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Riforestazione con i droni: 1 miliardo di alberi in 1 anno!

Quando è possibile

Parte un progetto di riforestazione con i droni, ovvero quando la tecnologia è a servizio dell’ambiente.

Riforestazione con i droni: 1 miliardo di alberi in 1 anno!

I pericoli della deforestazione

La deforestazione è una pratica sconsiderata che mette a rischio l’equilibrio degli ecosistemi e rappresenta una grave minaccia per il benessere dell’umanità. I pericoli derivanti da questa pratica sono molteplici e interconnessi, con conseguenze a livello locale e globale.

  • Perdita di biodiversità: le foreste sono gli ecosistemi terrestri più ricchi di biodiversità. se vengono distrutte, anche l’habitat di innumerevoli specie animali e vegetali lo sarà, portando all’estinzione o alla riduzione drastica delle loro popolazioni. Questo ha un impatto devastante sull’equilibrio degli ecosistemi
  • Cambiamenti climatici: il ruolo cruciale della foresta nella regolazione del clima globale è legato agli alberi, che assorbono anidride carbonica (CO2) dall’atmosfera attraverso la fotosintesi, immagazzinandola nella biomassa e nel suolo. Distruggendo gli alberi si rilascia questa CO2 nell’atmosfera, contribuendo all’effetto serra e al riscaldamento globale. Inoltre, si riduce la capacità del pianeta di assorbire CO2, aggravando ulteriormente il problema.
  • Degrado del suolo: le foreste proteggono il suolo dall’erosione causata dal vento e dalle piogge. Senza alberi si lascia il suolo esposto agli agenti atmosferici, aumentando il rischio di erosione, frane e desertificazione. Questo può compromettere la fertilità del suolo e rendere difficile la coltivazione di piante.
  • Alterazione del ciclo idrologico: gli alberi influenzano il ciclo dell’acqua, regolando le precipitazioni, l’evaporazione e il flusso dei fiumi. La deforestazione può portare a una riduzione delle precipitazioni, all’aumento dell’evaporazione e alla diminuzione della disponibilità di acqua dolce. Questo può avere gravi conseguenze per l’agricoltura, l’approvvigionamento idrico e gli ecosistemi acquatici.
  • Impatto sulle popolazioni indigene: dipendono dalle foreste per la loro sopravvivenza, ottenendo cibo, medicine e materiali da costruzione. La deforestazione minaccia la loro cultura, il loro stile di vita e la loro sicurezza alimentare.
  • Aumento del rischio di malattie: senza alberi può aumentare il rischio di diffusione di malattie infettive. La distruzione degli habitat naturali può portare gli animali selvatici a contatto più stretto con l’uomo, favorendo la trasmissione di zoonosi, ovvero malattie che possono essere trasmesse dagli animali all’uomo.
  • Perdita di risorse economiche: le foreste forniscono numerose risorse economiche, come legname, prodotti forestali non legnosi e turismo. La deforestazione non sostenibile può portare alla perdita di queste risorse, compromettendo le economie locali e nazionali.
  • Conflitti sociali: si può generare conflitti sociali per l’accesso alle risorse forestali, soprattutto nelle aree in cui la terra è scarsa e la popolazione è in crescita.

La distruzione delle foreste deve fermarsi ed è fondamentale adottare politiche e pratiche che promuovano la gestione sostenibile delle foreste, la conservazione della biodiversità e la lotta ai cambiamenti climatici.

 Il progetto di riforestazione con i droni

Qualche anno fa non pensavamo che dei piccoli elicotteri teleguidati avrebbero potuto rivoluzionare il mondo dell’intrattenimento o del commercio, quindi perché non fare un passo oltre, e iniziare un progetto di riforestazione con i droni, qualcosa di veramente utile per il Pianeta.

È l’idea l’ha avuta Lauren Fletcher, ex ingegnere della NASA e fondatore di BioCarbon Engeneering.

Fino a un decennio fa non pensavamo fosse possibile, eppure oggi lo sappiamo: il nostro ecosistema sta scomparendo ad un ritmo vertiginoso.

L’Amazzonia, il ‘polmone verde’ del Mondo, ha drasticamente ridotto la sua superficie boschiva, e se consideriamo anche incendi e disboscamenti dolosi, arriviamo ad una cifra sbalorditiva di ben 26 miliardi di alberi abbattuti, a fronte dei quali se ne sono ripiantati soltanto 15. Una differenza che potrebbe essere fatale.

Ecco perché BioCarbon Engeneering ha pensato di usare i droni per ripopolare le foreste. Inizialmente, i mini-mezzi telecomandati sorvoleranno le zone in urgente bisogno, per mapparne le condizioni e stabilire un piano d’attacco; successivamente, il drone ripartirà per piantare, ad un’altezza di 2-3 metri dal suolo, i semi necessari per ricoprire la zona disboscata con nuovo, rigoglioso verde.

Incredibile a dirsi ma il sistema, oltre che essere rapidissimo, è persino economico! Secondo Fletcher infatti, un drone sarebbe in grado di piantare ben 10 semi al minuto; e usandone più di uno, stima di poter arrivare alla cifra incredibile di 36.000 potenziali alberi in un solo giorno! Un risparmio di circa il 15% rispetto al sistema manuale.

Per il momento, il progetto di BioCarbon Engeneering, che collabora da anni con associazioni non profit e organi governativi per ripopolare le foreste distrutte dall’intervento dell’Uomo, è ancora in fase di start up, ma il suo ideatore stima di poter iniziare già ad operare con i suoi droni entro poco.

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Ultimo aggiornamento il 29 Ottobre 2024 da Rossella Vignoli

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La Ica

Web editor freelance per portali e siti che si occupano di viaggi, lifestyle, moda e tecnologia. Districatrice di parole verdi per TuttoGreen dal maggio 2012, nello stesso anno ha dattiloscritto anche per ScreenWeek. Oggi, pontifica su Il Ruggito della Moda, scribacchia di cinema su La Vie En Lumière, tiene traccia delle sue trasvolate artistiche su she)art. e crea Le Maglie di Tea, una linea di magliette ecologiche.

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