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Piccole fessure nel sito di scorie nucleari di Saluggia? Ma Sogin nega…

Nel piccolo centro piemontese di Saluggia, dove venne costruito il primo reattore nucleare d’Italia, oggi spento, crescono i timori per una contaminazione dell’ambiente e per la salute dei residenti. Nella vasca di stoccaggio dei rifiuti nucleari sono state infatti riscontrate almeno 2 fessure dalle quali fuoriesce liquido radioattivo.

Piccole fessure nel sito di scorie nucleari di Saluggia? Ma Sogin nega…

Una brutta gatta da pelare per la Sogin, la società di Stato incaricata della bonifica ambientale dei siti nucleari italiani (leggi anche: I siti italiani con scorie radioattive, la mappa de L’Espresso) e della gestione e messa in sicurezza dei rifiuti radioattivi, per la gestione dell’impianto nucleare Eurex. Qui sono conservati 230 mc di scorie radioattive allo stato liquido, barre di uranio sciolte per ricavare plutonio, elemento di largo utilizzo nell’industria bellica.

Nell’ottobre 2012 sono state riscontrare delle perdite in due fessure della vasca WP179:  dall’ARPA – l’Agenzia regionale per la protezione ambientale – assicurano che al momento il fenomeno è circoscritto e sotto controllo, esami più specifici riveleranno invece eventuali ripercussioni sulla falda acquifera. Per valutare se materiali pericolosi come Cesio 137 e Americio 241 sono penetrati a fondo nel terreno.

Tutti cercano di buttare acqua sul fuoco. Sogin considera l’evento come “irrilevante“, intanto però la stessa società ha segnalato la questione alla prefettura di Vercelli ed è un fatto che i liquidi contenuti nella vasca in questione non vengano scaricati da almeno 2 anni nella vicina Dora Baltea.

La ragione? Perchè  sono troppo contaminati.

La radioattività anomala dei liquidi della vasca, ormai praticamente piena, non permette di svuotarla da molto tempo; tale situazione è stata anche confermata dal ministero dello Sviluppo Economico. La Sogin ha scoperto le due fessurazioni proprio durante i lavori avviati per coprire la vasca ed evitare che si riempisse ulteriormente di acqua piovana, in modo da scongiurare eventuali traboccamenti pericolosi per l’ambiente.

FOCUS: Discarica Scorie Nucleari di Saluggia: a rischio inondazione

Il ministero  inoltre ha già dichiarato che, a causa degli elevati livelli di contaminazione nella vasca,  si dovrà procedere al recupero del suo contenuto e proseguire il trattamento di liquidi e sedimenti come rifiuti radioattivi, con un sistema dedicato.

Rassicurazioni e toni pacati non rassicurano i cittadini, i Comuni di Saluggia e Verolengo hanno presentato esposto alle Procure di Vercelli e Torino.

LEGGI ANCHE: Nucleare, sei Comuni fanno causa al Governo

Non si sa ancora perché il liquido contenuto in questa vasca abbia dei valori di radioattività troppo elevati per essere scaricato nel fiume.  Da tener presente che la vasca, posizionata oltre mezzo secolo fa, non fu progettata per svolgere la funzione di deposito e stoccaggio. Tra l’altro si colloca in un’area a forte edificazione e transito di mezzi pesanti, che provocano forti vibrazioni, trovandosi nei pressi del cantiere dove stanno costruendo un nuovo deposito nucleare. Nelle prossimità c’è il fiume, e l’acquedotto del Monferrato che serve oltre 100 comuni.

Elementi che fanno crescere lo stato d’allerta, in una Regione che vanta la più altra concentrazione di siti nucleari in Italia.

Ultimo aggiornamento il 3 Luglio 2024 da Rossella Vignoli

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