi o completamente assente. Questo principio è uno dei più controversi, poiché non trova supporto nella chimica o nella farmacologia tradizionale.
- La personalizzazione della cura. Il paziente è. considerato nella sua globalità. La scelta del rimedio non dipende solo dalla malattia, ma anche dalle caratteristiche fisiche, emotive e psicologiche del paziente. Questo approccio olistico mira a trattare la causa profonda della malattia, piuttosto che limitarsi ad alleviarne i sintomi.
- La Legge della dose minima. Dosi estremamente piccole di una sostanza sono sufficienti per stimolare il processo di guarigione del corpo. Questo principio è basato sull’idea che una quantità minima riduce il rischio di effetti collaterali, favorendo una risposta più naturale e graduale.
- La forza vitale. Hahnemann teorizzò l’esistenza di una forza vitale che regola l’equilibrio e la salute del corpo. Le malattie deriverebbero da uno squilibrio di questa forza vitale. I rimedi omeopatici mirano a ripristinare l’armonia della forza vitale per favorire la guarigione.
- Prove sui Sani (Proving). I rimedi omeopatici vengono testati su individui sani, piuttosto che malati, per osservare quali sintomi producono. Questi sintomi costituiscono il quadro terapeutico del rimedio e guidano la sua applicazione clinica.
I vari tipi di rimedi omeopatici
I medicinali fitoterapici contengono principi attivi estratti dalle piante in dosi ponderali. I farmaci omeopatici veri e propri invece, si distinguono per una composizione data dalla presenza di diluizioni infinitesimali di sostanze provenienti dal mondo vegetale, animale, minerale o chimico.
In pratica, il rimedio omeopatico agisce con un meccanismo fisico-chimico. Questo è dovuto alla dinamizzazione di una sostanza di partenza in una soluzione (tipicamente, la tintura madre). A differenza della omotossicologia, che invece si basa su un’azione bio-chimica, dovuta cioè alla presenza di un principio attivo.
I rimedi omeopatici derivano da una vasta gamma di fonti naturali, che vengono selezionate in base alle loro proprietà e utilizzate seguendo i principi dell’omeopatia. Le principali categorie di fonti sono:
Sostanze vegetali
Molti rimedi omeopatici sono ricavati da piante o parti di esse, come foglie, radici, fiori, corteccia e semi.
Esempi comuni:
-
- Aconito (Aconitum napellus): usato per febbre improvvisa e ansia
- Belladonna (Atropa belladonna): per febbre alta, mal di testa e infiammazioni
- Arnica (Arnica montana): per traumi, dolori muscolari e lividi
- Calendula (Calendula officinalis): per guarigione di ferite e irritazioni cutanee
Sostanze animali
Alcuni rimedi sono preparati utilizzando materiali derivati da organismi animali o secrezioni. Questi vengono diluiti e dinamizzati per eliminare ogni potenziale tossicità.
Esempi comuni:
-
- Ape (Apis mellifica): usato per infiammazioni, punture di insetti e allergie
- Veleno di serpente (Lachesis muta): per problemi circolatori e ormonali
- Inchiostro di seppia (Sepia officinalis): per disturbi ormonali e mestruali
- Estratto di coleottero (Cantharis): per infezioni urinarie e ustioni
Sostanze minerali
Molti rimedi derivano da minerali o elementi chimici, sia naturali che di sintesi, che sono ritenuti utili per il ripristino dell’equilibrio corporeo.
Esempi comuni:
-
- Arsenico diluito (Arsenicum album): per disturbi gastrointestinali e ansia
- Carbonato di calcio (Calcarea carbonica): per problemi ossei e digestivi
- Cloruro di sodio o sale comune (Natrum muriaticum): per disturbi emotivi e ritenzione idrica.
- Zolfo (Sulphur): per problemi cutanei e digestivi
Sostanze chimiche e organiche
Alcuni rimedi derivano da composti chimici o da sostanze organiche prodotte da organismi viventi.
