Piante e fiori

Come coltivare a casa la pianta del caffè

Tanti utili consigli per la coltivazione della pianta da cui si ricava l'amata bevanda

Il caffè è una bevanda amata in tutto il mondo. Proviene da una pianta africana altissima, di cui esistono diverse varietà. Pochi sanno, però, che la pianta del caffè può essere coltivata anche in appartamento a scopo ornamentale. Possiede infatti meravigliose foglie lucide di un bel verde brillante.
Andiamo quindi a conoscerla da vicino. Vediamo quali sono le sue caratteristiche e i consigli per curarla e farla crescere al meglio nelle nostre case.

Come coltivare a casa la pianta del caffè

Com’è fatta la pianta del caffè?

Arbusto sempreverde della famiglia delle Rubiacee. Originaria dell’Africa orientale, è tipica soprattutto dell’Etiopia. La fascia compresa tra il Tropico del Cancro e quello del Capricorno costituisce il suo habitat ideale. In tali regioni, infatti, i terreni sono ricchi di humus, azoto e potassio. Le temperature vanno dai 17° ai 30°C e le precipitazioni annue sono comprese tra i 1.200 e i 2.000 ml.

Ne esistono circa 60 specie. La più nota e coltivata è la Coffea Arabica perché è proprio da questa che si ricavano i frutti migliori.

Vediamo da vicino come si presenta.

  • Tronco: presenta rami primari e secondari
  • Foglie: di un bel verde scuro brillante, hanno forma ovale o lanceolata. Lucide e carnose hanno il bordo leggermente ondulato
  • Fiori: bianchi e a forma di stella
  • Frutti: simili a ciliegie od olive, hanno un colore che va dal verde al rosso, in base al grado di maturazione. All’interno ci sono due piccoli semi verdi che, una volta tostati e lavorati, diventano caffè. Il passaggio da fiore a frutto è di 9 mesi circa

Pianta del caffè in Italia

La coltivazione nel nostro Paese ha esclusivamente scopo ornamentale. Si consiglia la varietà Coffea Arabica in quanto è quella che meglio si adatta al nostro clima e all’ambiente domestico. Piuttosto che la semina (procedura un po’ complicata), si consiglia l’acquisto di una piantina.

Pianta del caffè in vaso

In appartamento si coltiva in vaso. Si tratta di un arbusto che non supera i 2 metri. Produce un fusto slanciato, con un’ampia chioma tondeggiate. Le foglie verde scuro sono lucide, ovali o lanceolate. Gli esemplati coltivati in appartamento sono sempreverdi ma, di solito, non producono né fiori né frutti.

Pianta del caffè ornamentale

Nelle zone diverse da quelle di origine, la pianta del caffè viene coltivata principalmente per scopo decorativo. Il suo fogliame ha uno spiccato potere ornamentale.
La sua coltivazione come pianta d’appartamento è piuttosto semplice. Come tutte le piante tropicali, ha bisogno di temperature mediamente alte, associate ad un tasso di umidità elevato e una buona illuminazione.

Quanto è alta la pianta del caffè?

In natura può raggiungere gli 8 metri. Nelle piantagioni, invece, non supera i 3 metri perché, altrimenti, le operazioni di raccolta risulterebbero piuttosto complicate.
Alle nostre latitudini, la pianta del caffè viene coltivata solo per finalità decorativo-ornamentali, e può raggiungere al massimo i 2 metri di altezza.

Quando fiorisce la pianta del caffè?

Fiorisce a fine primavera. Dalla forma a stella, i suoi fiori sono bianchi, e vanno così a creare un bel contrasto cromatico con le grandi foglie lucide. È difficile che fioriscano le piante coltivate in Italia a scopo puramente ornamentale.

Come si cura la pianta del caffè in vaso

Come già accennato, non si tratta di una pianta troppo difficile da coltivare. Vediamo nello specifico alcuni suggerimenti.

  • Irrigazione: ha bisogno di annaffiature regolari e abbondanti, facendo attenzione ad evitare i ristagni idrici. In estate va annaffiata ogni giorno, mentre in inverno si può adottare frequenze un po’ più sporadiche. Inoltre, poiché ama l’umidità, regolarmente va spruzzata
  • Concimazione: è una pianta molto esigente in tal senso. Durante la bella stagione, ogni 2 settimane, somministrare del fertilizzante liquido ricco di potassio. All’inizio della stagione invernale, spargere ed inglobare nel terriccio dello stallatico maturo
  • Potatura: sfoltire periodicamente il fogliame in modo da consentire la corretta ventilazione tra le parti più interne della pianta. Anche i tronchi lignificano: una volta all’anno, in primavera, tagliare appena sopra la terza o quarta gemma in modo tale da favorire al nascita di rami secondari
  • Rinvaso: da effettuare solo nel momento in cui le radici fuoriescono dai fori di drenaggio del vaso

Dove tenere la pianta del caffè

Essendo una pianta dalle origini tropicali, non sopporta il freddo. La temperatura minima a cui esporla non deve scendere al di sotto dei 14°C. La temperatura ideale è compresa tra i 18 e i 21°C.
Inoltre, è importante garantirle una esposizione estremamente luminosa, evitando però il sole diretto.

