Salute naturale

Puntura di zanzara tigre: possono esserci rischi anche molto gravi

Quali sintomi provoca, quali malattie può trasmettere e come poterla prevenire

La zanzara tigre è un insetto tipico dei luoghi tropicali e subtropicali. Complice la globalizzazione, da alcuni anni, ha ormai raggiunto anche il nostro territorio. Di per sé, la puntura di zanzara tigre non differisce più di tanto rispetto a quello delle classiche zanzare cui siamo abituati. C’è, però, un pericolo. Questo insetto può infatti trasmettere virus di malattie molto serie che, in taluni casi, possono addirittura essere letali.

Puntura di zanzara tigre: possono esserci rischi anche molto gravi

Zanzara tigre: cos’è

Come tutte le zanzare, anche la zanzara tigre (Aedes albopictus) appartiene alla famiglia delle Culicidae. Tuttavia, appartiene alla specie delle Aedes, tipica delle zone tropicali.

Rispetto alla zanzara autoctona ha corpo nero con bande trasversali bianche, sia sull’addome che sulle zampe, e per questo è chiamata ‘tigre’. Sul dorso presenta invece una tipica striscia bianca. Lunga dai 2 ai 10 millimetri, è molto aggressiva.

Attacca anche di giorno e non soltanto la sera. Ed è inoltre molto rapida e veloce, quindi più difficile da tenere lontana.

È molto temuta, perché la sua puntura può trasmettere virus molto pericolosi.

Tiger mosquito

Habitat della zanzara tigre

Originaria delle zone tropicali e subtropicali, è tipica di zone ad altissimo tasso di umidità.

In anni non troppo lontani, questa specie è giunta in Europa e negli Stati Uniti tramite cargo commerciali ed è riuscita ad adattarsi in brevissimo tempo a climi ben diversi, caratterizzati da inverni rigidi e alle estati secche.

Dove si annida la zanzara tigre

Di solito nidifica su pareti di contenitori, di varia natura, contenenti acqua.

Il bagno è un ambiente umido e, se la cassetta del water è scoperta, può risultare un luogo ideale in cui deporre le uova e far uscire le larve. Attenzione anche a lasciare secchi e ciotole d’acqua, in casa o nel giardino per vari utilizzi, come la raccolta dell’acqua piovana o le semplici operazioni di pulizia.

Le uova sono molto resistenti e possono resistere anche 6 mesi alla siccità.

Puntura zanzara tigre: comportamento

Molto rapida e veloce nel colpire, questa zanzara agisce prevalentemente di giorno. Punge di più all’esterno delle abitazioni rispetto all’interno.

I momenti della giornata in cui è a riposo sono le ore centrali del giorno e la sera.

Quanto dura la vita di una zanzara tigre

Di media, gli esemplari adulti sopravvivono 3-4 settimane. Le femmine possono quindi pungere più volte nell’arco della loro vita.

Puntura di zanzara tigre: sintomi

Cominciamo subito col dire che è l’esemplare femmina che punge l’uomo. Succhia infatti il sangue per prelevarne le proteine utili a nutrire le sue uova.

Questo insetto è piuttosto aggressivo. Il suo ‘morso’, di solito, è un po’ più fastidioso rispetto alle punture di zanzara, provoca infatti arrossamento e gonfiore, seguiti da prurito molto intenso e, talvolta, anche dolore.

Ovviamente, le reazioni alla puntura possono variare da persona a persona, anche sulla base di una maggiore o minore sensibilità.

Abbastanza raramente si possono manifestare reazioni allergiche.

Puntura di zanzara tigre: allergia

L’eventuale reazione allergica si presenta con i normali sintomi sopra descritti, ma estesi a una zona più ampia rispetto a quella del morso.

Inoltre, si aggiungono altri problemi più gravi, quali: febbre alta, mal di testa, tachicardia, difficoltà respiratoria e calo della pressione.

In presenza di queste reazioni gravi, che non accennano a migliorare, contattare tempestivamente un medico o recarsi direttamente al Pronto Soccorso.

Quanto è pericolosa la zanzara tigre

La puntura di questo tipo di zanzara è particolarmente pericolosa, perché può trasmettere virus quali: febbre gialla, dengue, chikungunya e zika.

Che malattie portano le zanzare tigre

Oltre ad essere più aggressiva e vorace, può anche essere portatrice di malattie infettive pericolose, talvolta anche letali.

La prima malattia riscontrata in Europa e nel nostro territorio è stata la febbre gialla, o malattia del West Nile, che ha colpito oltre 200 persone in Emilia Romagna nel 2008. Ecco nello specifico quali sono quelle che può portare la zanzara tigre.

