Snobbata e lasciata ad arrugginire in concessionaria proprio da chi potrebbe permettersela. Il destino dell’auto elettriche, almeno in Italia, non sembra essere destinato a decollare nell’immediato, visto il poco interesse, perfino tra la clientela più facoltosa. Nel 2024 il numero di nuovi veicoli elettrici in Italia è in frenata, -2% rispetto al 2023, pur mantenendo fissa la quota di mercato al 4,2. Capiamo perché le auto elettriche non si vendono, quali sono le cause e come fare per raddrizzare questo trend.
Perché le auto elettriche non si vendono in Italia
La diffusione delle auto elettriche in Italia, pur se in crescita negli anni scorsi, nel 2023 e 2024 ha subito una battuta d’arresto, ed è effettivamente più lenta delle aspettative, e questo anche negli altri paesi europei. Ci sono diversi fattori che contribuiscono a questa situazione.
Costi elevati
- Prezzo delle auto: hanno un prezzo di acquisto generalmente più elevato rispetto alle equivalenti auto a combustione interna, principalmente per il costo delle batterie. I modelli più economici di city car Full Hybrid con 130 CV partono da 22mila euro per arrivare facilmente ai 28-32mila, una Plug-In da almeno 140 CV arriva facilmente a 30-38mila euro, contro i 14mila fino a 21mila di un modello simile ma diesel.
- Incentivi: gli ecoincentivi auto elettriche degli anni scorsi si sono rivelati sufficienti a colmare la differenza di prezzo e non sono sempre disponibili o facili da ottenere
- Costi di ricarica: ricaricare le auto alle colonnine eletriche pubbliche costa molto, pressoché lo stesso di un pieno di diesel, e chi ha la stazione di ricarica in garage non spende molto di meno. Nelle colonnine si parte da 0,65 euro/kWh (Quick in corrente alternata AC) fino a 0,95 euro/kWh (Fast e HPC) per le colonnine. Il costo per il wallbox sarebbe 0,25 euro/kWh ma in realtà è 0,36 kWh e comunque dipende dall’offerta del gestore, meglio sottoscrivere una tariffa flat che pay per use. In termini pratici, 100 km con un’auto benzina costano 11,1 euro (consumi medi di una citycar), 8,5 euro con il diesel, mentre con l’elettrico da casa un’auto elettrica di media cilindrata costa tra 4,5-6 euro, e fino a 9,5 euro nelle colonnine Ultrafast
- Mercato dell’usato: iI mercato dell’usato è ancora limitato, il che rende difficile trovare alternative più economiche, mentre il mondo dell’usato delle auto a motore termiche è sterminato
Infrastruttura di ricarica inadeguata
- Pochi punti di ricarica pubblici: la rete in Italia è ancora insufficiente, soprattutto al di fuori delle grandi città del Nord e lungo le autostrade, le Statali le Provinciali
- Tempi di ricarica: i tempi di ricarica possono ancora essere lunghi, soprattutto con le colonnine meno potenti, e questo può scoraggiare chi non ha la possibilità di ricaricare a casa
- Affidabilità delle colonnine: non tutte le colonnine sono sempre funzionanti o disponibili, e questo porta incertezza e frustrazione
- Ricarica domestica: non tutti hanno la possibilità di installare una wall box per la ricarica domestica, a causa di vincoli condominiali o mancanza di spazio
Ansia da autonomia
- Autonomia reale: l’autonomia dichiarata dalle case automobilistiche spesso non corrisponde all’autonomia reale, soprattutto in condizioni di guida reali (autostrada, clima rigido)
- Poca fiducia: la discrepanza può generare ‘ansia da autonomia’, ovvero la paura di rimanere senza carica durante un viaggio
- Pianificazione dei viaggi: la necessità di pianificare attentamente i viaggi in base alla disponibilità di colonnine di ricarica può essere un deterrente per alcuni
Cultura e abitudini dei consumatori
- Abitudini consolidate: gli italiani sono tradizionalmente legati alle auto a benzina o diesel e sono abituati a rifornire in pochi minuti presso le stazioni di servizio
- Scarsa informazione: molti italiani non sono ancora pienamente informati sui vantaggi e gli svantaggi delle auto elettriche, e spesso sono influenzati da pregiudizi e disinformazione
- Diffidenza verso le novità: c’è una certa diffidenza verso le nuove tecnologie, soprattutto quando si tratta di un investimento importante come l’acquisto di un’auto
