Orzaiolo: rimedi naturali cause e consigli
Orzaiolo rimedi naturali e fattori di rischio per questo disturbo che interessa le palpebre dell'occhio
Orzaiolo: esistono molti rimedi naturali per curare questa infiammazione che coinvolge le ghiandole sebacee delle palpebre, provocando un gonfiore simile a una piccola tumefazione proprio al livello delle ciglia.
L’orzaiolo può essere interno o esterno. Andiamo insieme a scoprirne le cause e come curarlo utilizzando prodotti della dispensa, spezie ed erbe dalle proprietà lenitive e antibatteriche.
Sommario
Orzaiolo occhio
L’orzaiolo si presenta come una piccola formazione nodulare dolente e arrossata, spesso purulenta a livello della palpebra. Possiamo distinguere tra:
- orzaiolo interno, quando l’infiammazione riguarda le ghiandole di Meibomio
- orzaiolo esterno, quando c’è un’infiammazione acuta delle ghiandole sebacee delle cigliaLe infiammazioni delle palpebre possono infatti interessare la cute (dermatiti palpebrali), il bordo (blefariti) oppure – come in questo caso – le ghiandole palpebrali. Le palpebre sono fornite di ciglia nel cui follicolo sboccano delle ghiandole sebacee che, in situazioni specifiche, possono infiammarsi.
Orzaiolo cause
L’orzaiolo è causato da un’infezione batterica da Stafilococco aureo. L’orzaiolo può essere la conseguenza di una blefarite, talvolta cronica.
Lo sviluppo dell’orzaiolo è determinato da situazioni che favoriscono la carica batterica intorno agli occhi. Fra queste è possibile osservare:
- l’utilizzo di asciugamani o salviette contaminati
- l’impiego di cosmetici scaduti o di bassa qualità e la cattiva abitudine di non togliere il trucco prima di andare a letto
- la scarsa igiene del viso e delle mani
- il posizionamento di lenti a contatto non disinfettate accuratamente
Insomma, com’è facile intuire, uno dei fattori predisponenti più comuni per l’orzaiolo è proprio la mancanza di igiene perché i batteri, entrando in contatto con gli occhi, penetrano nei follicoli e ne scatenano l’infezione.
Altre cause sono da ricondurre a:
- scarsa lacrimazione: le lacrime hanno il compito di idratare e pulire l’occhio. Se per vari motivi, questo compito non viene svolto efficacemente, la delicata superficie dell’occhio è soggetta a fragilità agli agenti esterni, quali vento, temperature rigide, batteri e corpuscoli che possono entrare in contatto con le palpebra
- sistema immunitario indebolito
Infine, vi sono anche alcune patologie tra i fattori di rischio legati alla comparsa di orzaiolo. Nello specifico:
- diabete
- dermatite seborroica
- acne rosacea
- ectropion cicatriziale
- alti livelli di lipidi nel sangue
Orzaiolo sintomi
I sintomi dell’orzaiolo sono molto fastidiosi, anche perché vanno a colpire una zona molto delicata. Si avvertono dolore, prurito, l’occhio lacrima di continuo e il gonfiore procura non poca difficoltà nell’apertura dell’occhio stesso.
Sull’occhio è visibile un nodulo di colore rossastro che nel tempo si riempie di pus, il quale andrà via dopo un po’ di giorni, portando alla risoluzione del sintomo.
Come si fa a capire se ho l’orzaiolo?
I sintomi dell’orzaiolo sono molto fastidiosi, anche perché vanno a colpire una zona molto delicata. Si avvertono dolore, prurito, l’occhio lacrima di continuo e il gonfiore procura non poca difficoltà nell’apertura dell’occhio stesso.
Sull’occhio è visibile un nodulo di colore rossastro che nel tempo si riempie di pus, il quale andrà via dopo un po’ di giorni, portando alla risoluzione del sintomo.
Nei casi più gravi, il predetto quadro sintomatico può anche essere abbinato a stati febbrili.
Diagnosi
La diagnosi dell’orzaiolo avviene durante una normale visita oculistica presso uno specialista, il quale potrà confermare la presenza di orzaiolo o riscontrare altre patologie quali calazio (cisti), papilloma (verruca, tumore benigno) o xantelasma (deposito di colesterolo).
