Pecoranera, l’eco-villaggio per coltivare la terra insieme
In un mondo iper-tecnologico e nel quale l’industrialismo selvaggio ha preso da decenni il sopravvento, con gravi ripercussioni sulla natura e sulle condizioni psico-fisiche degli esseri umani stessi, c’è chi crede ancora nell’agricoltura come principale attività della propria vita. E perché no, una propria ragione di vita. Ancor più singolare è il fatto che tale scelta arrivi da un ventenne, Devis Bonanni, che nel profondo Nord-Est (Raveo, provincia di Udine) ha deciso che un’altra vita fosse possibile.
A presentare la sua scelta un libro autobiografico che uscirà a marzo, con un titolo che prende il nome dal suo progetto, “Pecoranera. Un ragazzo che ha scelto di vivere nella natura”. Edito da Marsilio. Ma anche un sito internet, avviato nel 2007 e aggiornato come fosse un diario.
Devis ha solo vent’anni quando inizia la sua avventura da novello Walden; precisamente da un piccolo orto, senza aver mai visto prima una pianta di pomodoro, coltivando patate e cereali per ritrovare un contatto più immediato con la Natura e realizzare una prima e rudimentale forma di autosufficienza alimentare; accompagnata da uno stile di vita semplice ed ecosostenibile. A 23 anni la svolta.
Si licenzia dall’impiego come tecnico informatico e si trasferisce in una casetta prefabbricata riscaldata da una stufa a legna per dedicarsi a tempo pieno a quella che battezza “vita frugale”. Sono gli anni in cui nasce e matura un rapporto simbiotico con la Natura e i suoi elementi. E proprio quando le forze sembrano esaurirsi e l’entusiasmo delle prime stagioni vacilla, in Devis matura la convinzione che non potrà proseguire oltre senza condividere con altri il suo cammino. Di qui il contributo di Daniele nel tempo libero prima, e l’arrivo di Claudia e Giovanni poi.
Il nome del suo progetto, Pecoranera, non contiene solo l’idea di una frattura generazionale (e in fondo fisiologica) tra genitori e figli, o tra il boom economico e la decrescita felice. È anche una “proposta e non protesta, tensione positiva proiettata nel futuro, un percorso di crescita individuale che si snoda in una mescolanza di anarchia contadina e sensibilità ecologica”.
Così viene descritto il suo progetto su progettopecoranera.it è un progetto per coltivare la terra insieme, collaborando con la natura e dividendo equamente il frutto del lavoro comune. Attualmente coltiviamo terreni per circa mezzo ettaro e la nostra direzione è raggiungere l’autosufficienza alimentare, così da ridurre la nostra impronta ecologica sul pianeta. Vogliamo coinvolgere altre persone nel nostro progetto, a diversi livelli di partecipazione, secondo le possibilità di ognuno”.
Per quanti volessero raggiungere l’affascinante eco-villaggio, sul sito vi è anche un importante disclaimer che spiega come si svolge la vita nel campo e cosa si coltiva. Le serre sono diventate col tempo tre, sebbene la prima sorta resti quella più importante. Si coltivano pomodori, melanzane, cavoli, il radicchio, biete, spinaci, zucchine, nei fagiolini, piselli, la patata (anche se non viene sempre bene), mais, frumento e orzo (anche se questi ultimi due cereali in fase sperimentale).
Poi ci sono le attività extra-agricole, come l’allevamento di galline che forniscono preziose uova, e lo spaccare la legna. Attività che Devis ritiene essere uno sport all’aria aperta.
A Devis Mtv ha dedicato anche un servizio.
Naturalmente non è sempre possibile raggiungere il campo, perché basandosi su un’attività agricola, ha dei tempi da dover rispettare. Diciamo che i periodi più favorevoli, dove l’attività è più intensa, sono quelli tra aprile e maggio e tra fine agosto e settembre.
La mail per chiedere info o semplicemente scrivere Devis è: info@progettopecoranera.it
Noi di Tuttogreen non possiamo che fargli i nostri complimenti!
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Ultimo aggiornamento il 12 Ottobre 2022 da Rossella Vignoli
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Salve, sono Maria, 52 enne di Ventimiglia, vorrei avere informazioni riguardo all’ecovillaggio, da quante persone è gestito e se siete accettate altre persone. Amo la terra, ci sono cresciuta e vorrei tornarci. Ciao