Perché comprare biologico?
Più di una ricerca scientifica rivela che esistono reali differenze nutritive tra cibi biologici e non, quindi comprare biologico è una scelta giusta per la nostra salute. Ma la gente lo sa?
Sembra di si, visto che dal 2005 ad oggi il valore delle vendite in iper e super di prodotti con marchio bio è cresciuto del 220%. Almeno secondo i dati del rapporto Consumer Survey di Nomisma.
Ma quali sono le scelte che motivano chi compra frutta, verdura, carne e cereali biologici? La ragione principale sembra essere il desiderio di mangiare sano, poi c’è l’ansia di evitare pesticidi e residui chimici, e infine, l’attenzione per l’ambiente. Questi sono anche i tre principali motivi che spingono all’acquisto di prodotti biologici secondo una ricerca dell’inglese Soil Association.
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A queste motivazioni si aggiungono il maggior gusto degli alimenti coltivati in modo biologico ed il rispetto degli animali da allevamento. E mentre gusto e fattori collegati all’ambiente appaiono meno importanti rispetto agli anni passati, l’attenzione alla propria salute rimane una costante. Chi sceglie un prodotto biologico sa di optare per un metodo di coltivazione nel rispetto dei cicli naturali, dove pesticidi e fertilizzanti chimici sono banditi, e ha la consapevolezza di acquistare un cibo sano e genuino proveniente da coltivazioni che preservano la ricchezza del suolo con attenzione al risparmio idrico ed energetico o da allevamenti in cui è vietato l’uso di ormoni e limitato quello di antibiotici.
Anche gli italiani si sono avvicinati al biologico per migliorare la propria salute e per combattere intolleranze e allergie alimentari, che purtroppo sembrano in costante aumento.
In definitiva, rispetto ai consumatori di prodotti tradizionali, chi acquista prodotti biologici sembra maggiormente attento a qualità e provenienza di quello che mangia.
In particolare sono i Paesi europei ad essere grandi consumatori e produttori di alimenti biologici. Secondo la ricerca di Soil Association fra i Paesi che vendono più spiccano gli Stati Uniti seguiti da Germania e Francia. Le coltivazioni biologiche rappresentano il 2,2% delle coltivazioni europee e sono il 5,4% delle terre coltivate all’interno dell’Unione Europea.
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Il costo rimane l’unico neo dell’acquisto di un prodotto biologico. Purtroppo alcuni di questi hanno un prezzo più elevato rispetto a quelli convenzionali. Tuttavoa anche questo problema potrebbe essere destinato alla soluzione, già il presidente dell’ Associazione italiana agricoltura biologica (AIAB) ha dichiarato che prodotti di base come la passata di pomodoro e la pasta hanno costi più bassi grazie alle politiche commerciali della grande distribuzione.
Grazie alla sempre più diffusa consapevolezza dei consumatori verso prodotti ‘sicuri’ e naturali, finalmente gli agricoltori stanno cambiando il modo di produrre. Il biologico si attesta ormai, come un modello di riferimento e rappresenta una concreta opportunità di sviluppo per l’occupazione dei giovani.
Per questo motivo, le politiche centrali e regionali devono tener conto della necessità di sostenere le filiere nazionali e locali con metodo biologico, di supportare tecnicamente le aziende nella transizione verso il biologico, e sviluppare la ricerca e l’innovazione per recuperare le difficoltà che gli stessi agricoltori trovano sul loro cammino.
I nostri politici sapranno rispondere velocemente, come sembrano aver già fatto i consumatori, con al scelta del bio nei loro carrelli della spesa?
Immagine via Shutterstock
Ultimo aggiornamento il 29 Gennaio 2024 da Rossella Vignoli
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