Orzaiolo: come si cura
La cura dell’orzaiolo è piuttosto semplice. Prevede un’attenta pulizia dell’occhio, associata a dei semplici impacchi di acqua calda che aiutano a ridurre il dolore e l’infiammazione, velocizzando così il processo di maturazione dell’orzaiolo stesso.
Se l’infezione non va via, o si presenta spesso, è consigliato il consulto del medico che, con grande probabilità, passerà alla prescrizione di creme antibiotiche o corticosteroidi.
Come vedremo nelle prossime righe, ci sono vari rimedi naturali per alleviare il fastidio di un orzaiolo ed accelerarne il processo di guarigione.
Infine, nel caso di orzaioli ricorrenti, sono consigliabili delle supplementazioni di vitamina A e vitamina C che aiutano la salute della pelle.
Orzaiolo, rimedi naturali
Nel caso dell’orzaiolo i rimedi naturali consentono di alleviare i sintomi provando subito una sensazione di sollievo. Normalmente scompare da solo entro una settimana, ma se dovesse persistere è sempre bene richiedere una visita specialistica.
Ecco come curare l’orzaiolo in maniera naturale:
- Impacco di acqua calda o di camomilla: è il classico rimedio della nonna. Si bagna un piccolo fazzoletto con un po’ di acqua calda a cui potete aggiungere una bustina di camomilla, si strizza bene e si applica sull’occhio per almeno 10-15 minuti. Si può ripetere diverse volte al giorno fino a quando l’acqua calda non avrà favorito la fuoriuscita del pus.
- Té verde: potete fare anche un impacco con il té verde, se lo avete già in casa. È un buon antibatterico oltre che antiossidante. Otterrete benefici anche poggiando semplicemente la bustina tiepida sopra alla palpebra.
Orzaiolo rimedi naturali: bustine di the sopra le palpebre
- Coriandolo: sapevate che i semi di coriandolo possono essere utili per preparare un infuso contro i sintomi di questa infiammazione? Ne basta un cucchiaino in un bicchiere d’acqua.
- Olio extravergine d’oliva: l’olio aiuta a sgonfiare l’infiammazione grazie alle sue proprietà antibatteriche. Bagnate un batuffolo di cotone e tamponate con delicatezza, facendo attenzione a non far cadere nessuna goccia all’interno dell’occhio.
- Curcuma: anche questa spezia ha poteri rigeneranti per ridurre il nodulo sulla palpebra. Bastano 2 cucchiai da sciogliere in acqua che andrà successivamente fatta bollire per fare un impacco. Fate attenzione a filtrare bene i residui della spezia.
- Foglie di menta: prendete una o più foglie di menta, lavatele per bene e fatele a piccoli pezzettini, poi lasciatele sulla palpebra per qualche minuto, ripetendo mattina e sera.
- Aloe vera: l’aloe ci viene in aiuto anche in questo caso. Prendetene qualche foglia e fate un infuso con cui tamponare poi l’occhio per sfruttarne le capacità lenitive.
Curare l’orzaiolo con la fitoterapia
Sappiamo bene che la natura ci regala piante e fiori dalle infinite proprietà. Vediamo quindi quali sono quelle più utili per curare questa specifica patologia:
- Camomilla: perfetto il classico impacco con infuso di camomilla. E’ anche possibile mettere direttamente la bustina sull’occhio per 15-20 minuti due volte al giorno.
- Eufrasia: è un potente decongestionante della zona oculare. Infatti, allevia i sintomi della congiuntivite e placa le irritazioni degli occhi. Tra l’altro, su questa pianta c’è una curiosità: somiglia ad un occhio e, secondo l’antica teoria di Paracelso, questo la renderebbe la pianta migliore per curare proprio i disturbi a carico degli occhi. Ne bastano 5 cucchiai in un po’ d’acqua bollente per un impacco analgesico.
- Fiordaliso: gli estratti di fiori di fiordaliso hanno un’azione astringente e antinfiammatoria. L’infuso è un ottimo rimedio decongestionante per il trattamento esterno delle palpebre anche in caso di congiuntivite e arrossamenti dell’occhio.
- Malva: grazie alle sue mucillagini ricche di proprietà antinfiammatorie ed emollienti, si può fare un impacco sia con i fiori che con le foglie.
- Calendula: grazie ai flavonoidi in essa contenuti, possiede proprietà antibiotiche verso diversi microorganismi.
