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Perché i gatti odiano l’acqua? perché il vostro felino ne ha paura e come aiutarlo

Da dove nasce questo comportamento naturale

I gatti e l’acqua: un rapporto complesso che dura da secoli. La vista di una goccia d’acqua basta a far scappare il vostro gatto? Non siete i soli a vivere questa situazione. La maggior parte dei gatti mostra un’avversione naturale verso l’acqua, un comportamento che incuriosisce molti proprietari.

Perché i gatti odiano l’acqua?  perché il vostro felino ne ha paura e come aiutarlo

Questo atteggiamento non nasce per caso. Si tratta di una caratteristica radicata nella natura dei nostri amici felini, frutto di migliaia di anni di evoluzione. A differenza di altri animali domestici, come i cani, i gatti mantengono un rapporto particolare con l’elemento acqua.

Ma non tutti i gatti reagiscono allo stesso modo. Alcuni mostrano curiosità, altri un vero terrore. In questa guida scoprirete le ragioni di questo comportamento e come gestire al meglio le situazioni in cui il vostro gatto deve interagire con l’acqua.

Le origini evolutive dell’avversione all’acqua

I gatti moderni discendono da antenati che vivevano in zone desertiche del Medio Oriente. In questi ambienti, l’acqua rappresentava un elemento raro. I felini selvatici non avevano bisogno di nuotare per procurarsi il cibo, a differenza di altre specie.

L’evoluzione ha dotato i gatti di capacità uniche. Il loro pelo mantiene il calore corporeo e respinge piccole quantità di acqua. Questa caratteristica funziona alla perfezione con la pioggia leggera, ma diventa un problema con grandi quantità di acqua. Il peso del pelo bagnato limita i movimenti del gatto e lo rende più vulnerabile.

Gli antenati dei nostri gatti domestici cacciavano prede di piccola taglia, come topi e uccelli. Non avevano motivo di entrare in acqua per catturare pesci. Per questo motivo, non hanno sviluppato le membrane tra le dita come altri predatori acquatici.

I gatti selvatici moderni, come tigri e giaguari, mostrano un rapporto diverso con l’acqua. Questi grandi felini nuotano e cacciano in acqua. Ma i nostri gatti domestici conservano ancora gli istinti dei loro antenati del deserto. Questa eredità genetica influenza il loro comportamento anche oggi, dopo migliaia di anni di addomesticamento.

Perché i gatti odiano l’acqua: aspetti fisiologici e comportamentali

La reazione dei gatti all’acqua è legata a diversi fattori fisiologici e comportamentali:

  1. Struttura del pelo
  • Il mantello felino è composto da più strati
  • Produce oli naturali che mantengono il pelo lucido e impermeabile
  • Quando si bagna completamente, perde le sue proprietà isolanti
  • Il processo di asciugatura è lungo e disagevole per il gatto
  1. Sensibilità sensoriale
  • I gatti hanno un olfatto molto sviluppato
  • L’acqua, specialmente quella del rubinetto, contiene cloro e minerali
  • Questi odori possono risultare fastidiosi o minacciosi
  • Il rumore dell’acqua corrente può creare ansia
  1. Perdita di controllo fisico
  • Il pelo bagnato diventa pesante e limita i movimenti
  • Riduce l’agilità e la capacità di fuga
  • Compromette la loro naturale grazia
  • Causa una sensazione di vulnerabilità
  1. Temperatura corporea
  • I gatti sono molto sensibili ai cambiamenti di temperatura
  • L’acqua può causare un rapido raffreddamento
  • Il pelo bagnato impiega molto tempo ad asciugarsi
  • Questo può causare disagio termico prolungato

Questi fattori si combinano creando un’esperienza potenzialmente stressante per il gatto, che tende quindi a evitare situazioni che coinvolgono l’acqua.

Non tutti i gatti sono uguali: eccezioni alla regola

Esistono interessanti eccezioni alla regola generale dell’avversione all’acqua. Alcune razze di gatti mostrano una naturale predisposizione a interagire con l’acqua:

Il Turco Van

  • Conosciuto come “il gatto nuotatore”
  • Pelo naturalmente impermeabile
  • Ama giocare con l’acqua
  • Originario della regione del lago Van in Turchia

Il Maine Coon

  • Pelo resistente all’acqua
  • Spesso gioca con l’acqua della ciotola
  • Mostra curiosità verso rubinetti e docce
  • Ha una naturale attrazione per l’elemento acqua

Il Bengal

  • Eredita l’amore per l’acqua dal suo antenato selvatico
  • Spesso salta nella doccia con i proprietari
  • Ama giocare con l’acqua corrente
  • Mostra comportamenti simili ai felini selvatici

Fattori che influenzano il rapporto con l’acqua:

  • Esperienze nella prima infanzia
  • Ambiente in cui il gatto cresce
  • Personalità individuale
  • Approccio dei proprietari

Queste differenze dimostrano come il rapporto gatto-acqua non sia completamente predeterminato, ma possa essere influenzato da genetica e ambiente.

Come gestire il rapporto gatto-acqua

La chiave è mantenere calma e pazienza.

