Mirra: benefici, usi e controindicazioni
Quello che c'è da sapere su questa resina vegetale da sempre considerata sacra e speciale
Mirra, oro e incenso, i tre doni che, secondo la Bibbia, vennero portati a Gesù dai Re Magi. Questa gomma-resina naturale era dunque già conosciuta nell’Antichità e oggi è una componente di diversi prodotti medicinali. In questa guida, scopriremo quali sono i suoi benefici ed utilizzi.
Sommario
La mirra viene estratta da un albero o arbusto del genere Commiphera, tipici di Penisola arabica, Africa e del subcontinente indiano. Una di queste è la boswellia da cui si ricava l’incenso, mentre dalla Commiphera gileadensis si ottiene il cosiddetto ‘balsamo della Mecca’.
Si caratterizza per un odore particolarmente intenso e speziato: infatti l’origine della parola deriva dall’ebraico morr, la cui radice, mrr, significa ‘amaro’.
Gli antichi Egizi la utilizzavano per imbalsamare, mentre nella Bibbia se ne parla come olio sacro per le unzioni. In Grecia, aveva molteplici utilizzi: veniva mescolata col vino e per profumare i capelli.
È utilizzata da tempi antichissimi assieme alle altre resine naturali – quali benzoino, incenso, sandalo, canfora e guggul – per le fumigazioni degli ambienti, come antisettico e profumo.
La pianta della mirra
La pianta (Commiphora myrrha) è una pianta appartenente alla famiglia delle Burseraceae. È un albero o arbusto spinoso che cresce bene in climi aridi e semi-aridi, preferendo suoli rocciosi e ben drenati: è diffuso prevalentemente nel Corno d’Africa (Somalia, Etiopia) e in paesi della Penisola Arabica (Yemen, Oman).
La pianta della mirra può raggiungere un’altezza di circa 3-5 metri. Presenta una corteccia grigio-marrone che si sfalda in placche, rilasciando una resina gommosa quando viene tagliata o danneggiata.
Le foglie sono composte, con 4-7 foglioline. Ogni fogliolina è piccola, ovale e coriacea. Sono di colore verde scuro sulla parte superiore e più chiare sulla parte inferiore. Le troviamo disposte in modo alterno sui rami.
Produce piccoli fiorellini, poco appariscenti, raggruppati in infiorescenze all’ascella delle foglie.
Il frutto è una drupa, piccola e di forma ovale. Quando matura, il frutto è di colore rosso o arancione.
La sua caratteristica più distintiva è la resina oleo-gommosa aromatica conosciuta come mirra. Si ottiene incidendo la corteccia e inizialmente si presenta fluida e trasparente, ma si indurisce rapidamente diventando opaca e di colore marrone-rossastro.
Proprietà e benefici della mirra
La sua azione astringente, balsamica e cicatrizzante, l’ha resa per secoli un importante rimedio contro afte della bocca, ferite ed ulcerazioni della pelle. Ma è anche un conservante, che rallenta il processo di deperimento dei cibi.
È inoltre in grado di regolarizzare l’intestino e l’apparato digerente. Merito delle sue proprietà carminative, antibatteriche e disinfettanti, utili anche in caso di tosse e raffreddore, di infezioni bronchiali e alle gengive.
In Africa e nella Penisola arabica, la pasta di mirra è l’ingrediente delle maschere anti-age. Il suo olio essenziale, che la compone per il 40%, è invece particolarmente apprezzato per il trattamento di eczemi, dermatiti e micosi.
Recenti studi hanno confermato la sua capacità di fungere da potente analgesico. Una virtù dei sesquiterpeni, che la rendono indicata anche per lenire tonsilliti e dolori mestruali. Secondo la Medicina Ayurvedica, invece, è uno stimolante della tiroide.
Utile anche al fegato, è in grado di tenere sotto controllo il colesterolo e di contrastare la comparsa di foruncoli ed acne. Ma sembra essere ottima anche per i diabetici, in quanto è in grado di abbassare i livelli di glicogeno nel sangue.
Utilizzi della mirra
Al giorno d’oggi, la mirra viene utilizzata soprattutto in campo farmaceutico e nell’industria profumiera. Viene raccolta a mano direttamente dal tronco che, alla fine dell’estate, appare ricoperto da piccole gocce gialle, che verranno, infine, seccate. Per tanto, è possibile trovarla sotto forma di tintura o come olio essenziale, in polvere o come unguento.
Fatene dei gargarismi con 3-4 gocce diluite in mezzo bicchiere d’acqua. Tenete il composto in bocca per almeno un minuto e ripetete l’operazione per 2 o 3 volte al giorno fino a completa guarigione.
Per offrire sollievo alla pelle irritata, potete creare un impacco fatto in casa con:
- 6-7 gocce di olio essenziale di mirra
- 300 ml di acqua distillata
Preparazione. Con questa soluzione, imbevete delle garze sterili da stendere sulle zone interessate, tutti i giorni, fino alla scomparsa dei sintomi.
Per profumare gli ambienti, invece, disciogliete l’olio essenziale (all’incirca 1 goccia per metro quadro) in acqua calda, da versare nei deumidificatori dei termosifoni o nel bruciatore di essenze.
Ricordiamo anche che l’olio essenziale di mirra è utilizzato in aromaterapia per il suo effetto calmante e rilassante, aiutando a ridurre lo stress e l’ansia.
Controindicazioni della mirra
Le uniche controindicazioni conosciute all’uso della mirra, sono legate all’ipersensibilità ad una o a più sue componenti. Se ne sconsiglia l’uso in caso di gastrite e in gravidanza.
Può inoltre interferire con la normale coagulazione del sangue, per cui se ne sconsiglia l’utilizzo nelle due settimane precedenti un intervento chirurgico.
Infine, può interagire con vari farmaci, oltre ai farmaci anticoagulanti, come ad esempio farmaci per il diabete. È quindi opportuno informare il medico di tutti i farmaci e integratori assunti.
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Ultimo aggiornamento il 27 Maggio 2024 da Rossella Vignoli
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