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Parco nazionale del Gran Paradiso

Cosa vedere e le attività da fare in estate e in inverno

Il Parco Nazionale del Gran Paradiso è il primo dei parchi nazionali italiani ed è stato istituito nel 1922. Si trova a metà fra Valle D’Aosta e Piemonte, ed è caratterizzato da un paesaggio alpino con ampie vallate create dallo scioglimento dei ghiacciai e dalla formazione di ricchi torrenti. Si articola in 5 vallate principali: la Valle di Cogne, la Valle Orco, la Valle Soana, la Valle di Rhemes e la Valsavaranche.
La vetta più alta è proprio il Gran Paradiso con i suoi 4061 m ed un bellissimo ghiacciaio, purtroppo in fase di ritiro come moltissimi ghiacciai alpini. Ma le attività da poter svolgere sono tante e varie. Vediamole insieme nel dettaglio.

Parco nazionale del Gran Paradiso

Dove si trova il Parco nazionale del Gran Paradiso

Il Parco Nazionale del Gran Paradiso, istituito nel 1922, è il più antico Parco nazionale italiano insieme al Parco Nazionale d’Abruzzo (inaugurato pochi mesi dopo).

Si trova a cavallo delle regioni Valle d’Aosta e Piemonte ed è gestito dall’Ente Parco Nazionale Gran Paradiso, con sede a Torino.

Si estende per una superficie di circa 71.000 ettari, su un terreno prevalentemente montuoso, ed è caratterizzato da quote molto elevate: si va dagli 800 m dei fondovalle alla vetta del Gran Paradiso che misura 4.061 m.

Chi ha creato il Parco nazionale del Gran Paradiso

Vittorio Emanuele III, nel 1919, si disse disposto a donare allo Stato italiano 2.100 ettari della riserva a condizione che venisse creato un Parco Nazionale.

Nel 1922, il giorno 3 dicembre, fu istituito il Parco Nazionale del Gran Paradiso, il primo Parco nazionale italiano.

Ma nel 1933 perse la propria originaria missione, vivendo anni difficili. Fu abolita con regio decreto la Commissione Reale e la gestione del parco passò al ministero (fascista) per l’Agricoltura e Foreste. La sorveglianza, affidata alla Milizia Nazionale Forestale, divenne una sorta di servizio punitivo: venivano mandati dei malfattori o degli antagonistici politici, spesso non abituati alla rigidità della montagna, ad espiare le proprie pene (una specie di “piccola Siberia” italiana).

La vigilanza perse d’efficacia, riprese il bracconaggio e a volte fu persino ordinato ai guardaparco di uccidere esemplari di stambecchi e di camosci della miglior specie per farne dono alle autorità militari. Durante la guerra, data l’assoluta scarsità di viveri, il bracconaggio si rese necessario anche per la popolazione locale.

Solo nel 1947 venne istituito l’Ente Parco Nazionale Gran Paradiso e fu nominato direttore soprintendente (lo sarà sino al 1969) il prof. Renzo Videsott che l’anno successivo, nel 1948, vi costituirà nel castello di Sarre la prima associazione ambientalista italiana, la Federazione Nazionale Pro Natura.

Terminava così il lungo percorso di passaggio, durato quasi un trentennio, da riserva di caccia al parco nazionale. Oggi, il Parco nazionale del Gran Paradiso è senza dubbio una delle più belle mete d’Italia, adatta a qualsiasi tipo di esigenza, specialmente per le famiglie. Nel 2006 è stato insignito del Diploma europeo delle aree protette.

Qual è l’animale simbolo del Parco nazionale del Gran Paradiso

La storia del Gran Paradiso è strettamente intrecciata con la salvaguardia del suo animale simbolo: lo stambecco (Capra ibex). Questo ungulato, un tempo largamente diffuso a quote elevate, oltre il limite del bosco, su tutto l’arco alpino è stato oggetto di caccia indiscriminata per secoli.

I motivi per cui lo stambecco era una preda così ambita dai cacciatori erano i più disparati: la succulenza delle sue carni, alcune parti del suo corpo erano considerate medicinali, l’imponenza delle sue corna ricercate come trofeo e persino il potere afrodisiaco attribuito ad un suo ossicino (la croce del cuore) spesso utilizzato come talismano.

