Poche multinazionali che producono ogm dominano la produzione mondiale degli alimenti
Se negli anni ’70 per controllare il mondo bisognava controllare l’estrazione del petrolio, oggi bisogna controllare la produzione del cibo. E si è arrivati al paradosso che solo poche multinazionali che producono OGM dominano la produzione mondiale degli alimenti.
Perché questa asserzione? Quando parliamo di cibo intendiamo le piante, la base della catena alimentare, quelle che, se non nutrono noi, nutrono gli animali che alleviamo per produrre carne, latte e prodotti derivati.
Ma come è possibile controllare la produzione di grano, mais e riso?
L’immagine che viene spontanea è l’appropriazione di grosse piantagioni o il controllo delle quantità di prodotto erogato per l’innalzamento dei prezzi, ma la realtà è più sottile e molto più inquietante.
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Il controllo del cibo è quasi completamente realizzato dalla diffusione mondiale dei semi OGM (modificati geneticamente), distribuiti da un piccolo numero di multinazionali che hanno brevettato semi resistenti a malattie o all’attacco di insetti ma che, data la loro natura ibrida, sono sterili, incapaci quindi di produrre piante-figlie.
La sterilità delle piante rese resistenti dalla ingegneria genetica non consente la normale autoproduzione di semi, cosicché, di anno in anno, si è sviluppata la dipendenza dei grossi produttori mondiali, soprattutto di grano e mais, dalle multinazionali che producono semi OGM che, per logica conseguenza controllano il mercato mondiale del cibo mondiale.
Secondo alcuni esperti, come il patologo delle piante Don Huber, professore all’Università Purdue nell’Indiana, sono principalmente due i tratti modificati: uno riguarda la resistenza agli insetti, l’altro riguarda l’insensibilità ai diserbanti che contengono glifosati, sostanze chimiche che avvelenano tutto quello che toccano (tranne le piante geneticamente modificate) privando qualsiasi altra pianta dei nutrimenti fondamentali.
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Questi diserbanti si muovono quindi in coppia con i semi OGM e non deve stupire la scoperta che le stesse multinazionali che producono i semi producono, contemporaneamente, i diserbanti a base di glifosfati creando una fitta rete la cui trama dell’interesse economico si incrocia con l’ordito del potere a discapito della nostra salute e molto peggio della salute del nostro Pianeta.
Ultimo aggiornamento il 21 Ottobre 2017 da Rossella Vignoli
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