Rifiuti dal Sud agli inceneritori del Nord: è polemica
C’è un disegno di legge per creare una “rete nazionale integrata e adeguata di impianti di incenerimento e coincenerimento di rifiuti” che dovrebbero portare a una soluzione, anche se parziale, dei problemi endemici che attanagliano le Regioni del Meridione, Campania in testa. L’attenzione mediatica sulla pericolosità della situazione nella cosiddetta Terra dei fuochi, evidentemente ha suonato come una sveglia per i palazzi romani.
Ecco che quindi, si vouole spingere la costruzione di nuovi impianti di smaltimento su tutta la penisola, anche se il rischio è che i rifiuti finiscano poi nelle solite Regioni “note”.
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Al momento, infatti, dei 52 impianti presenti in Italia, 30 sono in sole 3 Regioni: Lombardia, capofila con 13, Emilia-Romagna e Toscana, entrambe con 8 strutture. Una concentrazione che non esiste nel Sud Italia: in Campania, Calabria e Puglia ce ne sono 1 o 2.
Proprio per questo motivo si vorrebbe portare verso Nord il materiale che per limiti strutturali non si riesce a bruciare in loco. Si parla di migliaia di tonnellate, che peró, soprattutto a Milano e a Bologna, le istituzioni regionali non sono disposte ad accogliere. Anzi, alcune Regioni stanno cercando di dismettere i loro termovalorizzatori, grazie agli ottimi risultati della raccolta differenziata.
In particolare in Emilia-Romagna si teme che la Regione possa trasformardsi in ‘Terra dei fumi‘, un gigantesco e inquinante immondezzaio da incenerire.
ECCO LA TEORIA: Dei rifiuti zero
La sola idea che arrivino tonnellate di rifiuti da altre zone d’Italia in cui non si riesce a smaltirli, fa tremare cittadini e amministratori emiliani.
C’è rabbia anche perché qui gli impianti sono stati realizzati con finanziamenti delle società di servizi partecipate dagli enti locali. Inoltre questo nuovo disegno di legge cancellerebbe anni di sforzi e sacrifici per spingere la differenziata sia a livello pratico che culturale, per poter un giorno spegnere gli inceneritori.
Le cifre in questa Regione sono al’avanguardia. Se guardiamo infatti al solo triennio 2009-2012 in Emilia i rifiuti smaltiti nelle discariche si sono ridotti del 15% e l’obiettivo del 2020 è di ottenere l’eliminazione degli inceneritori arrivando a sole 650.000 tonnellate di rifiuti urbani, con una differenziata del 70% .
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Pproprio ora che che finalemente si cominciano a vedere risultati incoraggianti, non si puó buttare tutto alle ortiche. La questione meridionale dei rifiuti va gestita investendo, suggeriamo, in loco e non demandando altri la sua risoluzione.
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Ultimo aggiornamento il 19 Febbraio 2024 da Rossella Vignoli
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