Pertanto, inizialmente, il Parco è stato ideato come vasta riserva per questo animale. Eppure, dopo la II guerra mondiale, gli stambecchi erano ridotti ad appena 400 capi.

Parco nazionale del Gran Paradiso

Perché il Gran Paradiso si chiama così

In nome ‘Gran Paradiso’ e Grand paradis (la versione francese), deriva per assonanza dal patois valdostano granta parei, che significa ‘grande parete’.

Cosa c’è nel Parco Nazionale del Gran Paradiso

Il comprensorio del Parco, che comprende la Val di Cogne, la valle di Rhêmes e la Valsavarenche, offren una straordinaria varietà di flora, fauna e paesaggi alpini.

L’animale simbolo del parco è lo stambecco, reintrodotto con successo dopo essere stato quasi completamente sterminato. Oggi, una popolazione sana è presente le valli del parco, ma è possibile avvistare altri mammiferi come:

  • Camoscio: presente in gran numero, soprattutto nelle zone rocciose
  • Marmotta: facile da osservare nei prati alpini
  • Ermellino: pccolo predatore dalla pelliccia bianca in inverno
  • Volpe: in diverse aree del parco
  • Lepre variabile: cambia il colore del pelo dal marrone in estate al bianco in inverno
  • Aquila reale: la regina dei cieli, nidifica sulle pareti rocciose
  • Gipeto: un avvoltoio reintrodotto nel parco dopo essere scomparso
  • Civetta capogrosso: è un raro rapace notturno
  • Pernice bianca: che si mimetizza perfettamente con la neve in inverno
  • Tetragallo: il gallo cedrone delle Alpi

La vegetazione varia a seconda dell’altitudine, così passa dai boschi di latifoglie e conifere come larice, abete rosso e pino cembro, delle quote più basse ai prati alpini e alle rocce spoglie in altitudine punteggiati dal rododendro e la genziana, dove è possibile trovare anche la stella alpina.

Centri visita del Parco

Dispone di diversi centri visita dove è possibile ottenere informazioni sulle attività ed i percorsi.

Che attività si possono fare nel Parco Nazionale del Gran Paradiso in estate

  • Trekking con destinazione un rifugio, un lago alpino, un punto panoramico… è una delle attività estive più ricorrenti. Ci sono molti i sentieri percorribili inclusi nell’area protetta per arrivare a numerosi rifugi (Rifugio Jervis, Vittorio Emanuele II) e bivacchi (Bivacco Gontier) e il circuito più conosciuto è il Giroparco Gran Paradiso, ma sono anche interessanti il Giroparchi versante valdostano, l’Alta Via Canavesana, e l’Alta Via n. 2
  • Ciclismo, su strade asfaltate e sterrati, sia nel Parco che nelle aree limitrofe
  • Alpinismo (la più attraente è il Gran Paradiso) meglio se con l’assistenza di una guida alpina
  • Mountain bike: per amatori ed esperti del downhill
  • Arrampicata su pareti attrezzate di livelli vari o su vie ferrate
  • Equitazione
  • Rafting, hydrospeed e kayaking nei numerosi torrenti presenti nel Parco e su un trattod ella Dora baltea
  • Pesca sportiva
  • Parco avventura
  • Osservazione della fauna: con un po’ di pazienza e fortuna, è possibile avvistare gli animali che popolano il parco
  • Fotografia naturalistica: innumerevoli spunti per gli appassionati

Escursioni nel Parco nazionale del Gran Paradiso

L’estate è il periodo più indicato anche per fare escursioni. Il sito ufficiale del parco pngp.it indica nella sezione ‘sentieri’ i vari itinerari e negli uffici dell’ente parco troverete le mappe per i vari tracciati, compresa una mappa interattiva.

Parco nazionale del Gran Paradiso

Una fitta rete di sentieri attraversa tutto il territorio del Parco per oltre 500 km e si estende nelle cinque valli e nell’area protetta. Molti seguono gli antichi tracciati delle mulattiere costruite nell’800 dai Savoia per connettere le loro Case di caccia, costruzioni destinate ad ospitare il Re Vittorio Emanuele II durante le battute di caccia. Il ‘Cammino del Re‘ è il risultato di una parte di questi itinerari, che si snoda tra Valsavarenche e Valle Orco.

