Quali sono le principali preparazioni erboristiche da conoscere
Un viaggio tra tradizione e natura
Scopriamo insieme le principali preparazioni erboristiche: nel vasto mondo dell’erboristeria tradizionale esistono diverse tecniche di preparazione che ci permettono di sfruttare al meglio le proprietà benefiche delle piante, decotti, infusi, tinture e preparazioni per uso esterno.
Tutte le metodologie sono l’eredità di un’antica saggezza che ancora oggi trova applicazione, vediamole in dettaglio
Sommario
Principali preparazioni erboristiche
Cominciamo da quella che forse è la preparazione più usata.
Il decotto: la forza delle radici
Rappresenta uno dei metodi più antichi e efficaci per estrarre i principi attivi dalle parti più coriacee delle piante. Questo metodo è particolarmente indicato per radici, cortecce, semi e altre parti dure dei vegetali che necessitano di un trattamento più intenso per rilasciare le loro proprietà benefiche.
La preparazione richiede una tecnica precisa: si parte immergendo la dose prescritta di materiale vegetale in acqua fredda, portandola poi a ebollizione a fuoco moderato per un periodo che varia dai 10 ai 20 minuti, sempre mantenendo il recipiente coperto per evitare la dispersione delle sostanze volatili.
Un aspetto interessante del decotto riguarda la temperatura iniziale dell’acqua: partendo con acqua fredda, si ottiene un preparato più concentrato, poiché il graduale riscaldamento permette una migliore estrazione dei principi attivi. Al contrario, utilizzando acqua calda fin dall’inizio, si ottiene un preparato più leggero ma comunque efficace.
La versatilità del decotto si manifesta nelle sue molteplici applicazioni: può essere assunto per via orale, dolcificato con miele per un gusto più gradevole, oppure utilizzato per bagni totali o parziali. Particolarmente utile è il suo impiego per compresse da applicare localmente sulle zone interessate dal trattamento.
Per quanto riguarda la conservazione, idealmente il decotto andrebbe consumato subito dopo la preparazione, quando i principi attivi sono al massimo della loro potenza. Tuttavia, in caso di necessità, può essere conservato per alcune ore a temperatura ambiente o fino a 24 ore in frigorifero, anche se questo comporterà una graduale perdita di efficacia.
Un consiglio pratico per la preparazione: è importante rispettare i tempi di bollitura indicati nelle ricette specifiche, poiché ogni tipo di materiale vegetale richiede tempi diversi per rilasciare in modo ottimale i propri principi attivi. Un’ebollizione troppo prolungata potrebbe degradare alcune sostanze benefiche, mentre una troppo breve potrebbe non estrarre sufficientemente i principi attivi dalle parti più dure.
Tradizionalmente, il decotto si è dimostrato particolarmente efficace nella preparazione di rimedi a base di piante come la china, il rabarbaro, la liquirizia o la genziana, dove la struttura lignea o coriacea del materiale vegetale richiede questo tipo di trattamento più vigoroso per liberare le proprietà terapeutiche.
L’Infuso: la delicatezza delle foglie
E’una tecnica delicata e preziosa, particolarmente indicata per l’estrazione dei principi attivi da foglie, fiori e parti tenere delle piante, dove il contatto con l’acqua bollente versata sul materiale vegetale permette di preservare le proprietà più sensibili e gli oli essenziali.
La preparazione richiede semplicemente di versare l’acqua a punto di ebollizione sulle erbe disposte in un recipiente, coprendo immediatamente per trattenere le sostanze volatili e lasciando in infusione per un tempo che varia dai 5 ai 15 minuti, a seconda della parte vegetale utilizzata e dell’effetto desiderato.
Il liquido ottenuto, dopo un’accurata filtrazione, va consumato preferibilmente subito dopo la preparazione per beneficiare al massimo delle sue proprietà, anche se è possibile conservarlo in frigorifero per non più di 12 ore, ricordando che la freschezza dell’infuso è direttamente collegata alla sua efficacia terapeutica.
Le tinture: l’arte della macerazione nei liquidi nobili
Nel panorama delle preparazioni erboristiche anche le tinture occupano un posto di particolare prestigio, distinguendosi per la loro capacità di estrarre e conservare efficacemente i principi attivi delle piante.
