Perché Odense è la città con la migliore qualità di vita in Europa?
Odense, luogo di nascita del celebre scrittore Hans Christian Andersen, è una vera città “da favola” per le bici. Politiche accorte di lungo periodo, focalizzate soprattutto sulla mobilità sostenibile, lo hanno reso oggi uno dei migliori posti dove vivere e investire nel Vecchio Continente.
Odense, terzo centro urbano della Danimarca (200mila abitanti), sorge sull’isola di Fionia e vanta una notevole importanza commerciale, industriale e culturale; negli ultimi anni la città ha cambiato pelle, trasformandosi da area post-industriale in rilevante centro hi-tech per l’educazione e l’industria, ed attira sempre più investimenti. Il suo segreto sta nella qualità di vita, figlia anche di una mobilità dolce in grande espansione, basata prevalentemente sulle bici. I provvedimenti normativi ad hoc, le attività di educazione/sensibilizzazione verso l’intera cittadinanza e la creazione di numerose infrastrutture in favore delle due ruote, hanno prodotto risultati strabilianti per un centro di medie dimensioni: oltre 560 Km di piste ciclabili, 123 ponti riservati al traffico ciclistico, 81% dei bambini che vanno a scuola in bici, solo per citarne alcuni.
Quando fu nominata “città danese per le bici” nel 1999, l’amministrazione varò un ambizioso piano quadriennale per la ciclabilità, all’origine del successo odierno. Si basava sullo schema 20-20-20 per via degli obiettivi che voleva raggiungere: incrementare del 20% gli spostamenti sulle due ruote e ridurre del 20% gli incidenti in bici, ad un costo di soli 20 milioni di corone.
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La città scandinava di origini pre-vichinghe, già bike-friendly negli anni Novanta, è divenuta così un vero e proprio paradiso per le due ruote, perché in quattro anni sono state portate avanti oltre 50 iniziative, tra interventi infrastrutturali e campagne informative di educazione e promozione delle bici. Dopo un attento studio del comportamento dei ciclisti, si è cercato di applicare il concetto di qualità alla mobilità sostenibile, avviando molteplici attività di promozione dell’utilizzo delle biciclette (con un occhio di riguarda alle fasce più giovani della popolazione) e cercando di migliorare i percorsi ciclabili e l’accessibilità ai parcheggi. Il tutto in un continuo e proficuo scambio di considerazioni e opinioni tra amministrazione locale e cittadinanza.
Alla fine del progetto sono stati facilmente raggiunti gli obiettivi prefissati del 20-20-20, con ben 25mila nuovi spostamenti al giorno sulle due ruote e una riduzione del 15% di quelli in automobile. L’82% degli abitanti di Odense ha giudicato “eccellenti” i miglioramenti delle condizioni urbane per la mobilità ciclabile.
Nel complesso, si è assistito a una riduzione del rapporto automobili-cittadini, con recuperi di produttività e risparmi sanitari rispettivamente cinque volte e due volte maggiori in confronto al costo di investimento del piano. Secondo alcuni calcoli, l’aumento del 20% degli spostamenti in bici e la riduzione – nella stessa percentuale – degli incidenti riguardanti i ciclisti, ha portato a guadagnare complessivamente oltre 2.100 anni di vita, grazie al miglioramento generale delle condizioni di salute. A conclusione del proficuo piano quadriennale, le amministrazioni che si sono succedute a Odense, intelligentemente, hanno realizzato varie altre campagne per assicurare la continuità dei risultati e il mantenimento dell’interesse della cittadinanza verso i temi della mobilità sostenibile. Uno sforzo ampiamente ripagato, perché a oltre dieci anni dal primo innovativo progetto la città danese è dominata dalle due ruote, col 50% degli spostamenti nel centro cittadino che si effettuano proprio in bici.
Gli interventi sulle infrastrutture si sono rilevati decisivi per il raggiungimento di questi straordinari risultati. La realizzazione di innumerevoli piste ciclabili (oggi estese per oltre 560 Km), ha consentito un aumento degli utenti del 18%, nonché il miglioramento della sicurezza dei ciclisti. Oltre alla creazione di appositi svincoli per le bici in prossimità degli incroci, hanno visto la luce percorsi che non richiedono la fermata al semaforo rosso, al fine di agevolare la svolta a destra e negli incroci a T. Lungo una pista per le due ruote è stata sperimentata anche la “green wave”, che garantisce la luce verde ai ciclisti che mantengono una giusta velocità (15 Km/h), col risultato di una riduzione del 15% delle fermate.
Lungo i percorsi ciclabili si trovano contatori di accesso, piccole stazioni per il controllo della pressione e il gonfiaggio delle gomme, fontanelle per bere e rilevatori di velocità, mentre nelle stazioni sono state create oltre 2mila piazzole protette e stalli per bici, senza contare le innumerevoli strutture di parcheggio automatiche ai bordi delle strade, nonché gli altri stalli di sosta (anche all’aperto) con sistemi di bloccaggio ad alta protezione, presenti nelle autostazioni.
La municipalità di Odense ha quindi privilegiato la sicurezza per invogliare la gente a muoversi sulle due ruote, garantendo perfino un servizio di manutenzione con proprio veicolo per controllare l’agibilità e la qualità dei percorsi ciclabili e di tutte le strutture (la pulizia delle strade da neve e ghiaccio è attiva 24 ore su 24), oltre a quello di una pattuglia con videocamera che indica in modo tempestivo tutti i problemi riscontrati.
Un simulatore, ideato per i più giovani, permette di imparare le nozioni fondamentali per l’utilizzo di bici su strada, e vi è anche un portale (www.cykelby.dk), molto visitato, che consente di pianificare i propri spostamenti attraverso le piste ciclabili.