Tra i vari sentieri potrete scegliere in base al grado di difficoltà:

  • T: “turistico”, e quindi adatto per tutti
  • E: “escursionistico”, più impegnativo
  • EE: “escursionistico difficile”, consigliato solo a soggetti allenati e ben preparati

Che attività si possono fare nel Parco Nazionale del Gran Paradiso in inverno

Nel Parco in inverno si possono fare tante attività sulla neve:

  • Sci di fondo: il vasto bacino di Cogne, la testata della valle di Rhêmes, i prati di Saint-Nicolas e la Valgrisenche, così come anche le località di Dégioz e Pont  in Valsavarenche, offrono piste lunghe e divertenti
  • Sci di discesa: ci sono piccoli e medi comprensori che offrono piste adatte a tutti i tipi di sciatori
  • Snowboard
  • Ciaspole
  • Gite in slitta trainata da cani o cavalli
  • Scialpinismo
  • Cat riding a Vetan. Inoltre, tra Cogne e Valsavarenche ci sono oltre 150 cascate di ghiaccio da scalare
  • Heliski a Valgrisenche
  • Parchi gioco sulla neve

Siti storici da visitare nel Parco Nazionale del Gran Paradiso

Oltre alle attività e alle escursioni prettamente di montagna, il Parco del gran Paradiso offre anche la possibilità di visitare borghi e villaggi interessanti, oltre a castelli imponenti.

  • Castello Reale di Sarre, residenza estiva del Re che si recava in Val d’Aosta per cacciare camosci e stambecchi
  • Aymavilles, centro abitato circondato da numerosi vigneti
  • Castello di Aymavilles, ai piedi della Val di Cogne
  • Ponte acquedotto romano di Pondel, costruito in una gola scavata dal torrente Grand Eyvia in età augustea, rappresenta una perla di ingegneria romana
  • Cogne: paese ricco di storia dove visitare la Maison des Pitz, dove abili merlettaie producono il pizzo a tombolo, uno dei sei simboli di questo delizioso villaggio
  • Introd: ai piedi della Valsavarenche e della Val di Rhemes, è la località dove Papa Giovanni Paolo II e Papa Benedetto XVII erano soliti trascorrere le vacanze estive
  • Castello di Introd: visitabile solo in estate, dalla cima della torre centrale si può ammirare un panorama unico sulle vette che circondano Aosta e fin sul Monte Bianco
  • Les Combes: villaggio famoso per aver ospitato vari Papi
  • Parc Animalier d’Introd: parco faunistico dove ammirare la fauna locale in un habitat protetto
  • Maison Bruil, a Ville Dessus di Introd, antica casa rurale dov’è allestita la “Maison de l’alimentazione” che che vuole far conoscere i prodotti tipici della zona e le antiche tecniche di conservazione degli alimenti
  • Valsavarenche: piccolo paese dove si trova 1 dei 3 centri visitatori del Parco Nazionale del Gran Paradiso
  • Rhêmes-Saint-Georges: tranquilla località da cui partono vari sentieri ed escursioni
  • Rhêmes-Notre-Dame, dove si trova il centro di visitatori del Parco Nazionale
  • Arvier: piccolo borgo sulla Via delle Gallie, famoso per il vino rosso Enfer d’Arvier e il Castello La Mothe
  • Santuario di Notre-Dame de Rochefort, che ha sullo sfondo lo splendido ghiacciaio di Château Blanc
  • Castello di Montmayeur, di cui resta solo il torrione cilindrico risalente al XIII secolo
  • Valgrisenche: villaggio noto per la centenaria tradizione di lavorazione del drap, tessuto tradizionale realizzato con lana di pecora grezza
  • Castello di Avise. Venne fatto costruire nel 1492 da Bonifacio d’Avise come residenza di prestigio
  • Castello di Blonay: costituito da un robusto torrione con merlatura e numerose feritoie, risale alla metà del XII secolo

Il giardino alpino Paradisia

A Valnontey, frazione di Cogne, si trova il Giardino Botanico Alpino Paradisia. Situato a quota 1700 m, è sviluppato su 10.000 mq circa tra conche e avvallamenti naturali che ricreano le condizioni ottimali dove far crescere le specie montane ed alpine.

Il parco ospita oltre 1000 specie diverse, raccolte in natura o ottenute da seme nel vivaio annesso al giardino. Inoltre, sono anche presenti ricostruzioni di lembi di ambienti naturali con le relative associazioni vegetali che li caratterizzano.

giardino alpino Paradisia

Nella parte alta del giardino si può ammirare il Giardino delle farfalle. È presente anche un’area dedicata alle piante officinali più usate nelle valli del Parco.

