Il pesce azzurro fa davvero bene? Ecco quali sono le specie da conoscere.
Tutto sul pesce azzurro: quali sono, caratteristiche nutrizionali e proprietà. Un vademecum per imparare a conoscere questa vasta categoria di pesci che spesso finiscono sulle nostre tavole, cui spesso vengono attribuite particolari virtù di tipo nutrizionale.
Sommario
Cosa significa pesce azzurro?
Quando parliamo di pesce azzurro facciamo riferimento a numerose specie di pesci d’acqua salata che si distinguono per alcuni aspetti relativi alla conformazione fisica e nutrizionale.
Bisogna precisare tuttavia che si tratta di una denominazione inventata puramente a scopi commerciali. Tanto è vero che al suo interno spesso vi ritroviamo anche alcuni pesci che difatti presentano peculiarità specifiche. Cerchiamo quindi di fare un po’ di chiarezza.
Caratteristiche fisiche del pesce azzurro
Viene chiamato così proprio per il tipico colore blu, tendente anche al verde, che si estende sulle scaglie laterali e dorsali.
Il ventre appare invece di colore bianco o argento. Non sono presenti squame.
La forma del corpo è affusolata, proprio per consentire gli spostamenti agili nel mare. Inoltre è di taglia medio-piccola, anche se vi sono delle eccezioni.
Il nutrimento è prettamente a base di larve, plancton, crostacei, molluschi e altri pesci. I pesci azzurri sono presenti in grandi quantità nei nostri mari perché si riproducono con molta facilità. Anche per questo motivo si parla di pesca sostenibile.
Questo pesce è facilmente reperibile in ogni periodo dell’anno e a prezzi davvero buoni. Proprio per tutti questi motivi viene spesso incluso nella nostra dieta.
Pesce azzurro: caratteristiche nutrizionali
Uno dei principali benefici del pesce azzurro dal punto di vista nutrizionale è l’abbondante presenza di omega 3. Questi grassi, a differenza di quelli che troviamo nella carne, sono un toccasana per la salute. Proteggono il sistema cardio-circolatorio, prevengono numerose malattie come l‘Alzheimer e contrastano alcune forme tumorali.
Inoltre vi troviamo anche la vitamina A, la vitamina B e la vitamina D. Sono presenti poi il calcio, il selenio, lo iodio (fondamentale per la tiroide), zinco, fosforo, fluoro e potassio.
Degna di nota è anche l’abbondanza di proteine ad alto valore biologico. Insomma questa tipologia di pesce è un vero e proprio concentrato di sostanze preziose per il nostro organismo.
Benefici del pesce azzurro
Vediamo dunque quali sono i benefici di questa specie e perchè vale la pena consumarlo almeno due volte alla settimana.
- Dietetico: stiamo parlando di un alimento poco calorico, adatto quindi a chi sta seguendo una dieta dimagrante.
- Combatte il colesterolo: come anticipato, aiuta a mantenere pulite le arterie e riduce il rischio di complicazioni.
- Previene l’osteoporosi: grazie alla vitamina D e al calcio, aiuta a proteggere le ossa delle donne nel periodo della menopausa.
Pesce azzurro: elenco
Ma quali sono le specie ittiche che possiamo comprendere all’interno di questa macro-categoria? Le abbiamo raccolte tutte qui:
- Aguglia: intorno alla lisca assume una colorazione tipicamente verdastra. Spicca per l’elevato contenuto di omega 3.
- Alaccia: lo troviamo per lo più nel Mediterraneo meridionale. Ricorda molto la sardina.
- Acciuga (o alice): viene spesso consumato sott’olio o marinato ed è più sottile rispetto alla sardina. Molto saporito, ha un colore scuro.
- Aringa: generalmente viene mangiata affumicata. Abbonda di sali minerali.
- Cheppia (o gheppia): viene pescata nei fiumi e nei laghi e si distingue per la lunghezza, che può toccare anche i 50 cm.
- Costardella: abbonda soprattutto nel periodo autunnale.
- Cicerello: lo troviamo in pieno inverno e sulle sponde sabbiose.
- Lanzardo: ricorda molto lo sgombro.
- Leccia: è una specie che può toccare anche i 2 metri, quindi anche il suo peso è generoso.
- Merluzzo: ricco di vitamine, è sicuramente uno dei più consumati.
- Palamita: ha un sapore è molto deciso.
- Sardina: il sapore è molto rinomato ed è più grande rispetto all’acciuga.
- Serra: tocca anche 1 metro di lunghezza e presenta una macchia nera sulla pinna pettorale.
- Sgombro: di colore scuro, è quello più grasso fra tutti.
- Spratto (o papalina): sembra una sardina, ma ha una colorazione più chiara.
- Suro (chiamato anche sauro, sugherello o occhialone): si digerisce molto facilmente e va pescato dalla primavera all’estate.
In alcuni casi, in questo elenco sono compresi anche altri pesci che non sono propriamente della categoria:
- Ricciola: ha le stesse dimensioni della leccia e pensate che può toccare anche i 100 kg.
- Salmone: non è un pesce azzurro, ma essendo ricco di omega 3 spesso finisce in questa categoria.
- Tonno: abbonda di vitamine e sali minerali ed è oramai molto diffuso nella nostra dieta.
- Pesce spada: viene pescato a primavera e si caratterizza per una vertebra a forma di X.
Come cucinare il pesce azzurro
Il pesce azzurro ha un sapore molto intenso e forte, davvero caratteristico. Purtroppo tende a deperire in tempi brevi perdendo molte delle sue proprietà organolettiche. Come va conservato quindi?
Come consumare il pesce azzurro
Innanzitutto è assolutamente sconsigliato mangiarlo crudo, in quanto potrebbe essere portatore di parassiti e batteri pericolosi, tra cui l’Anisachis. Esistono tanti modi per cucinarlo e potete davvero sfiziarvi con le ricette.
Quando lo acquistate, per riconoscere il pesce fresco, dovete considerare diversi aspetti: ad esempio l’occhio deve essere vivo e non velato, la pelle ben lucente e brillante e il ventre gonfio.
Per consumarlo nell’immediato, dovete pulirlo dalle viscere, lavarlo per bene e poi avvolgerlo in una pellicola e lasciarlo in frigo. Altrimenti dovete congelarlo. Al supermercato potete trovarlo in scatola o anche affumicato.
I metodi di cottura spaziano dal forno alla griglia, dal vapore alla cottura in umido o la frittura. L’aspetto più interessante è che in ogni caso non vengono persi gli omega 3.
Pesce azzurro per i bambini
Grazie a tutte le sue proprietà, risulta facile immaginare come questo alimento sia caldamente consigliato nella dieta dei bambini.
Meglio optare per pesci di media dimensione e che vivono in media profondità, quindi potenzialmente lontano da sostanze inquinanti presenti sia nei fondali che in superficie.
Un altro suggerimento è quello di consumare pesce fresco o congelato, ma evitare quello in scatola. Con le porzioni, si può andare dalle 2 alle 3 volte alla settimana.
Altri consigli utili
Ecco altri suggerimenti per scoprire tante informazioni sui pesci, come consumarlo e tanto altro:
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Ultimo aggiornamento il 21 Giugno 2018 da Rossella Vignoli
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