Esempi comuni:
-
- Acido nitrico (Acidum nitricum): per ulcerazioni e infiammazioni
- Acido fosforico (Acidum phosphoricum): per esaurimento mentale e fisico
- Urea purificata: per problemi cutanei e renali
Sostanze patologiche (Nosodi)
Rimedi derivati da tessuti o secrezioni malati (come batteri, virus o fluidi corporei), usati per stimolare una risposta di guarigione specifica.
Esempi comuni:
-
- Psorinum: per malattie croniche della pelle
- Tuberculinum: per problemi respiratori e allergie
Sostanze di origine marina
Alcuni rimedi derivano da organismi marini o sostanze oceaniche.
Esempi comuni:
-
- Corallo rosso (Corallium rubrum): per problemi respiratori
- Spugna marina tostata (Spongia tosta): per tosse secca e laringite
Sostanze energetiche (imponderabili)
Rimedi derivati da fonti non materiali, come la luce o il calore, secondo il principio omeopatico che anche le energie possono influenzare la salute.
Esempi comuni:
-
- Luce solare (Sol): per depressione stagionale e affaticamento
- Polo sud del magnete (Magnetis polus australis): per disturbi nervosi
L’efficacia e le controversie sull’Omeopatia
Da molti è considerata una pratica controversa, poiché le sue basi teoriche e la sua efficacia non sono supportate dalla maggior parte della comunità scientifica, che evidenzia l’assenza di prove solide a favore del suo utilizzo.
Tuttavia, è ampiamente utilizzata in diverse parti del mondo, sia come trattamento complementare che alternativo. E ci sono diversi studi e metanalisi a sostegno della sua efficacia che suggeriscono che come possa avere effetti terapeutici in alcune condizioni specifiche:
- Ricerche su condizioni croniche. Uno studio pubblicato su Homeopathy (2014) ha evidenziato che pazienti con malattie croniche come allergie e disturbi muscoloscheletrici riportavano miglioramenti con il trattamento omeopatico rispetto al trattamento convenzionale. Risultati positivi sono stati riportati anche in studi osservazionali su pazienti pediatrici con dermatiti atopiche o asma.
- Effetti placebo e soddisfazione del paziente. Diversi studi sottolineano che i pazienti omeopatici riportano un’alta soddisfazione e miglioramenti percepiti. Questo potrebbe essere attribuito alla natura personalizzata dell’approccio omeopatico e all’effetto placebo.
- Studi in vitro e su animali. Alcuni studi preliminari su cellule e modelli animali hanno mostrato effetti biologici di rimedi omeopatici diluiti, suggerendo che potrebbero avere un’azione specifica, anche se non ancora completamente spiegata.
- Uso complementare. Ricerche hanno mostrato che l’omeopatia può essere usata come trattamento complementare, ad esempio per ridurre gli effetti collaterali di terapie oncologiche.
Tuttavia, la comunità scientifica continua a mettere in dubbio la sua efficacia, sottolineando l’assenza di evidenze scientifiche solide. Molti studi hanno dimostrato che i rimedi omeopatici non hanno effetti superiori al placebo.
-
- Diversi studi e ricerche, come il rapporto del National Health and Medical Research Council (NHMRC) australiano del 2015, hanno concluso che non esistono evidenze sufficienti a supporto dell’efficacia dell’omeopatia per alcuna condizione clinica
- La Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici (Fnomceo) ha dichiarato l’assenza di basi scientifiche per l’omeopatia
- Il Comitato Scientifico per la Salute dell’Unione Europea ha espresso pareri critici, affermando che i rimedi omeopatici non possono essere considerati equivalenti ai medicinali convenzionali.
- Una metanalisi pubblicata su The Lancet (2005) ha concluso che l’efficacia dell’omeopatia non supera quella dell’effetto placebo. Questo studio ha confrontato 110 studi omeopatici con 110 studi di medicina convenzionale e ha trovato prove insufficienti a supporto dell’omeopatia.
- Molti studi che riportano risultati positivi per l’omeopatia sono criticati per la scarsa qualità metodologica, dimensioni ridotte del campione o mancanza di replicabilità.
- Il principio delle diluizioni estreme è incompatibile con la chimica e la farmacologia moderne, poiché in molti rimedi omeopatici non è presente alcuna molecola del principio attivo originale.
