Resilienza: perché questo termine che va di moda può davvero aiutare la nostra vita
La fondamentale capacità di fare fronte in maniera positiva ad eventi traumatici nella nostra vita
Non è solo una caratteristica dei materiali, ma anche delle persone. Non arrendersi mai può essere definito in una sola parola: resilienza.
Sommario
Resilienza: cos’è?
È la capacità psicologica di dare forma alla propria vita dopo un evento che l’ha cambiata, come ad esempio un trauma. Questa definizione è stata coniata dal neuropsichiatra francese B. Cyrulnik, a partire dalla teoria dell’attaccamento elaborata da J. Bowlby.
In pratica ognuno di noi sviluppa, nella propria vita, tre capacità:
- quella istintiva
- quella affettiva
- quella cognitiva
La prima è presente fin quando nasciamo, mentre la seconda e la terza si sviluppano sulla base di esperienza e conoscenza. A causa di un evento traumatico, la nostra capacità di rispondere adeguatamente agli eventi e alle persone, cambia.
La resilienza è un meccanismo che viene messo in atto quanto l’individuo guarisce dal trauma e, superandolo, riconfigura il proprio carattere ed il proprio pensiero allo scopo di trarre qualcosa di buono dalle avversità.
Resilienza significato
È infatti il senso lato di quella che per il dizionario è una caratteristica dei materiali, ovvero la resistenza alla frizione che causa una rottura, ad esempio dopo un’onda d’urto.
Ecco perché nel tempo è diventato anche semplicemente sinonimo di resistenza agli eventi.
Nella quotidianità, significa trovare una soluzione alternativa, pensare fuori dagli schemi, cercare nuovi sbocchi e nuove opportunità, ad esempio lavorative in periodi di recessione economica.
Resilienza sinonimo
Non stupisce, pertanto, che uno dei sinonimi più conosciuti sia ‘persistere’, ma anche, più semplicemente, ‘resistenza’, ‘robustezza’ ed ‘elasticità’.
Resilienza etimologia
Andrea Fontana diceva che «La resilienza non è solo la voglia di sopravvivere a tutti i costi, ma anche la capacità di usare l’esperienza maturata in situazioni difficili per costruire il futuro», ma uno dei primi significati appartiene all’ingegneria.
Per un ingegnere, infatti, è la capacità di un oggetto di assorbire energia e resistere alla deformazione elastica. In informatica, ha soprattutto a che fare con l’usura che porta all’obsolescenza. In ecologia, invece, è la capacità degli elementi di autoripararsi dopo un danno.
Resilienza in latino
Sarà che la parola resilienza deriva dal latino resalio, iterativo di salio, che significa risalire, ad esempio su un’imbarcazione capovoltasi in mare.
Resilienza e resistenza
La resistenza mentale e psicologica non è dunque molto diversa da quella di tipo ingegneristico o più generalmente biologico. Ma per metterla a frutto, bisogna praticarla ogni giorno. Ad esempio con strumenti come la meditazione motivazionale.
Infatti, se per Alain de Botton «Una buona metà dell’arte di vivere è resilienza», per uno dei padri della psicologia, ovvero Carl Gustav Jung la chiave della resilienza potrebbe stare nell’attribuire un senso agli eventi («Trovare un senso, un significato rende molte cose sopportabili, forse tutte quante diventano sopportabili»). A questo proposito, è possibile frequentare corsi, farsi seguire da un coach o da un terapeuta, ascoltare podcast e leggere libri, ma è possibile anche fare affidamento a quelle attività che ci fanno stare bene e stimolano la positività, come ad esempio lo sport.
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Resilienza frasi
Per costruirsi ‘la pellaccia’ e non perdere mai la speranza, ci si può affidare anche a semplici frasi-mantra. Alcuni esempi? Era proprio Nietzsche a dire che «Ciò che non ti uccide ti rende più forte», mentre secondo Trilussa, la resilienza si sviluppa quando insisti: «Se insisti e resisti, raggiungi e conquisti».
Poiché è una caratteristica psicologica, essa è in costante evoluzione e aggiustamento. Infatti Francesco Botturi dice che «La resilienza non è fissità, ma movimento dialettico. Resilienza significa saltare indietro, in modo da prendere la rincorsa e, di slancio, superare l’ostacolo».
Quindi ripensare al passato può essere un modo per darsi lo slancio verso il futuro, se analizziamo lo stesso con occhi diversi.
Resiliente
Per sviluppare la resilienza, è dunque necessario coltivare la consapevolezza di sé, che è anche il punto di partenza per mettere a frutto un progetto, una visione, un sogno.
Questa capacità, ci aiuta nei momenti difficili, facendoci diventare non solo più forti, ma anche più flessibili e meno stressati, più concentrati sulle cose che hanno valore per noi davvero.
Se è vero che il fallimento fa parte della vita, come dice Sarah Morgan, è anche vero che per il resiliente è l’occasione per ricominciare al meglio.
«Per la persona resiliente, qualsiasi sconfitta, anche se genera inevitabilmente della frustrazione, viene vista come un’opportunità per apprendere e migliorare», sosteneva Pietro Trabucchi.
Ecco perché due dei passi fondamentali per la resilienza sono il perdono e la positività.
FOCUS: Un libro sulla consapevolezza di sé attraverso il giardinaggio
Resilienza tatuaggio
Per rappresentare la resilienza, si possono usare simboli a noi cari o che ci ispirano forza, coraggio e robustezza, come ad esempio una pianta.
L’edera è il simbolo per eccellenza della resistenza ma anche un animale come il leone o l’unicorno, citato spesso per la sua unicità.
In politica, il pugno stretto e alzato ha da sempre rappresentato la volontà di lotta e reazione.
Ma è possibile anche tatuarsi frasi che possano incoraggiare e celebrare se stessi ed il proprio percorso, come questa di Vince Lombardi: «Non importa quante volte cadi, ma quante volte cadi e ti rialzi».
Per gli amanti di Ernest Hemingway, c’è invece questa: «Il mondo ci spezza tutti quanti, ma solo alcuni diventano più forti là dove sono stati spezzati». Altrettanto significativo è un proverbio messicano, che recita: «Hanno cercato di seppellirmi, ma non sapevano che io sono un seme».
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Ultimo aggiornamento il 3 Giugno 2021 da Rossella Vignoli
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