Il giardino si può visitare sia in autonomia che mediante visita guidata, previa prenotazione.

Il Giardino Paradisia, il cui nome deriva dal Giglio di monte (Paradisea liliastrum), una liliacea dai fiori bianchi che cresce spontanea nei prati circostanti, è nato nel 1955, per volere del Consiglio d’Amministrazione del Parco Nazionale Gran Paradiso per valorizzarne la flora.

Sentieri nel Parco del Gran Paradiso

Nel Parco del Gran Paradiso è possibile intraprendere vari sentieri, di differenti lunghezze e livelli di difficoltà, tutti caratterizzati da punti di sosta con contrassegni numerati o cartelli informativi.

Nei centri visitatori sono disponibili mappe e opuscoli.

Vediamo quali sono i principali sentieri del Parco del Gran Paradiso.

  • Noasca: il vallone del Roc. Caratteristico sentiero che parte da Noasca (1062 m) e, con un percorso ad anello, arriva in frazione Pianchette (1188 m)
  • Rhêmes-Notre-Dame: il fondovalle. Da Chanavey a Pellaud, questo sentiero per turisti è legato alla morfologia della valle
  • Valsavarenche: sulle sponde del Savara. Percorso di circa 8 chilometri di comoda viabilità pedonale fra le frazioni di Fenille e Eau Rousse di Valsavarenche, e accessi dai principali villaggi
  • Valsavarenche: Eaux Rousses. Percorso che comincia in una zona boschiva e poi si apre in prati e pascoli. Lungo il sentiero si incontrano le sorgenti ferruginose e la casa di caccia del Re
  • Cogne: Montesuc. Sentiero ad anello panoramico sulla conca di Cogne attraverso il quale è possibile ammirare la morfologia della valle, la miniera di ferro e i vari insediamenti
  • Cogne: Les Fontaines. Percorso di circa 3,7 km lungo la pista forestale che costeggia il torrente Grande Eyvia

Parco nazionale del Gran Paradiso

Quali animali ci sono nel Parco nazionale del Gran Paradiso

Oltre allo stambecco che, come già detto, è il simbolo del Parco stesso, durante le passeggiate nel Parco è possibile incontrare la volpe, il camoscio, la lepre, la marmotta, il tasso, la donnola, la faina, la martora e l’ ermellino.

Non rari sono anche i rapaci come l’aquila reale, la poiana, il gipeto, lo sparviero, il gheppio, l’astore, l’allocco e il gufo reale. Sono inoltre presenti anche uccelli come vari tipi di picchio, il gallo forcello, la pernice bianca, il merlo acquaiolo, il tordo, il pettirosso, il rampichino alpestre, il beccafico e ancora tanti altri.

Ricca e variegata è anche la varietà di insetti, rettili e anfibi, come le vipere, i tritoni, la farfalla Parnassius e le salamandre.

Quanti stambecchi ci sono nel Parco del Gran Paradiso

Nel Parco vivono 2.700 stambecchi, che sono costantemente monitorati.

Dove vedere gli stambecchi nel Parco del Gran Paradiso

Il Gran Piano e le aree limitrofe sono luoghi migliori dove poter osservare branchi di camosci e stambecchi al pascolo.

Per avere la quasi totale certezza di vedere da vicino gli stambecchi, si può andare anche al rifugio Vittorio Emanuele in Valsavaranche e al Rifugio Vittorio Sella in Val di Cogne.

Flora del Parco nazionale del Gran Paradiso

Le vallate del Parco sono caratterizzate da una flora molto ricca. Nei boschi dei fondovalle sono presenti i larici, i pini cembri, gli abeti rossi e, più di rado, l’abete bianco. Salendo lungo i versanti, si incontrano vasti pascoli alpini che, verso la fine della primavera, si riempiono di fiori colorati.

I fiori rari presenti nel Parco sono la Potentilla pensylvanica, che cresce sopra i 1.300 metri, l’Astragalus alopecurus, presente solo in Val d’Aosta, l’Aethionema thomasianum, la Linnaea borealis nei boschi di conifere e la Paradisea liliastrum, un giglio bianco.