L’esposizione migliore è quella a sud e a ovest, avendo però cura di schermare i vetri delle finestre con una tenda chiara nel periodo estivo.

Infine, un buon ricambio d’aria aiuterebbe a scongiurare il pericolo di parassiti. Fare però attenzione ad evitare le correnti troppo fredde.

coltivare la pianta del caffè a casa
La varietà Coffea Arabica è quella più indicata per la coltivazione casalinga.

Quante volte si annaffia la pianta del caffè

Da marzo a ottobre, le innaffiature devono essere regolari, di solito quotidiane. Durante il resto dell’anno, si può diminuire.

Ad ogni modo, il substrato deve essere mantenuto fresco, unitamente ad un’umidità ambientale molto elevata.

Tra una annaffiatura e l’altra, non bisogna mai aspettare che il terreno si asciughi del tutto. L tempo stesso, però, è bene fare attenzione ad evitare i ristagni idrici, causa principale dei marciumi radicali.

Date le sue origini, la pianta del caffè vive ben in un ambiente molto umido. Pertanto, bisogna regolarmente vaporizzare il fogliame. Inoltre, potrebbero essere utili anche umidificatori elettrici.

Sia per le irrigazioni che per le vaporizzazioni, preferire sempre acqua demineralizzata o piovana. Una eccessiva salinità potrebbe provocare la comparsa di macchie scure sulle foglie.

Moltiplicazione

La tecnica migliore è quella per talea. Bisogna tagliare dei piccoli ramoscelli dal germoglio centrale (20-25 cm circa di lunghezza) e piantare ognuno di essi in un vasetto con del terriccio. I vasetti con le talee vanno conservati in luogo molto caldo e molto umido, luminoso ma senza la luce diretta del sole. Vanno annaffiati di frequente con acqua piovana o con acqua povera di calcare.

Quando rinvasare la pianta del caffè

Cresce molto velocemente. Per questo, ogni anno è quasi sempre necessario il rinvaso, da effettuare in primavera, da marzo ed entro maggio.

È bene scegliere un contenitore che abbia almeno 45 cm di diametro e profondità. Per gli esemplari già adulti, optare per dimensioni di almeno 60 cm.

Sul fondo è importante creare uno spesso strato drenante. Utilizzare un terriccio specifico per piante da fiore, ricco di materia organica.

pianta di caffè
Si tratta di una pianta che può regalare delle belle soddisfazioni.

Parassiti e malattie

È una pianta piuttosto sensibile a vari patogeni e fisiopatie.
I problemi più frequenti sono la clorosi, causata da carenza di microelementi, la ruggine e l’antracnosi.
Per quanto invece riguarda i parassiti, i più comuni sono gli afidi, la cocciniglia e il ragnetto rosso.

Quanto caffè produce una pianta di caffè

Se ben coltivata, da una pianta si possono ottenere 2 o 3 kg di caffè spolpato. Nelle coltivazioni intensive, si arriva anche ad 8-10 kg per pianta.

La raccolta

Per un’azienda che produce caffè, la raccolta costituisce una fase delicata e molto costosa. Ci sono 2 metodi di raccolta, in base allo stato di maturazione del frutto.

  • Picking: manualmente vengono selezionate e raccolte solo i frutti rossi, e quindi più maturi. Questo metodo ha costi molto elevati
  • Stripping: metodo “aggressivo” attraverso il quale si strappa tutto quanto c’è sul ramo. In pratica, si raccolgono sia i frutti già maturi ma anche quelli ancora acerbi. Di certo, questo metodo è molto veloce, si esegue tramite macchinari ma il risultato qualitativo è inferiore rispetto al raccolto ottenuto mediante il sistema picking

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Ultimo aggiornamento il 15 Luglio 2024 da Rossella Vignoli

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Federica Ermete

Nata a Busto Arsizio nel 1982, dopo il diploma si trasferisce a Cremona – dove vive tutt’ora – per conseguire la laurea in ambito umanistico. Sia per formazione professionale che per passione personale, i suoi ambiti di specializzazione sono l’alimentazione, la salute, il fitness di cui è appassionata anche nella vita quotidiana, ed il benessere naturale. Collabora con entusiasmo con la redazione di Tuttogreen dal giugno 2020.

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