Nulla è stato lasciato al caso nel centro danese: roba da fare invidia a noi italiani, ancora molto indietro in materia di ciclabilità. Thomas B Striges Street, una strada a quattro corsie ad alta velocità di scorrimento realizzata nel corso degli anni ’60 per decongestionare il traffico, è stata di recente modificata con la chiusura della sua sezione centrale alle auto. Tutto ciò in previsione di una ulteriore futura trasformazione nei prossimi anni, quando l’arteria diventerà il nuovo cuore di Odense, configurandosi come area riservata a ciclisti e pedoni, ricca di negozi, caffè e altre attrazioni.
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Nell’ambito della riqualificazione urbanistica, in particolare del centro, la mobilità sostenibile riveste sempre un ruolo primario. Lo testimonia la recente ristrutturazione di un vecchio porto, ridisegnato ora come polo culturale, che è stato collegato al centro cittadino con un ponte ciclabile, delineato da morbide curve. Con notevole lungimiranza, l’amministrazione continua a puntare tutto sulla qualità di vita, un fattore fondamentale per l’attrazione di nuovi investimenti. “Giocare è vivere” è il suo nuovo motto, del tutto giustificato in un centro urbano che può vantare la bellezza di oltre 120 aree verdi e 250 parchi giochi.
La cultura pro-bici, ormai una caratteristica distintiva dei cittadini di Odense, è frutto di curate e ripetute campagne municipali rivolte soprattutto alle fasce più giovani della popolazione, maggiormente soggette a modificare le loro abitudini di trasporto, nonché alle loro famiglie e agli insegnanti, compresi quelli delle scuole d’infanzia. “Il primo viaggio del giorno influenza il modo di spostamento nelle restanti ore della giornata”: questo principio ha ispirato le varie iniziative rivolte ai bambini e ai loro genitori, che sono stati invogliati a prediligere le bici o speciali rimorchi a pedali per i quotidiani tragitti da e verso le scuole e i principali centri ricreativi e di salute per i più piccoli.
Il progetto “Cycle-Duckie”, condotto da impiegati comunali nelle vesti della simpatica mascotte-papera Cycling Anton, ha avuto un enorme successo, avvicinando alle due ruote oltre 5mila bambini grazie a specifici eventi-gioco studiati per loro. Gli appositi rimorchi da collegare alle bici, ideali per portare i bambini (e altri oggetti) a scuola e nei luoghi ricreativi, sono stati messi a disposizione dal 2002 ed hanno ottenuto riscontri estremamente positivi, raggiungendo da subito una platea di oltre 6mila genitori.
Odense non ha davvero rivali per quanto riguarda la sicurezza degli spostamenti quotidiani lungo il tragitto casa-scuola: lo dimostra l’alto numero di bambini delle elementari che si muovono in bici da soli o con altri compagni per raggiungere le proprie classi, senza che mamma e papà abbiano nulla da temere. Qualità che hanno permesso di conquistare il meritato premio di “Municipio ciclabile” dell’anno 2015, assegnatogli dalla Federazione ciclistica danese per aver contributo a rafforzare nei bambini l’utilizzo della bici in tutto il territorio comunale.
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Si moltiplicano così le iniziative per mantenere questo trend, basti ricordare che solo nel 2015 ben 850 bimbi hanno partecipato alla campagna “Rap i traffiken” tesa a diffondere l’uso della bici anche tra i piccoli degli asili, mentre 45 insegnanti della scuola primarie si sono trasformati in allievi di speciali corsi volti a insegnare giochi ciclistici.
Analoga attenzione è riservata poi ai ragazzi e ai più anziani. Gli studenti che vengono da fuori per studiare all’Università di Odense ricevono una bici oltre che un alloggio. Le postazioni comunali per il noleggio delle due ruote sono estremamente pratiche ed efficienti, mentre coloro che sono più avanti con l’età e non utilizzano più le bici per problemi di equilibrio, sono stati aiutati a impiegarle come sostituti dei deambulatori, al fine anche di procurare minor disagio. Non va dimenticato, inoltre, che nella città danese circolano in gran quantità le Christiania bikes, speciali tricicli eco-friendly in acciaio e alluminio, dotati di un rimorchio frontale in legno compensato impermeabile, ideale per il trasporto di merci, bagagli e dei bambini.
Oltre a creare un vero e proprio corpo di polizia in bicicletta, nel corso degli ultimi anni il municipio di Odense ha organizzato innumerevoli altre iniziative pro-bike. Ci limitiamo a citare quattro campagne: “Non trasformarti in un sacco”, rivolta alle persone di mezza età per combattere la sedentarietà e l’obesità (oltre 10mila persone coinvolte con un aumento dell’11% dell’uso della bici nella fascia di popolazione tra 30 e 60 anni); “Una luce nel buio”, per dotare i mezzi a due ruote di luci permanenti e magnetiche senza batteria (2.000 kit distribuiti valsi a ridurre gli incidenti in bici del 32%); “Marketing del trasporto personale”, che ha contattato oltre 25mila cittadini per studiare le abitudini di trasporto e individuare le possibili modifiche, contribuendo a ridurre gli spostamenti in auto del 9%, e infine “Al forno con la bici, prima pedali e poi mangi”, che ha coinvolto 32 strutture e distribuito ben 40mila biglietti di una lotteria associata.
Città all’avanguardia dal punto di vista tecnologico e industriale, Odense privilegia la qualità di vita e non rinuncia alla semplicità di un modello di trasporto locale basato principalmente su bici e tram. Copenaghen è avvisata: lo scettro di città ideale per i ciclisti sta per passare di mano!
Ultimo aggiornamento il 23 Aprile 2024 da Rossella Vignoli
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