Possiamo distinguere due tipologie principali, ciascuna con caratteristiche e impieghi specifici:
La tintura Vinosa
E’ una delle preparazioni più antiche e raffinate dell’erboristeria tradizionale. Si prepara macerando le piante selezionate in vino di qualità, sia esso bianco o rosso, con una particolare predilezione per vini nobili come il Marsala o il Porto.
La scelta del vino non è casuale: oltre ad agire come solvente, il vino contribuisce con le sue proprietà, creando una sinergia con i principi attivi delle erbe.
Eccone le caratteristiche riassunte in breve:
- Tempo di macerazione: varia secondo la ricetta specifica
- Conservazione: può durare diversi mesi
- Dosaggio: si assume a cucchiai o bicchierini da liquore
- Particolarità: se si nota un deposito sul fondo, è possibile filtrare nuovamente la preparazione (fino a due volte)
- Limite di utilizzo: dopo il secondo filtraggio, è consigliabile non utilizzare ulteriormente la tintura
La tintura alcolica
La tintura alcolica rappresenta il metodo più efficace per estrarre e conservare i principi attivi delle piante. Utilizza alcol per liquori con una gradazione specifica indicata nelle ricette, permettendo di ottenere preparati più concentrati e duraturi.
Come per la vinosa ecco una carrellata rapida delle caratteristiche principali:
- Preparazione: macerazione in alcol secondo tempi prestabiliti
- Conservazione: in bottigliette di vetro scuro
- Ambiente: luogo fresco e buio
- Quantità consigliata: non superiore ai 250 ml (1/4 di litro)
- Modalità d’uso:
- Interno: gocce o cucchiaini
- Esterno: frizioni sulla pelle con garza o batuffolo di cotone
Aspetti tecnici e consigli pratici:
- Scelta del Contenitore:
- Per la preparazione: vetro o ceramica
- Per la conservazione: vetro scuro per proteggere dai raggi UV
- Processo di Macerazione:
- Agitare periodicamente il preparato
- Mantenere a temperatura costante
- Filtrare con cura al termine del periodo di macerazione
- Conservazione Ottimale:
- Temperatura: ambiente fresco
- Luce: proteggere dalla luce diretta
- Durata: variabile secondo il tipo di tintura ma generalmente diversi mesi
- Precauzioni d’Uso:
- Rispettare sempre i dosaggi indicati
- Conservare lontano dalla portata dei bambini
- Etichettare sempre con contenuto e data di preparazione
- Verificare periodicamente l’aspetto e l’odore del preparato
Le tinture rappresentano un metodo eccellente per avere sempre a disposizione i principi attivi delle piante in forma concentrata e facilmente utilizzabile. La loro preparazione richiede pazienza e precisione, ma il risultato è un prodotto stabile ed efficace, che mantiene inalterate le proprietà benefiche delle erbe per lungo tempo.
L’aspetto più affascinante delle tinture è la loro capacità di estrarre sia i principi attivi idrosolubili che quelli liposolubili, offrendo così un estratto completo delle proprietà della pianta. Questo le rende particolarmente preziose nell’erboristeria moderna, dove si cerca di ottenere il massimo beneficio possibile da ogni pianta utilizzata.
Preparazioni per uso esterno
Non meno importanti sono le preparazioni per uso topico:
- Le compresse, realizzate con garze imbevute di preparati erboristici
- Le lozioni, ottenute dalla macerazione di semi e germogli
- I cataplasmi, impiastri caldi che combinano erbe e decotti per applicazioni localizzate
Come conservare le principali preparazioni erboristiche
La maggior parte di questi preparati andrebbe consumata preferibilmente subito dopo la preparazione per garantire la massima efficacia dei principi attivi. Alcuni, come le tinture, possono essere conservati più a lungo, mentre infusi e decotti possono essere mantenuti in frigorifero per 24 ore.
È importante ricordare che queste preparazioni rappresentano un patrimonio della medicina tradizionale, ma il loro utilizzo dovrebbe sempre essere guidato da esperti del settore per garantirne l’efficacia e la sicurezza.
Le erbe officinali ci offrono un tesoro di possibilità terapeutiche, ma la chiave sta nel saperle preparare nel modo giusto per sfruttarne al meglio le proprietà benefiche, nel rispetto della tradizione e della natura.
Ultimo aggiornamento il 17 Dicembre 2024 da Rossella Vignoli
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