  • Febbre gialla: inizialmente causa febbre con brividi, mal di testa, bradicardia, mal di schiena, nausea e iperemia. In seguito, compaiono anche ittero, acidosi, oliguria, emorragie e proteinuria.
  • Encefalite di La Crosse: nei casi meno gravi provoca nausea, vomito e mal di testa; in quelli più gravi, è responsabile di epilessia, attacchi di panico, coma e paralisi.
  • Virus dengue: i sintomi rispecchiano quelli di un’influenza molto forte, con l’aggiunta di eruzioni cutanee e dolore attorno agli occhi.
  • Malattia da virus zika: molto simile al virus dengue in fatto di sintomi e pericolosità.

Puntura di zanzara tigre: cosa fare

Nel caso si venga punti da una zanzara tigre, la zona colpita apparirà arrossata e gonfia. È normale provare un forte prurito che può durare anche diversi giorni.

Per alleviare e lenire questa sensazione fastidiosa, è possibile ricorrere ad alcuni rimedi naturali. Vediamone qualcuno.

  • Ghiaccio. Alcuni cubetti avvolti in un panno o un impacco di acqua molto fredda aiutano a ridurre il gonfiore e l’arrossamento. Il ghiaccio svolge inoltre un effetto anestetizzante che riduce il dolore nel giro di breve tempo.
  • Aloe vera. Per lenire il dolore e clamare l’arrossamento spalmare il gel sulla puntura.
  • Olio di borragine. Sempre per ottenere effetti lenitivi e che quindi aiutano a diminuire il senso di prurito, basterà spalmare un po’ di olio sulla zona.
  • Camomilla. Anche fare un impacco con della camomilla o direttamente la bustina bagnata in acqua tipedia possono dare un senso di freschezza e diminuire l’arrossamento.

In commercio, si trovano poi anche degli stick a base di ammoniaca a bassa concentrazione, in grado di attenuare la classica sintomatologia del morso di zanzara.

Puntura di zanzara tigre

Nei casi più seri, e dietro consiglio medico, si possono infine utilizzare pomate a base di cortisone. Se invece è in corso una reazione allergica, è inevitabile l’assunzione di farmaci antistaminici.

Puntura zanzara tigre: quanto dura

La durata dei fastidi procurati da una puntura di zanzara tigre varia da persona a persona. È possibile che i sintomi si attenuino già nel giro di poche ore, soprattutto se si si evita di grattare il morso.

Tuttavia, il prurito può perdurare anche per un paio di giorni. E nei soggetti più sensibili si può prolungare ancora per 4-5 giorni, soprattutto se le punture sono più di una.

Puntura zanzara tigre: come prevenire

Ora che abbiamo visto quali sono i rischi che può provocare la puntura di questa zanzara, vediamo alcuni accorgimenti per tenere lontane le zanzare.

  • Indossare abiti lunghi e di colore chiaro quando si è all’aria aperta.
  • Evitare vestiti neri e altre tinte scure, che attirano questi insetti. Sulle aree del corpo scoperte, applicare repellenti (disponibili in creme o in formato spray)
  • Circondarsi di piante contro insetti e zanzare sia in balcone che in casa
  • Mettere delle trappole per zanzare sia sul balcone che in giardino
  • Usare vaporizzatori e fornelletti elettrici in casa che le tengono lontane
  • Installare zanzariere alle finestre
  • Non lasciare all’aperto tutto ciò che può accumulare acqua piovana (secchi, sottovasi…) e svuotare periodicamente i contenitori che raccolgono acqua stagnante.
  • Svuotare le piscine esterne ed effettuare trattamenti larvicidi nelle zone di scolo delle abitazioni

Puntura di zanzara tigre

Come tenere lontane le zanzare tigre

Le zanzare tigre attaccano più che altro all’aria aperta piuttosto che all’interno delle abitazioni. Tuttavia, per cercare di mantenerle lontane, si possono mettere in atto alcuni espedienti che sono validi anche le zanzare comuni.

Altri approfondimenti

Leggi anche:

Ultimo aggiornamento il 12 Marzo 2024 da Rossella Vignoli

Iscrivetevi alla newsletter di Tuttogreen.it per rimanere aggiornati sulle ultime novità.

Valerio Guiggi

Classe 1988. Laureato in Veterinaria e abilitato alla professione, si è sempre interessato alla branca della veterinaria che si occupa di Sicurezza Alimentare e Ispezione degli Alimenti, discipline per le quali a fine 2016 diventa specialista. Nella vita si occupa di consulenza sanitaria e normativa ad aziende che producono alimenti. Da sempre appassionato di scrittura, diventa articolista parlando di tematiche tecnologiche nel 2011 per unire la sua passione alla sua professione dopo la laurea. Scrive su Tuttogreen da giugno 2015, occupandosi di tematiche inerenti la sicurezza e la qualità alimentare.

Articoli correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Pulsante per tornare all'inizio
×