Nonostante la critica scientifica diffusa, l’omeopatia continua a essere utilizzata da milioni di persone nel mondo, in particolare come terapia complementare o alternativa. Diversi studi che mostrano benefici spesso riguardano miglioramenti soggettivi (es. qualità della vita, riduzione dello stress) e non esistono evidenze convincenti che dimostrino un’efficacia superiore al placebo per condizioni mediche specifiche.
Si può ritenere che questa disciplina offra benefici per il benessere psicologico e per il miglioramento percepito, ma ulteriori ricerche rigorose sono necessarie per validarne i principi. Ma gli scettici citano proprio la mancanza di basi scientifiche solide e l’incompatibilità con le conoscenze attuali come prove che l’omeopatia non possa sostituire la medicina convenzionale.
Regolamentazione e diffusione dell’Omeopatia
In alcuni paesi, i rimedi omeopatici sono riconosciuti e regolamentati come farmaci. In altri, sono considerati integratori o prodotti senza valore terapeutico.
Questa pratica medica alternativa è regolamentata in maniera diverso a seconda dei paesi, riflettendo approcci variabili tra accettazione, riconoscimento legale e scetticismo. Ecco una panoramica:
L’Omeopatia in Europa
Nell’Unione Europea è riconosciuta come una pratica medica complementare. I rimedi omeopatici devono essere registrati o autorizzati presso le autorità sanitarie, come l’Agenzia Europea per i Medicinali (EMA).
Non è richiesto che i rimedi dimostrino efficacia clinica per essere commercializzati, ma devono rispettare standard di qualità e sicurezza. La popolarità è elevata in paesi come Francia, Germania e Italia.
In particolare, in Francia esiste un centro per l’omeopatia, con aziende come Boiron leader del settore. Tuttavia, dal 2021, i rimborsi per i trattamenti omeopatici sono stati eliminati dal sistema sanitario pubblico a causa della mancanza di prove scientifiche solide.
La Germania è uno dei paesi con la più alta accettazione dei rimedi omeopatici, che sono venduti in farmacia e talvolta rimborsati dalle assicurazioni sanitarie.
In Italia, invece, è riconosciuta come atto medico e può essere praticata solo da medici, odontoiatri e veterinari qualificati. I rimedi devono essere registrati presso l’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco).
Nel Regno Unito, sebbene sia praticata, è fortemente criticata dalla comunità scientifica. Dal 2017, il Servizio Sanitario Nazionale (NHS) ha interrotto i finanziamenti per trattamenti omeopatici.
L’Omeopatia in America
Negli USA i rimedi omeopatici sono regolamentati dalla FDA (Food and Drug Administration) come farmaci. Tuttavia, non è richiesta la dimostrazione dell’efficacia per la loro vendita, ma devono essere etichettati correttamente.
La popolarità è limitata rispetto all’Europa, ma sta crescendo come parte delle medicine alternative e complementari.
In Canada invece ’è regolamentata da Health Canada, che richiede la registrazione dei prodotti omeopatici. La popolarità è in aumento, soprattutto tra chi cerca trattamenti alternativi.
In Brasile è riconosciuta dal sistema sanitario pubblico e praticata da medici specializzati. È particolarmente popolare per il trattamento di condizioni croniche e pediatria. Mentre in Argentina ha un’ampia diffusione e molte scuole mediche offrono corsi di specializzazione.
L’Omeopatia in Asia
Forse non tutti sanno che proprio l?India è uno dei maggiori centri dell’omeopatia, praticata diffusamente e riconosciuta come sistema medico ufficiale. È regolamentata dal Central Council for Homeopathy (CCH) e insegnata nelle università. Esistono oltre 200.000 omeopati registrati e numerosi ospedali omeopatici pubblici.
In Cina invece è decisamente meno popolare rispetto alla medicina tradizionale cinese, che domina il panorama delle cure alternative. Tuttavia, alcuni rimedi omeopatici vengono importati e utilizzati.
