Parte BioClean: microrganismi mangia-plastica cercasi
È ormai una piaga ambientale ben nota la presenza massiccia di plastica sul nostro Pianeta: basti pensare che solo in Europa vengono prodotte 57 milioni di tonnellate di plastica.
Per questo segnaliamo un interessante progetto che nasce proprio per dare una risposta alle necessità di gestione e smaltimento di questa categoria di rifiuti attraverso appositi microrganismi in grado di degradare i diversi tipi di polimeri sintetici (polietileni, polistirolo, polieteri e polivinilcloruro, poliesteri).
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BioClean, questo il suo nome, coordinato da Fabio Fava professore di Biotecnologia industriale e ambientale presso il Dipartimento di Ingegneria dell’Università di Bologna, è finanziato dall’Unione Europea con 3 milioni di euro e vede anche la partecipazione di 7 piccole imprese insieme a PlasticsEurope, associazione europea delle industrie dei polimeri che si farà promotrice dell’implementazione dei risultati ottenuti in Europa.
Questo progetto mangia-plastica vuole individuare i batteri più efficaci, tra quelli provenienti da plastiche recuperate da discariche e dal fondo del mare; le colture microbiche ‘vincenti’ saranno sfruttate nello sviluppo di processi biotecnologici e nell’uso di strategie utili per aumentare la biodegradazione di plastiche presenti in siti marini, in impianti di compostaggio o di digestione anaerobica dei rifiuti con un occhio di riguardo all’impatto ambientale di tali interventi.
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Ultimo aggiornamento il 23 Luglio 2018 da Rossella Vignoli
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