Quando è necessario lavare il gatto

Anche se i gatti sono maestri nel tenersi puliti da soli, ci sono situazioni in cui un bagno diventa davvero necessario. Pensate ad esempio a quando il vostro micio ha avuto la sfortuna di incontrare delle pulci o altri ospiti indesiderati: in questi casi, un bel bagno con uno shampoo antiparassitario è inevitabile. Lo stesso vale quando il pelo diventa particolarmente unto o sporco, magari dopo una delle sue avventure esplorative in giardino o in garage. Ci sono poi momenti in cui il veterinario potrebbe prescrivere dei bagni medicati per trattare problemi specifici della pelle o del pelo. E naturalmente, se il vostro gatto curioso si è imbattuto in qualche sostanza che potrebbe essere dannosa per lui (come olio di motore, prodotti chimici o persino della vernice), il bagno diventa una priorità assoluta per la sua salute. In tutti questi casi, anche se il vostro amico felino non ne sarà entusiasta, dovrete armarvi di pazienza e procedere con questa necessaria operazione.

Come preparare l’ambiente giusto

Prima di iniziare l’operazione “bagno“, è fondamentale preparare l’ambiente nel modo giusto. Pensate a creare un’atmosfera confortevole: la stanza deve essere bella calda e senza spifferi – proprio come piace ai nostri amici felini. Date un’occhiata al lavandino o alla vasca: devono essere a prova di zampe scivolose! Un tappetino antiscivolo farà miracoli per far sentire il vostro gatto più sicuro. E mi raccomando, preparate tutto l’occorrente prima di iniziare: non c’è niente di peggio che dover cercare qualcosa mentre si tiene un gatto bagnato!

Cosa vi serve

Per quanto riguarda il necessario, non improvvisatevi con prodotti per umani! Procuratevi uno shampoo specifico per gatti – il loro pH cutaneo è diverso dal nostro. Una spazzola apposita per il bagno vi aiuterà a distribuire bene il prodotto, mentre una doccia a mano con getto delicato sarà molto più gestibile di un rubinetto normale. Tenete pronti alcuni asciugamani in microfibra: sono più assorbenti e più delicati sul pelo del vostro micio.

Come procedere

Veniamo al momento cruciale: il bagno vero e proprio. Iniziate preparando l’acqua alla temperatura giusta – deve essere tiepida, come quella che usereste per un neonato, tra i 32 e i 37 gradi. Partite bagnando il collo e procedete gradualmente verso il resto del corpo, tenendo la testa e le orecchie all’asciutto – i gatti odiano avere l’acqua in quelle zone! Massaggiate con dolcezza, come se steste facendo le coccole al vostro micio. Il risciacquo deve essere fatto con attenzione: lo shampoo residuo potrebbe irritare la pelle. Infine, avvolgete il vostro amico in un asciugamano morbido e tamponate con pazienza.

Che errori non dovete fare

E ora, gli errori da non fare assolutamente! L’acqua troppo calda o troppo fredda è un grande no-no, così come i movimenti bruschi che potrebbero spaventare il vostro gatto. Evitate rumori improvvisi (niente telefonate o campanelli che suonano!) e non usate il getto dell’acqua troppo forte. Ma soprattutto, se vedete che il vostro gatto è troppo stressato, non insistete: meglio rimandare e riprovare in un altro momento, magari con un approccio diverso. Ricordate: un gatto terrorizzato non dimentica facilmente, e la prossima volta sarà ancora più difficile!

Conclusioni e consigli finali

Il rapporto tra gatti e acqua è complesso ma gestibile con le giuste conoscenze e approccio. Ecco i punti chiave da ricordare:

Consigli quotidiani:

  • Rispettare l’avversione naturale del gatto
  • Non forzare mai situazioni stressanti
  • Premiare i comportamenti positivi
  • Mantenere una routine di pulizia regolare

Alternative al bagno tradizionale:

  • Salviette specifiche per gatti
  • Spazzolatura frequente
  • Shampoo a secco
  • Pulizia localizzata quando necessario

Quando consultare il veterinario:

  • Eccessiva sporcizia del pelo
  • Presenza di parassiti
  • Problemi dermatologici
  • Cambiamenti nel comportamento

Ricordate che:

  • Ogni gatto è unico
  • Il processo richiede pazienza
  • La fiducia va costruita nel tempo
  • Il benessere del gatto è prioritario

La comprensione delle ragioni dietro questo comportamento aiuta a gestire meglio il rapporto con il nostro amico felino, rispettando la sua natura e le sue esigenze.

Altri consigli e curiosità sui gatti

Ultimo aggiornamento il 26 Gennaio 2025 da Rossella Vignoli

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Rossella Vignoli

Fondatrice e responsabile editoriale, è esperta di bioedilizia, design sostenibile e sistemi di efficienza energetica, essendo un architetto e da sempre interessata al tema della sostenibilità. Pratica con passione Hatha yoga, ed ha approfondito vari aspetti dello yoga. Inoltre, è appassionata di medicina dolce e terapie alternative. Dopo la nascita dei figli ha sentito l’esigenza di un sito come tuttogreen.it per dare delle risposte alla domanda “Che mondo stiamo lasciando ai nostri figli?”. Si occupa anche del sito in francese toutvert.fr, e di designandmore.it, un magazine di stile e design internazionale.

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