L’Omeopatia in Australia
Regolamentata, ha subito critiche significative. Nel 2015, il National Health and Medical Research Council (NHMRC) ha pubblicato un rapporto concludendo che non ci sono prove scientifiche sufficienti per supportare l’efficacia dell’omeopatia. Questo ha portato a una diminuzione della sua popolarità.
Popolarità dell’Omeopatia nel Mondo
Regione | Popolarità |
---|---|
Europa | Rimane popolare, soprattutto in Germania, Francia, Italia e Svizzera e si stima che il 30-40% della popolazione europea abbia utilizzato trattamenti omeopatici almeno una volta |
India | Con milioni di praticanti e pazienti, è profondamente integrata nel sistema sanitario. |
Stati Uniti e Canada | La popolarità sta crescendo, ma rimane inferiore rispetto ai trattamenti convenzionali, ed è spesso scelta da chi cerca terapie naturali o alternative |
Sud America | I trattamenti sono particolarmente richiesti per la medicina pediatrica e le malattie croniche |
Australia | La popolarità è diminuita negli ultimi anni, soprattutto dopo i rapporti critici del governo |
Quali sono i benefici dell’Omeopatia
La caratteristica che sta alla base di questa medicina, riguarda la possibilità di creare una cura tenendo in ampia considerazione le caratteristiche psicofisiche di ciascun paziente.
Uno dei benefici più importanti è dato dal vantaggio di curare, con un solo farmaco low dose, più malattie differenti: con un bel risparmio anche in termini di costi.
Inoltre, questo metodo curativo è per tutti, ma è pensato soprattutto per le categorie più fragili. È atossico. Non prevede assuefazioni né effetti collaterali. Ciò che conta è rispettare le dosi e le indicazioni dell’omeopata e ricordare che anche i farmaci fitoterapici hanno una data di scadenza.
Infine, generalmente, non esistono interazioni tra medicinali omeopatici ed allopatici; i primi possono infatti essere utilizzati in concomitanza con altre terapie.
Essi possono trattare un’ampio ventaglio di disturbi: da quelli psichici a quelli dermatologici, dalle malattie dell’apparato respiratorio a quelle dell’apparato digerente. Ma sono utili anche a combattere le condizioni che riguardano il sistema genitourinario, endocrino e nutrizionale.
Si sono inoltre rivelati efficaci nella cura dei disturbi del sistema osteomuscolare, nervoso e cardiocircolatorio. Da ultimo, l’omeopatia svolge un ruolo anche di tipo preventivo.
Quali effetti collaterali dell’Omeopatia
Le controindicazioni sono più che altro legate a trattamenti non corretti. Le sostanze presenti nei rimedi omeopatici provengono infatti dai tre regni della natura, e quindi sono tra le più patogene per l’Uomo. Ovvero pericolose se non potenzialmente letali.
Ecco perché sono state diluite, e non vengono somministrate né in dosi massicce e/o ripetute nel lungo periodo. In linea di massima dunque, i farmaci omeopatici sono particolarmente indicati per donne in dolce attesa, bambini ed anziani.
Fonti bibliografiche
Per scrivere questo articolo abbiamo consultato queste fonti e libri:
Materia Medica Pura di Samuel Hahnemann, testo fondamentale per comprendere l’uso omeopatico della pianta.
Keynotes and Characteristics with Comparisons of Some of the Leading Remedies di H.C. Allen, testo che descrive le caratteristiche chiave dei rimedi omeopatici
Alcuni medicinali omeopatici
Altri contenuti legati all’omeopatia:
- Pulsatilla: proprietà di questa pianta della salute
- Nux vomica utilizzi e benefici
- Calcarea carbonica: utilizzi ed indicazioni
- Quali sono le proprietà del Condurango
- Enula campana proiprietà e utilizzi in omeopatia
- Bryonia, una pianta tossica ma rimedio omeopatico
- Ignatia amara, come funziona questo rimedio omeopatico
- Aconito, pianta velenosa delle alpi usata in omeopatia
Ultimo aggiornamento il 17 Gennaio 2025 da Rossella Vignoli
Iscrivetevi alla newsletter di Tuttogreen.it per rimanere aggiornati sulle ultime novità.