Non c’è attività più distensiva e utile che curare il proprio orto o giardino e godere dei frutti di un lavoro fatto con passione, dedizione e allegria, al punto che si parla addirittura di ortoterapia. Ma chi ha detto che non si possa fare anche al lavoro con un orto aziendale? Rendere la pausa pranzo in azienda veramente ‘produttiva’ con il corporate garden rappresenta l’ultima frontiera del giardinaggio. Vediamo in dettaglio di cosa si tratta.
Sommario
Cos’è un orto aziendale
La moda ha contagiato praticamente tutte le grandi aziende, tra le quali spiccano nomi altisonanti come Toyota, PepsiCo, Kohl, Google e Yahoo.
Sementi e attrezzi da giardiniere entrano in azienda per sfruttare in maniera ‘sana’ gli ampi spazi che spesso circondano gli uffici, spesso posti in zone periferiche o sub-urbane, e consentire ai dipendenti di trascorrere parte della pausa per il pasto tra ortaggi, terriccio e zappe.
Le regole sono poche e semplici: i corporate garden possono essere coltivati liberamente dagli impiegati che possono dedicare tutto il tempo che desiderano (ovviamente nelle pause concesse) alla manutenzione degli spazi e alla cura delle piante.
Chi si occupa dell’orto aziendale
Se fino a ieri ‘l’orto-mania’ aveva contagiato solo una élite di aziende progressiste della Silicon Valley, adesso sono centinaia le corporation che in ogni angolo del paese che consentono ai propri impiegati di cimentarsi ‘part-time’ nel ruolo di contadini durante la giornata lavorativa.
E c’è addirittura chi, come il colosso cosmetico Aveda, ha preso la questione così seriamente da organizzare turni di semina, raccolta e irrigazione periodici.
Zappare la terra, assicurano tutti, è un modo sano e divertente per combattere lo stress, azzerare le gerarchie aziendali e godere della soddisfazione di tornare a casa con le borse piene di prodotti coltivati con le proprie mani. Non sarà il caso di tentare l’esperimento anche in Italia?
Quali sono i benefici di un orto aziendale
Questa attività si traduce, a quanto pare, non solo in un modo divertente e sano per rivalutare le aree urbane e sub-urbane, ma anche in un anti stress naturale capace di migliorare il benessere dei dipendenti con un costo minimo. In effetti, l’orto può diventare un luogo di aggregazione e collaborazione tra colleghi, invece della pausa davanti alla macchinetta del caffè, favorendo lo spirito di squadra e la comunicazione interna.
Questo è anche un buon modo per sensibilizzare i dipendenti sull’importanza dell’agricoltura sostenibile e del consumo di prodotti locali.
Senza contare che i prodotti coltivati negli orti aziendali finiscono direttamente nelle mense o sulle tavole delle famiglie, con grande soddisfazione dei loro ‘produttori’. Offrire ai dipendenti la possibilità di coltivare e consumare verdura di stagione e cibo a km zero, freschi e sani, contribuisce al loro benessere fisico e psicologico, riducendo lo stress e migliorando la qualità della vita lavorativa.
Anche l’immagine dell’azienda ne trae beneficio, perché evidenzia il suo lato sostenibile e mostra quanto abbia a cuore il benessere dei dipendenti.
Quali sono gli svantaggi dell’orto aziendale
Ci sono ovviamente anche diversi aspetti negativi:
- Costi di realizzazione e manutenzione: questa iniziativa richiede un investimento iniziale per la realizzazione e costi periodici per la manutenzione, l’irrigazione, i semi, le piante…
- Tempo e impegno: la cura porta via tempo e impegno da parte dei dipendenti o di personale dedicato.
- Dipendenza dalle condizioni climatiche: la produzione può essere influenzata negativamente da eventi climatici avversi
- Spazio richiesto: necessita di uno spazio adeguato, che non sempre è disponibile in tutte le aziende.
- Gestione delle risorse idriche: l’irrigazione può comportare un consumo significativo di acqua.
Chi può beneficiare dell’orto aziendale
Non tutte le aziende possono effettivamente trarre benefici o essere adatte alla realizzazione di un orto per i dipendenti. Pensiamo a quelle con sede in centro città, ad esempio. Altre invece, che dispongono di ampi spazi esterni o sono situate in zone rurali o semi-rurali, possono sfruttare al meglio questa iniziativa.
Anche chi promuove come missione la sostenibilità ambientale è un buon candidato all’orto aziendale, così come quelle del settore alimentare.
Quanto può costare un orto aziendale
Il costo è molto variabile e dipende dalle dimensioni dell’area e dalla tipologia di piante che vi si coltivano. Un piccolo orto rialzato per erbe aromatiche avrà un costo significativamente inferiore rispetto a un orto di grandi dimensioni con un sistema di irrigazione complesso.
Se si decide di affidare la realizzazione e la manutenzione regolare a professionisti esterni e si lascia al personale dell’azienda un lavoro più saltuario i valori pososno certamente aumentare.
Indicativamente, si può partire da poche centinaia di euro per un piccolo orto fai-da-te fino a diverse migliaia di euro per un orto di grandi dimensioni con un sistema di irrigazione professionale.
È opportuno controllare se esistono degli incentivi per la creazione di un orto aziendale che possono variare a livello locale e nazionale. È consigliabile informarsi in Regione, in Comune, così come presso la Camera di Commercio, per conoscere le agevolazioni disponibili. Si può scoprire che esistono contributi a fondo perduto, oppure agevolazioni fiscali, o perfino un supporto tecnico per la progettazione e la realizzazione dell’orto.
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Ultimo aggiornamento il 9 Ottobre 2024 da Rossella Vignoli
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Si può già cominciare nel proprio giardino o sul proprio balcone o sul terrazzo condominiale. Se aspettate i manager italiani state freschi.
Bisogna farlo capire a quei trogloditi dei nostri manager