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Scoprite il Parco Naturale dei Monti Simbruini

Nella zona di Cervara, vicino a Roma, la più ampia area protetta del Lazio, che vale la pena visitare

Basta percorrere pochi chilometri da Roma, ed ecco che si viene catapultati in uno scenario incontaminato, dove a farla da padrone sono i colori della natura e i crinali montuosi. Con i suoi 30 mila ettari di estensione, a cavallo tra la valle dell’Aniene, la provincia di Frosinone e il confine con l’Abruzzo, il Parco Naturale dei Monti Simbruini rappresenta la più vasta area protetta del Lazio.

Scoprite il Parco Naturale dei Monti Simbruini

Dove si trova il Parco naturale dei monti Simbruini

Sette sono i Comuni interessati: Jenne, sede dell’Ente, Subiaco, Camerata Nuova, Cervara di Roma, Filettino, Trevi nel Lazio e Vallepietra. Elemento dominante di questo scenario è l’acqua, presente in abbondanza con le sue fonti sorgive, il fiume Aniene, il torrente Simbribio e tre laghi artificiali.

Intorno stanno le montagne del sistema orografico dei Simbruini: le vette del Monte Viglio,  del Monte Cotento, del Tarino e del Monte Autore, tutte intorno ai 2000 m, offrono visuali suggestive. La catena è interrotta da pianori e grotte di origine carsica, faggete che delimitano distese pianeggianti, doline ed inghiottitoi che testimoniano il lavoro secolare dell’acqua sulla matrice rocciosa..

Cosa vedere nel Parco naturale dei monti Simbruini

Il Parco può essere visitato anche con l’occhio rivolto alle testimonianze di epoche passate, in un excursus storico che abbraccia millenni.

Si va dalle mura saracene di Filettino, risalenti al IV-V secolo aC, ai ruderi dell’antico abitato di Camerata, passando per  il Santuario della SS. Trinità a Vallepietra ed il centro abitato di Subiaco, dove ogni angolo è intriso di storia: il Convento di San Francesco con il vicino ponte medievale, l’arco trionfale, la concattredale di Sant’Andrea  e tutto il caratteristico rione intorno alla Rocca dove nacquero Cesare e Lucrezia Borgia.

Un altro borgo, Cervara, si presenta invece come un museo all’aperto, con le sue numerose sculture incise nella roccia, le poesie che possono leggersi nel percorrere il dedalo di vicoli e scalinate che caratterizzano il centro storico.

Gli animali da vedere nel Parco naturale dei Monti Simbruini

Seppur nelle vicinanze della Capitale, l’area protetta ospita una ricca fauna: popolazioni di ungulati selvatici, come il cinghiale e il capriolo, che permettono la sopravvivenza di almeno due branchi di lupi. A volte sui Simbruini si trovano anche impronte del rarissimo orso marsicano, una razza sull’orlo dell’estinzione.

Per favorire il ritorno dei due grandi carnivori, l’ente di gestione ha così avviato un programma di reintroduzione dei cervi. Numerose d’altra parte sono le specie di uccelli che nidificano nel Parco, in totale 105, di cui 12 rapaci. Nelle zone umide proliferano invece rettili e anfibi, come la salamandrina degli occhiali, vero e proprio endemismo dell’Italia Centrale.

Le piante del Parco naturale dei Monti Simbruini

Un unicum anche la vegetazione, in grado di far convivere caratteri delle regioni mitteleuropee, mediterranei,  e persino subalpini sui crinali più elevati. La formazione più estesa è sicuramente la faggeta che vegeta dai 900 ai 1900 m. Al suo fianco crescono il frassino, l’acero montano e l’acero riccio, il sempreverde tasso e l’agrifoglio.

Più in basso si osservano i boschi semplici o misti di specie quercine caducifoglie, come il cerro o la roverella, oppure di carpino nero. Sulle pendici ripide e assolate prolifera un altro sempreverde, il leccio.

Per il 30% della loro estensione i territori del Parco sono invece occupati da attività agro-pastorali. Fiorenti l’allevamento, bovino, ovino ed equino, la trasformazione casearia e la coltivazione di specie alimentari tipiche, come i legumi della media valle dell’Aniene e il tartufo.

I boschi sono ricchi di funghi e di selvaggina mentre i corsi d’acqua ospitano una notevole popolazione ittica.

Cosa fare nel Parco naturale dei Monti Simbruini

Il Parco dispone di una fitta rete di sentieri, ben 40, che permettono di conoscere a fondo le meraviglie dell’eco-sistema, e nel contempo lo splendore dei centri abitati.

Si può scegliere tra itinerari a media e lunga percorrenza, adatti al trekking, alla mountain bike, escursionismo equestre e anche sentieri locali che consentono uscite di una giornata o piacevoli brevi camminate anche solo della durata di alcune ore.

Considerando la vicinanza della Capitale, visitare il Partco è un’occasione da non perdere per ammirare le bellezze della natura, e nel contempo ritemprarsi dallo stress cittadino.

Per maggiori infomazioni cercate il sito ufficiale dell’ente parco:  cervaradiromaturismo.com/localita-campaegli/parco-regionale-dei-monti-simbruini

Foto di copertina: Agordal

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Ultimo aggiornamento il 21 Ottobre 2024 da Rossella Vignoli

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Luca Vivan

Scrittore e ricercatore, blogger, storyteller e sognatore. Essenzialmente uno scrittore che viaggia e ricerca. Ama scoprire e condividere. E' un acerrimo ottimista: le crisi sono opportunità per evolvere. Scrive per ViaggioVero, Tuttogreen, minube.it e altri siti, blog, progetti e fantasie. Cerca di essere presente laddove finiscono le parole.

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