Rinnovabili

Perché la Germania vuole le rinnovabili ad ogni costo

È notizia recente che la Germania, attraverso il suo Ministro dell’Ambiente, Peter Altmaier, abbia annunciato l’intenzione di innalzare l’obiettivo comunitario sulle rinnovabili dal 35 al 40% del fabbisogno elettrico nazionale entro il 2020. Il disegno di legge è stato già presentato in ottobre e prevede l’introduzione di nuove formule di incentivazione economica, delle normative specifiche e alcune formule di prelievo fiscale atte ad accelerare ulteriormente il ritmo di crescita sul fronte delle rinnovabili , in un Paese che è già arrivato al 25% della quota, rispetto al 35% fissato dall’Unione Europea per il 2020.

Perché la Germania vuole le rinnovabili ad ogni costo

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Con questo provvedimento vengono introdotti i tetti di potenza per determinare le soglie massime entro cui l’energia prodotta da eolico e biomasse non potranno più beneficiare degli incentivi, saranno ridefiniti i sistemi di accumulo con una logica di finanziamento dal basso, ed innalzati i tassi per kilowattora che i contribuenti tedeschi dovranno corrispondere allo stato per il consumo di energia elettrica direttamente in bolletta.

Ma se gli obiettivi europei sono già alla portata con diversi anni di anticipo e se gli ingenti investimenti operati nel campo dell’eolico e del fotovoltaico hanno già prodotto i risultati previsti, perché la corsa dei tedeschi verso le rinnovabili diventa ogni giorno più spasmodica? I motivi alla base di un simile atteggiamento sono riassumibili in quattro semplici parole: popolarità, condivisione, lungimiranza, ambizione.

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Punto primo: la popolarità e l’attenzione dei media ottenuta dalla Germania in tema di efficienza energetica è impressionante e ha contribuito a migliorare notevolmente l’immagine del Governo sia in Europa che agli occhi dell’opinione pubblica tedesca.

L’altra arma segreta del successo tedesco è senza dubbio la ‘condivisione’ del progetto. I risultati ottenuti sono il frutto di uno sforzo collettivo costato miliardi di euro e sostenuto dall’84% dei cittadini teutonici che condividono con i propri rappresentanti politici l’aspirazione di arrivare alla totale autosufficienza energetica nel più breve tempo possibile. E come se tutto ciò non  bastasse, anche se il costo dell’elettricità in Germania è uno dei più alti del Mondo (e con il nuovo provvedimento legislativo crescerà ulteriormente), gli utenti tedeschi sono molto attenti e virtuosi, tanto da potersi permettere tassi più salati senza pagare bollette esose.

Apparentemente potrebbe sembrare che la Germania voglia conquistare la strada delle rinnovabili ‘a tutti i costi’, ma la verità è che per i tedeschi il costo delle rinnovabili non sarà mai troppo alto rispetto al ‘prezzo’ che si potrebbe pagare in termini ambientali ed economici. Questa è quella che solitamente viene definita ‘lungimiranza’ ed è ciò di cui una Nazione dovrebbe disporre in abbondanza per crescere e prosperare.

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L’ultima, ma non per importanza, è la parola ‘ambizione’, o se preferite, ‘proprietà’. La popolazione tedesca vuole conquistare una fetta importante del sistema energetico nazionale. Cittadini e istituzioni sono già proprietari di gran parte dell’energia elettrica prodotta attraverso le rinnovabili e milioni di tedeschi stanno investendo i lori risparmi in titoli e quote di società specializzate nel settore delle rinnovabili. Come dire che i consumatori diventano produttori e proprietari dell’energia consumata, dunque la questione diventa un affare privato e pubblico al tempo stesso. Un fatto che agisce come moltiplicatore sull’economia locale con ricadute sociali a dir poco positive.

Critiche, pregiudizi e antipatie politiche a parte, non è forse arrivata l’ora di seguire il buon esempio?

Ultimo aggiornamento il 5 Luglio 2024 da Rossella Vignoli

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Erika Facciolla

Giornalista pubblicista e web editor free lance. Nata nel 1980, si trasferisce a Bologna dove si laurea in Scienze della Comunicazione. Dal 2005 è pubblicista e cura una serie di collaborazioni con redazioni locali, uffici stampa e agenzie editoriali. Nel 2011 approda alla redazione di tuttogreen.it per occuparsi di bellezza e cosmetica naturale, fonti rinnovabili e medicine dolci.

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