Rimedi naturali

Puntura di calabrone: rimedi naturali

Scopriamo insieme i rimedi naturali per alleviarne i sintomi e il fastidioso prurito e gonfiore

Durante la bella stagione, la puntura di calabrone non è un fenomeno così raro, così come la puntura di ape e la puntura di vespa. Il calabrone è un insetto che può arrivare a toccare i 5 cm di lunghezza e all’interno della specie degli imenotteri è quello più grande.

Puntura di calabrone: rimedi naturali

Quando il calabrone punge, produce dei sintomi transitori che possono essere gestiti in maniera efficace senza ricorrere a pomate cortisoniche, ma utilizzando rimedi naturali, ingredienti e prodotti che spesso abbiamo già in dispensa. Andiamo a scoprirne gli effetti e come intervenire in maniera efficace.

Calabrone: cos’è e quali sono le sue caratteristiche

Il calabrone appartiene alla classe degli insetti (Insecta), ordine degli imenotteri (Hymenoptera), genere Vespa, specie Crabro.

È onnivoro e particolarmente dannoso per l’agricoltura. È certamente la più dolorosa tra quelle degli altri imenotteri come l’ape e la vespa.

Puntura calabrone

Puntura di calabrone: comportamento

In genere, il calabrone tende ad evitare l’uomo. Tuttavia, se ci si trova nei pressi del suo nido, esso può diventare aggressivo e attaccare. Pungere è quindi per lui un meccanismo di difesa.

Puntura di calabrone: sintomi

Il veleno del calabrone ha la stessa tossicità del veleno della vipera, ma fortunatamente la quantità che viene iniettata è davvero minima.

Come per le punture di altri insetti, anche in questo caso si manifesteranno prurito, gonfiore, arrossamento e dolore.

Diverso è il caso in cui la persona sia allergica: in queste situazioni il pericolo di andare incontro ad uno shock anafilattico è molto elevato, per cui è necessario recarsi subito da un medico.

Come riconoscere una puntura di calabrone

Ovviamente, se si accorge della puntura o se si vede volare l’insetto in questione, è ben chiaro capire chi ci ha punto.

Puntura di calabrone

In mancanza di queste due situazioni, bisogna osservare il morso per cercare di risalire al “nemico”.

Se notiamo attaccato alla pelle il pungiglione, senza dubbio si è trattato di un’ape poiché, questo insetto, dopo che ha punto la sua vittima, lo perde, e poi muore.

Il pungiglione è facile da riconoscere perché è un punto nero da rimuovere immediatamente utilizzando una pinzetta disinfettata.

Più difficile, invece, è distinguere una puntura di vespa da quella di un calabrone. In questi due casi, infatti, si nota soltanto un piccolo foro sulla pelle. L’unica variante potrebbe riguardare il quantitativo di veleno iniettato (maggiore nel calabrone) che, in alcuni casi, fa comparire ulteriori sintomi, oltre ai classici bruciore, dolore e gonfiore, come febbre e mal di testa.

Quanto dura gonfiore puntura calabrone

Non si tratta di un semplice gonfiore, arrossamento e prurito localizzato come nel caso della puntura di zanzara o delle punture di cimici del letto, dove il fastidio e le reazioni sono blande e causate dl rilascio di istamina a seguito della salva emessa dall’insetto per anestetizzare e mantenere fluido il sangue della ‘vittima’ al momento del ‘morso’.

Qui il calabrone, come la vespa e l’ape, hanno un pungiglione che rilascia del veleno. Poichè è maggiore la quantità di veleno iniettata con l’aumento della taglia dell’insetto, questo provoca un dolore immediato e la formazione di una zona, poco più grande di un centimetro, molto rossa, molto gonfia e talvolta pruriginosa.

In alcuni soggetti, l’area può arrivare a gonfiarsi fino a 5 cm di diametro nei 2 o 3 giorni successivi, per poi cominciare a sfiammarsi.

Quante volte possono pungere i calabroni?

Rispetto alle api, il calabrone possiede un pungiglione liscio che non resta conficcato nella pelle della vittima.

Proprio per questa specifica caratteristica, l’insetto può pungere ripetutamente l’uomo. Non appena ci si accorge di essere stati punti, è bene quindi allontanarsi dall’area in cui ci si trova.

Inoltre, i calabroni giganti possono pungere ripetutamente e sono in grado di rilasciare circa 10 volte più veleno rispetto ad un’ape.

Quanto è pericoloso il calabrone?

Le punture sono pericolose per i soggetti allergici che possono avere uno shock anafilattico, spesso con esito letale. Per questo, la loro presenza in giardino non deve mai essere sottovalutata.

