Mini-guida al Parco nazionale dell’Aspromonte
Cosa fare e cosa vedere in questo splendido parco naturale calabrese
Il Parco nazionale dell’Aspromonte, che comprende ben 37 comuni della provincia di Reggio Calabria, racchiude gli splendidi territori del massiccio dell’Aspromonte, scopriamolo meglio insieme.
Sommario
Cos’è il Parco Nazionale dell’Aspromonte
Si tratta di un’area naturale protetta situata nella regione della Calabria, istituita nel 1989. Copre un’area di circa 76.250 ettari, e si estende per gran parte della catena montuosa dell’Aspromonte, in particolare l’area grecanica, dove anche oggi in alcuni villaggi si parla un dialetto simile al greco antico.
Il nome Aspromonte, che significa ‘monte candido’, gli fu attribuito dalle popolazioni greche della costa ionica che ammiravano le bianche formazioni montuose del massiccio.
Il paesaggio del parco è caratterizzato da una sorta di piramide rocciosa al cui centro si trova il monte più alto: il Montalto o Monte Cucco, alto ben 1.956 m.
Alla cima del monte Montalto potrete godere di una vista magnifica che abbraccia lo stretto di Messina fino alle isole Eolie, all’Etna e alla Costa ionica.
La regione è caratterizzata da paesaggi spettacolari, valli profonde, fitti boschi e vette che raggiungono un’altitudine di oltre 2.000 m. L’area ospita una grande diversità di flora e fauna, con una ricca varietà di specie vegetali, tra cui boschi di faggi, querce, pini e castagni, e diverse specie di animali, tra cui lupi, camosci, aquile reali e cervi.
Le montagne dell’Aspromonte sono inoltre caratterizzate dalla presenza di una serie di corsi d’acqua detti fiumare e da numerosi ruscelli e bellissime sono anche le cascate del Maesano che confluiscono nella fiumara Amendolea. Le fiumare hanno anche contribuito all’erosione delle pendici e alla formazione di veri e propri canyon, molto spettacolari da vedere.
La flora del Parco nazionale dell’Aspromonte
Per quanto riguarda la flora del Parco Nazionale dell’Aspromonte potrete ammirare le dense foreste di ontani neri e castagni secolari che superano i 25 m di altezza. Ma anche coltivazioni di ulivi, aranci, limoni mandarini, ed in particolare le uniche italiane e non solo, di bergamotto, che qui ha trovato il suo micro-clima ideale ed è parte integrante del paesaggio di Villa San Giovanni, Gioiosa Ionica, e Melito Porto Salvo.
Qui i grandi proprietari terrieri dell’epoca realizzarono i primi impianti industriali di trasformazione in olio essenziale, utilizzato in ambito cosmetico e farmaceutico.
L’albero più caratteristico di questi territori è sicuramente il pino laricio, un albero molto alto i cui esemplari possono arrivare fino ai 50 m di altezza e che è presente anche in Sicilia sulle pendici dell’Etna.
Il parco svolge un ruolo importante nella conservazione della biodiversità attraverso programmi di educazione ambientale e iniziative di protezione, per preservare l’ecosistema unico dell’Aspromonte.
La fauna del Parco nazionale dell’Aspromonte
La fauna che popola il Parco Nazionale dell’Aspromonte è rappresentata, invece, da lupi, lontre che purtroppo sono una specie a rischio di estinzione, da animali come il tasso, la volpe, la donnola, la faina, oltre a gatti selvatici, martore, dromi (piccoli roditori che assomigliano ai topi), ma si trova anche il ghiro l’aquila reale, il gufo.
Come arrivare a questo parco
Per arrivare potete prendere l’autostrada A3 e uscire a Bagnara Calabra se invece volete raggiungerlo in treno invece le stazioni più vicine sono Villa San Giovani e Reggio Calabria.
Cosa fare nel Parco nazionale dell’Aspromonte
Il parco offre numerose opportunità per gli amanti della natura e gli escursionisti, promuovendo un tipo di turismo sostenibile. I suoi sentieri portano a panorami mozzafiato, cascate, laghi e piccoli villaggi tradizionali.
Diverse associazioni escursionistiche, tra cui la sezione locale del CAI, hanno sede qui o includono l’area nella loro attività outdoor, trovate la lista sul sito del parco.
I visitatori possono esplorare le bellezze naturali dell’area, come le numerose cascate formate dai vari corsi d’acqua e fiumare come la cascata del Vallone Colella a Roccaforte del Greco, la cascata Forgiarelle a Samo, e quelle formate dal torrente Acone.
Si possono e ammirare interessanti formazioni rocciose di arenaria dalle strane forme, chiamate le ‘Caldaie del latte di roccia’ a San Lorenzo e Rocca del Drako.
Si può scegliere di visitare anche alcuni borghi dell’entroterra, fermi nel tempo, che per via dell’isolamento e l’inaccessibilità, e la tardiva contaminazione con il mondo esterno, nel tempo hanno mantenuto le loro caratteristiche che affondano le radici nella Magna Grecia, in cui emergono tradizioni, architetture e anche la lingua greca.
Ad esempio Gallicianò, dove i suoi 40 abitanti ancora oggi parlano il greco, e ospita una piccola chiesa ortodossa. Oppure il borgo abbandonato di Roghudi, adagiato su un crinale roccioso nel mezzo della fiumara Amendolea, che conserva ancora la memoria e l’identità dell’area. Anche paesi come Gerace e Staiti, offrono uno spaccato della tradizione e dell’architettura locale. Si possono visitare altri siti archeologici, il Santuario di San Giovanni Therestis.
Il parco ospita numerosi centri visita dove trovare informazioni pratiche sulla rete di sentieri e le relative mappe e guide escursionistiche dettagliate, oltre a un. percorso informativo per una corretta fruizione del territorio. Per maggiori informazioni sulle cose da fare e come arrivare potete andare sul sito ufficiale, parconazionaleaspromonte.it
Se volete rimanere a dormire nei bei territori del parco nazionale dell’Aspromonte e gustare i tanti prodotti tipici locali vi consigliamo l’agriturismo biologico Villa Caristo a Stignano (RC).
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Ultimo aggiornamento il 4 Aprile 2024 da Rossella Vignoli
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