Quanto costa andare al Parco nazionale del Gran Paradiso

Per accedere al Parco non si deve pagare alcun ticket d’ingresso.

Quanto costa salire sul Gran Paradiso

Se si vuole salire al Gran Paradiso è necessario avere una buona preparazione fisica.

Il primo giorno si cammina 2/2.30 ore con un dislivello di 800 metri circa. Il secondo giorno si raggiunge la vetta del Gran Paradiso dopo aver fatto una salita di circa 1.300 metri di dislivello (4/4.30 ore). Dopodiché, bisogna calcolare ancora 3 ore circa per scendere al rifugio. I prezzi sono i seguenti:

  • 1 persona: 450 euro
  • 2 persone 500 euro
  • 3 persone 555 euro
  • 4 persone 600 euro

Il prezzo include l’assistenza della Guida Alpina e può variare in base al rifugio, alla disponibilità e alla camera prescelta (in genere si trova posto in camere da 4 posti). La mezza pensione nei rifugi costa fra i 42 e i 48 euro a testa.

Infine, considerare 15 euro circa per l’eventuale noleggio di materiale tecnico.

Quando visitare il Parco Nazionale del Gran Paradiso

Data la ricca varietà di attrazioni e attività da svolgere, il Parco del gran Paradiso può essere visitato tutto l’anno.

Se lo scopo del viaggio sono i Giardini Paradisia, allora il periodo migliore è quello compreso fra giugno e agosto.

Regole da rispettare durante la visita del Parco Gran Paradiso

Ecco i comportamenti da adottare quando si visita il Parco del Gran Paradiso, ma anche qualsiasi altro ambiente naturale.

  • Non abbandonare i rifiuti (dopo un picnic) ma riportarli con se a valle per gettarli negli appositi contenitori
  • Non raccogliere fiori né asportare frammenti di roccia come fossero un souvenir
  • Accendere fuochi e campeggiare nelle aree attrezzate allo scopo
  • Per pernottare in tenda, usufruire degli appositi campeggi
  • Non disturbare gli animali del posto avvicinandosi, ma limitarsi ad osservarli da lontano
  • Non uscire da sentieri e mulattieri durante le passeggiate
  • Non introdurre i cani, per il bene suo e degli animali selvatici presenti sul posto
  • Non sorvolare il Parco con qualsiasi mezzo, è un’attività illecita di natura penale (Legge quadro 394 sulle Aree Protette)

Come arrivare nel Parco nazionale del Gran Paradiso?

Si può raggiungere in treno o arrivando ad Aosta per il versante valdostano oppure a Torino per quello piemontese. Una volta scesi dal treno si prosegue in bus:

  • Le valli piemontesi del Parco sono servite dalle linee di Autobus GTT tel. 800-019152
  • Le valli valdostane del Parco sono servite dalle linee di Autobus SAVDA tel. 0165-361244

In auto, invece se proprio non ne potete fare a meno, il versante piemontese del parco è raggiungibile percorrendo la SS 460 della Valle Orco, mentre il versante valdostano è raggiungibile attraverso l’autostrada A5.

Parco nazionale del Gran Paradiso

Dove dormire per visitare il Parco Nazionale del Gran Paradiso?

Per poter apprezzare meglio la bellezza del parco la cosa migliore sarebbe meglio  trattenersi nei dintorni per più giorni, magari soggiornando in uno dei BioHotel o degli agriturismi biologici nelle vicinanze od in uno degli esercizi segnalati anche dal sito ufficiale del Parco.

Potete ad esempio dormire presso l’Agriturismo cascina Cristin a San Raffaele di Cimena in provincia di Torino,  o l’agriturismo La pèra Doussa a Valtourenenche in provincia di Aosta; o ancora se preferite degli hotel biologici vi consigliamo; l’Hotel Bellevue a Cogne e sempre in provincia di Aosta il Mont Blanc Hotel Village a Courmayeur La Salle e il Bio Hotel Eden a La Thuile.

Insomma c’è solo l’imbarazzo della scelta presso il Parco Nazionale del Gran Paradiso per trascorrere davvero una vacanza Tuttogreen in piena sintonia con l’ambiente, che aspettate ancora?

Per maggiori informazioni visitate il sito ufficiale del parco: pngp.it

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Ultimo aggiornamento il 17 Ottobre 2024 da Rossella Vignoli

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