Quanta acqua serve per produrre un chilo di alimenti?
Perché una guida per sapere quanta acqua serve per produrre un chilo dei vari alimenti consumato sulle nostre tavole? Per orientare in modo consapevole i nostri consumi e comportamenti, in modo da potere fare ogni giorno la nostra piccola parte per preservare le risorse vitali nel pianeta.
L’acqua è un bene molto prezioso, troppo prezioso per essere sprecato. Molta acqua presente sul nostro pianeta non è potabile, e spesso noi sfruttiamo quella poca presente per l’allevamento piuttosto che per noi stessi.
Sappiamo tutti che di acqua, nel mondo, non ce n’è abbastanza. Quella che viene definita “oro blu“, infatti, è una risorsa che non viene rinnovata continuamente, perché l’aumentare della popolazione terrestre tende pian piano a utilizzarla tutta; è vero, in parte l’acqua presente nel fiume e nei mari viene recuperata con il ciclo naturale che la fa evaporare e poi cadere di nuovo sotto forma di pioggia, ma questo ciclo che da sempre è bastato a sostentare persone ed animali, oggi si sta esaurendo.
Perché l’acqua non serve solo per le attività umane, quindi bere e lavarsi. La si utilizza anche per molte attività industriali, ci sono molte aziende che lavorano materiali come metalli o plastica e che usano l’acqua potabile rendendola in qualche modo inquinata ed inservibile.
Ma ci sono anche gli allevamenti e l’agricoltura che ne sfruttano molta, e la cosa peggiore è che mentre se fosse seguito un ciclo quanto più naturale possibile questa verrebbe in qualche modo ammortizzata, quando l’agricoltura e l’allevamento diventano industriali non è più così.
Come viene utilizzata l’acqua:
Un natura, un bovino o un pollo bevono veramente poco. Infatti mangiano essenzialmente alimenti vegetali che sono composti da ben l’80% di acqua: questo significa che un bovino quando ha assunto, mettiamo, 10 kg d’erba in realtà ha mangiato per 2 kg e bevuto per 8. Bevendo acqua che, comunque, era già entrata a far parte del ciclo naturale perché era stata assorbita dall’erba.
L’allevamento intensivo, invece, non funziona così. Quando un bovino sta in una stalla (e non necessariamente sta male, cerchiamo di vedere sempre le cose in modo oggettivo) mangia fondamentalmente fieno. Fieno che è essenzialmente erba essiccata, la cui acqua è evaporata per conservarlo. Così quell’acqua è sprecata: ecco anche perché la risposta alla domanda quanta acqua serve per produrre un chilo carne (bovina o suina) spesso sarà più alta di quella che ci si può immaginare facendo una stima rudimentale.
Non solo: se il bovino mangia 10 kg di fieno avrà mangiato per 8 kg e bevuto per 2 (l’acqua nel fieno è all’incirca il 20%) e il resto dovrà berla. Ma non sono solo i bovini che bevono: c’è poi bisogno di altra acqua per pulire la stalla, acqua che ovviamente andrà sprecata e gettata tra i reflui zootecnici, per cui non sarà disponibile. Ed era acqua potabile.
Per l’agricoltura il discorso è invece più stagionale, perché se coltiviamo una pianta nella stagione piovosa, ad esempio, c’è a disposizione più acqua; se lo facciamo nella stagione secca, invece, o con una serra, chiaramente verrà sprecata più acqua perché il cielo non fornisce quella necessaria.
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Quanta acqua serve per produrre un chilo di alcuni alimenti popolari
In base a diverse stime effettuate sulla produzione di 1 kg di alimento (quindi è sempre 1 kg, non c’entrano le dimensioni), per produrre un chilo di mais, vengono impiegati 900 litri d’acqua. Che non è male. Ma è poco in confronto ai 3.000 litri che vengono impiegati per la produzione di un chilo di grano. Per produrre un chilo di carne di pollo se ne impiegano 3.900 litri, per un chilo di carne di suino quasi 6.000 litri mentre per un chilo di carne bovina, bovino che cresce molto più lentamente, ce ne vogliono addirittura 15.500 (un bovino da all’incirca 200 kg di carne, per farci un’idea).
Che cosa possiamo fare, noi, per ridurre questo spreco? Essenzialmente poco, perché sono pratiche di cui effettivamente non si può fare a meno, ma bisogna anche dire che mangiare meno carne sarebbe già un buon inizio.
E con “mangiare meno” non intendo necessariamente diventare vegetariani: semplicemente ridurre un pochino il consumo settimanale farebbe bene sia a noi che all’ambiente, e permetterebbe di sprecare un po’ meno acqua di quanto già in realtà facciamo; a questo va aggiunto che scegliere carne che proviene da allevamenti o biologici, o comunque all’aperto, dove viene rispettato di più il ciclo naturale delle cose, è sempre da preferire più per una questione ambientale che per una questione etica relativa agli animali.
Favorire le produzioni locali, mangiare frutta e verdura di stagione, ridurre un po’ il consumo di carne e mangiarla con un po’ più di criterio sono piccole azioni che possiamo fare ogni giorno per aiutare, nel nostro piccolo, il nostro pianeta.
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Ultimo aggiornamento il 29 Marzo 2024 da Rossella Vignoli
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