Puntura di calabrone: cosa fare

In ogni caso, non appena ci si accorge di essere stati punti, lavare subito la zona con acqua e sapone in modo da eliminare il veleno depositato dall’insetto e cercare di scongiurare un rigonfiamento maggiore della pelle.

Puntura calabrone

Puntura di calabrone: rimedi naturali

Come spesso accade, anche in questo caso, la Natura ci viene in soccorso con una serie di soluzioni efficaci e totalmente naturali. Andiamo a scoprirle insieme:

  • aceto: è un buon disinfettante naturale. Fate un impacco utilizzando un fazzoletto o un batuffolo di cotone e lasciatelo sulla puntura per qualche minuto.
  • ghiaccio: qualche cubetto di ghiaccio direttamente sulla puntura di calabrone aiuterà a ridurre il gonfiore. Rimedio semplice e immediato.
  • bicarbonato: può essere sciolto in un po’ d’acqua per ottenere una pasta da spalmare sulla zona interessata. Lasciate agire per diversi minuti, poi risciacquate con acqua fredda.
  • miele: non è tra i rimedi più efficaci, ma tentar non nuoce. Stenderne un po’ sulla puntura per ottenere sollievo dal prurito e dal dolore.

  • limone: ha proprietà antisettiche che lo rendono un buon rimedio naturale per disinfettare la puntura e sgonfiare la pelle. Versatene qualche goccia direttamente sulla zona interessata.
  • aloe vera: può aiutare in maniera efficace. Potete acquistarlo in gel e spalmarlo direttamente sul gonfiore più volte al giorno per lenire il dolore e sfiammare la pelle.
  • cipolla e aglio: entrambi riescono a tenere a bada il dolore della puntura di calabrone. Tagliateli in minuscole parti e lasciate agire sulla pelle per un po’, sono degli ottimi rimedi naturali.
  • patata cruda: anche una fetta di patata cruda, applicata direttamente sulla bolla, può dare un immediato seno di sollievo
  • dentifricio: per diminuire i fastidi può essere utile anche l’applicazione di un po’ di dentifricio.
  • calendula: avendo proprietà antinfiammatoria, calmante e antisettica. Potete usare sia l’olio di calendula che una pomata con quest’erba, da applicare sulla zona punta dall’insetto più volte al giorno fino a completa guarigione.

Puntura di calabrone: gli oli essenziali come rimedi naturali

  • Argilla e olio essenziale di lavanda: preparate un rimedio mescolando argilla e olio essenziale di lavanda, che aiuteranno a ridurre il potere tossico del veleno, asciugandolo. Questo composto va tenuto sempre a portata di mano, perché va utilizzato nell’immediato, prima che il veleno entri in circolo.
  • Olio essenziale di arnica: anche questo olio ottenuto dalla pianta di arnica può essere utile contro l’infiammazione ed il gonfiore provocati dalla puntura di vespa.

Puntura di calabrone: prevenire

Anche in questo caso, valgono le stesse precauzioni che seguite per api e vespe: quando si trascorre del tempo all’aperto in estate ci sono delle accortezze da prendere in considerazione per limitare la possibilità di essere punti.

Vediamole qui di seguito:

  • evitare i luoghi dove è noto ci siano nidi di questi insetti
  • non sostare vicino ad alberi o altra vegetazione in cui sono presenti calabroni (viti, alberi da frutto…). Se non se ne può fare a meno, ad esempio per motivi di lavoro, indossare maglie e pantaloni lunghi e aderenti, oltre a scarpe chiuse, in modo da proteggere la maggior parte del corpo.
  • indossare abiti bianchi o verdi. Evitare tutti i colori sgargianti o il nero.
  • evitare i profumi e creme profumate, soprattutto molto dolci
  • non camminare a piedi nudi nei prati e nei giardini
  • non lasciare frutta e bevande zuccherate all’aperto
  • non iniziare ad urlare e a dimenarvi se se notate un calabrone nei paraggi, cercando magari anche di colpirlo

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Ultimo aggiornamento il 25 Gennaio 2022 da Rossella Vignoli

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Alessia Fistola

Nata in Abruzzo nel 1982, si trasferisce a Roma per conseguire una laurea e un master in psicologia, ma dopo una decina d'anni rientra nel suo piccolo paese ai piedi della Majella, fuggendo dalla vita metropolitana. Attualmente coniuga l'attività di psicologa libero professionista con la passione per la scrittura, un hobby coltivato sin dalle scuole superiori. Collabora con la redazione di Tuttogreen dal 2011, cura un blog personale di taglio psicologico e scrive articoli per un mensile locale. Nel tempo libero ama passeggiare nei boschi e visitare i piccoli borghi, riscoprendo le antiche tradizioni d'un tempo.

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