Fattori economici e politici
- Crisi economica: la crisi economica ha ridotto la capacità di spesa delle famiglie, rendendo difficile l’acquisto di un’auto elettrica, che spesso è più costosa
- Incertezza politica: l’incertezza sulle politiche di incentivazione e sulla transizione energetica può frenare gli investimenti in auto elettriche
- Interessi delle case automobilistiche: le case automobilistiche tradizionali, che hanno investito molto nelle tecnologie a combustione interna, non sono ancora completamente lanciate nella transizione verso l’elettrico e hanno modelli inadatti
Nuovi modelli
- Poca scelta: l’offerta di modelli elettrici è limitata e spesso non adatta alle esigenze di tutti i consumatori
- Modelli economici: manca una buona offerta di modelli elettrici più economici e accessibili
La lenta diffusione delle auto elettriche in Italia è dovuta a una combinazione di fattori, tra cui il costo elevato, l’inadeguatezza dell’infrastruttura di ricarica, l’ansia da autonomia, le abitudini culturali e le incertezze economiche e politiche.
Cosa fare per migliorare le vendite di auto elettriche
Cosa fare allora? Forse qualche astuta strategia potrebbe risolvere il problema… Accanto ai problemi noti che impediscono il decollo di questo nuovo paradigma di mobilità, ci sia probabilmente anche un problema di posizionamento di mercato delle auto elettriche, oltre che di costi.
Cosa si dovrebbe fare per migliorare la situazione:
- Incentivi statali: al momento sono risotti o quasi inesistenti, legati solo a categorie di reddito basse, con fondi non sufficienti, e così facendo si
- Investimenti nell’infrastruttura: non ci sono al momento grandi investimenti per aumentare il numero di colonnine di ricarica pubbliche, sono ancora poche e localizzate soprattutto nelle grandi città del Nord.
- Sensibilizzazione: non sono attive delle campagne di sensibilizzazione per informare i consumatori sui vantaggi delle auto elettriche
- Nuovi modelli: le case automobilistiche europee non hanno lanciato sul mercato nuovi modelli elettrici più economici e con maggiore autonomia di quelli cinesi
Le cause della crisi delle auto elettriche in Italia
Proprio così: neppure i ricchi le comprano e, almeno per il momento, sembrano del tutto indifferenti di fronte alla prospettiva di una scelta più sostenibile e che restituisce l’investimento iniziale nel tempo con consumi ridotti e prezzi del ‘carburante’ infinitamente più bassi della benzina.
In effetti, il mercato delle auto elettriche in Italia non è in crescita e si prevede che possa crescere pochissimo nei prossimi anni, solo se supportato da prezzi che diminuiscono, l’infrastruttura di ricarica deve migliorare ed i consumatori devono trovare più convenienza nella ricarica elettrica, e diventare più consapevoli dei vantaggi di questa tecnologia.
Le vetture elettriche non sono ancora abbastanza economiche – anche tenendo in conto i risparmi prospettici sui consumi – per rimpiazzare le vetture di fascia bassa, non abbastanza interessanti come design, accessori e comfort per diventare un prodotto ambito per chi ha la fortuna di percepire un reddito alto, per diventare uno status symbol che entri nell’immaginario collettivo, e non servite da un’efficiente rete di alimentazione.
Un atteggiamento che di fatto taglia le gambe al futuro della mobilità elettrica e che scontenta molti concessionari ormai rassegnati all’idea di dover continuare a spolverare per molto tempo le auto esposte nei loro show-room.
E mentre la corsa all’acquisto del telefonino di ultimissima generazione o del tablet super tecnologico continua a fare proseliti e a svuotar le tasche anche di chi di soldi non ne ha poi così tanti, la tecnologia intelligente e utile all’ambiente incorporata nei veicoli elettrici non sembra esercitare lo stesso appeal sui potenziali compratori.
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Ultimo aggiornamento il 9 Gennaio 2025 da Rossella Vignoli
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