- Sambuco: questa pianta è un vero antibiotico naturale perché è in grado di bloccare la crescita dei batteri fino al 70%. La sua azione è molto potente soprattutto nei confronti dello Streptococcus pyogenes.
Fiori di Bach e orzaiolo
I fiori di Bach sono molto utili per la cura degli occhi, sia in caso di orzaiolo, ma anche in presenza di irritazione, infiammazione o congiuntivite. Nel caso specifico dell’orzaiolo, le indicazioni suggeriscono di utilizzare il rimedio floreale di Bach Crab Apple: un melo selvatico alto appena 10 cm e che viene considerato una sorta di antibiotico naturale utile anche per la cura delle allergie e dell’acne.
Rimedi omeopatici per la cura dell’orziolo
In caso di orzaiolo, i medici omeopatici consigliano:
- lavaggi e impacchi sull’occhio con Calendula TM diluita in acqua o soluzione fisiologica
- Hepar Sulphur 5ch nel caso di orzaiolo recidivante con pus e dolori pulsanti
- Pulsatilla 5ch per l’orzaiolo in fase iniziale e recidivante
- Thuja 30ch: rimedio d’elezione, insieme a Staphysagria, per le forme recidivanti di orzaiolo persistente
- Staphysagria 30ch: in caso di orzaiolo persistente e recidivante senza pus, localizzato sulla palpebra superiore
- Belladonna 5ch: orzaioli con arrossamento, gonfiore e senso di calore
Dove esce l’orzaiolo?
In genere, l’orzaiolo compare sul bordo, oppure all’interno, della palpebra inferiore o superiore dell’occhio.
E’ contagioso?
L’orzaiolo è estremamente contagioso. Basta, infatti, il solo contatto delle mani sporche per consentire al batterio di evolversi ed infettarsi. Proprio per questo motivo, è molto importante che i soggetti affetti da orzaiolo non tocchino, sfreghino né schiaccino l’occhio per non propagare l’infezione. La sede dell’infezione, ovvero la palpebra, aiuta ad evitare il contatto diretto con chi ci è vicino. I rischi però aumentano per i familiari. Si consiglia di usare sempre asciugamani, cuscini ed occhiali da sole personali, senza condividerli con nessuno.
Comunque sia, il sistema più efficace per prevenire l’orzaiolo è quello di evitare di toccarsi gli occhi se non si hanno le mani perfettamente pulite ed igienizzate.
Quanto dura in media un orzaiolo?
L’orzaiolo si manifesta in modo abbastanza doloroso ma, per fortuna, normalmente, ha vita piuttosto breve. Dalle statistiche mediche, infatti, emerge che, se tenuto pulito e curato seguendo le indicazioni del medico, scompare in 2-4 giorni. Dopo tale periodo si noterà l’apertura spontanea del rigonfiamento. In questa fase è fondamentale mantenere pulita la zona, per non rischiare degenerazioni dell’infezione.
In alcuni pazienti particolarmente sensibili la guarigione potrebbe richiedere un periodo un po’ più lungo.
Perché esce spesso l’orzaiolo?
Se l’orzaiolo si presenta di sovente, allora è recidivo. Ciò vuol dire che c’è una particolare predisposizione alle infiammazioni oculari. La frequente comparsa dell’infezione potrebbe anche dipendere dalla presenza di batteri al limite delle ciglia e da una scarsa igiene dell’occhio.
Come distinguere orzaiolo da congiuntivite?
Nell’orzaiolo il gonfiore è localizzato. Nel caso invece della congiuntivite, gonfiore e arrossamento sono estesi a tutta la palpebra, e ciò provoca dolore, prurito, suppurazione, fotofobia e sensazione di corpo estraneo.
Come distinguere l’orzaiolo da un calazio?
Il calazio è una cisti granulosa che può formarsi all’interno della palpebra a causa dell’ostruzione del dotto escretore delle ghiandole di Meibomio. Si riconosce e differenzia per il rigonfiamento all’interno o sul bordo della palpebra, ed è generalmente indolore. Inoltre, il calazio può infettarsi e suppurare, provocando così un doloroso edema palpebrale.
Differentemente da quanto accade con l’orzaiolo, il calazio non ha natura infettiva.
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Ultimo aggiornamento il 23 Novembre 2021 da Rossella Vignoli
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