Riproduzione e tecniche di moltiplicazione delle piante
Talea, innesto, margotta, propaggine, divisione dei cespi.... Scopriamole tutte!
Le tecniche di riproduzione delle piante consentono di ottenere nuove piante e fiori da mettere a dimora in giardino o in vaso. Vediamo quali sono le tecniche di moltiplicazione e di riproduzione delle piante più semplici da eseguire e i consigli pratici per procedere alla riproduzione casalinga delle piante.
Sommario
Quali sono le tecniche di moltiplicazione
Talea, innesto, margotta, divisione dei cespi o dei rizomi, propaggine, uso degli stoloni, separazione dei bulbi e tuberi, micropropagazione.
Sono solo alcuni dei metodi più utilizzati per la moltiplicazione delle piante da orto e da giardino. Per riuscire a riprodurre diverse piantine con queste tecniche non bisogna essere necessariamente dei giardinieri esperti.
Basta un po’ di pazienza, qualche consiglio pratico e il giusto periodo di attesa.
Come avviene la riproduzione delle piante in natura
Ma partiamo dalla teoria. Tutti noi abbiamo imparato a scuola che la riproduzione delle piante, in natura, può essere fondamentalmente di due tipi: gamica (o sessuale) e agamica.
- La riproduzione gamica o sessuale delle piante consiste nella fecondazione della parte femminile del fiore (pistillo) per mezzo del polline che viene prodotto dagli stami. Questo processo fecondativo dà vita ai semi che, una volta nel terreno, si trasformano in piantine. E’ il tipo di riproduzione delle piante più sicura e stabile dal punto di vista genetico. Essa, infatti, garantisce una buona miscelazione dei caratteri ereditari delle piante di origine e una migliore resistenza delle nuove piantine ai fattori ambientali (agenti atmosferici, parassiti, clima, ecc).
- La riproduzione agamica delle piante consiste nella cosiddetta moltiplicazione di tipo ‘vegetativo’, vale a dire piante ottenute dalle divisioni cellulare di una stessa ‘madre’. In questo caso non c’è variabilità genetica e le piante sono più sensibili ai fattori ambientali.
Ed è proprio la riproduzione agamica il comune denominatore di tutte le tecniche di propagazione vegetativa che esamineremo in questa guida pratica.
Si tratta di tecniche molto semplici da attuare e molto ‘redditizie’, in grado cioè di produrre molte piantine in intervalli di tempo anche brevi. Vediamo insieme le principali tecniche di riproduzione delle piante di tipo agamico e impariamo a replicarle con il fai-da-te.
Moltiplicazione per talea
Riprodurre una pianta per talea significa sfruttare una tecnica di moltiplicazione vegetativa che consiste nel tagliare una porzione della pianta ‘madre’ (fusto, foglia o radice) e metterla a radicare in acqua o in apposito terriccio.
Ne esistono diverse:
- Talee legnose: prelevate da rami lignificati durante il periodo di riposo vegetativo
- Talee semilegnose: prelevate da rami parzialmente lignificati in estate
- Talee erbacee: prelevate da rami verdi e teneri in primavera
- Talee fogliari: prelevate da foglie intere o porzioni di esse
- Talee radicali: prelevate da radici durante il periodo di riposo vegetativo
Per riuscire in questa operazione, in genere si procede con la talea legnosa o semi-legnosa, e quindi occorre innanzitutto scegliere una ramo apicale molto nodoso, ovvero ricco di rigonfiamenti dai quali potrebbero partire nuove foglie e rametti. Il taglio deve essere effettuato a circa 10 cm di distanza dalla base. Questa porzione di pianta deve essere privata di tutte le foglie e i fiori, tranne le due foglie apicali.
In un piccolo vaso riempito quasi completamente di terriccio universale leggero e permeabile, si può mettere a dimora la talea così ottenuta, lasciando fuori una piccola sezione (circa 1/3). Nelle prime settimane il terriccio deve essere sempre umido per consentire alla radici di svilupparsi e alla nuova pianta di attecchire. Appena saranno visibili i primi germogli, controllate la pianta estraendola delicatamente dal vaso; se l’apparato radicolare sarà visibilmente sviluppato trasferitela in un contenitore più capiente.
Periodo migliore: fine agosto-novembre o maggio.
Moltiplicazione per propaggine
La propaggine è un metodo di riproduzione delle piante agamico conosciuta anche con il nome di ‘talea assistita’. Si tratta di una tecnica particolarmente adatta per moltiplicare piante dai rami lunghi e sarmentosi (ortensie, garofani, rose, ecc). A differenza della talea, questa tecnica prevede la separazione del ramo dalla pianta ‘madre’ solo quando avrà sviluppato un apparato radicale proprio.
Esistono anche qui diverse tecniche di propaggine:
- Propaggine interrata: il ramo viene piegato e interrato
- Propaggine aerea: il ramo viene inciso e avvolto in un substrato umido
- Propaggine a serpentina: il ramo viene interrato e fatto riemergere più volte
Generalmente si procede con l’interrata, ovvero flettendo un ramo della pianta madre fino al suolo e interrandone una sezione. Nel tempo, questo ramo svilupperà delle radici vere e proprie: solo allora sarà possibile tagliarlo e metterlo a dimora ottenendo così una giovane piantina ‘figlia’.
Periodo migliore: dalla primavera fino all’estate (maggio-agosto) o inizio autunno.
Moltiplicazione per margotta
La variante della tecnica di riproduzione delle piante per propaggine adatta alle piante dai rami non flessibili o legnosi si chiama margotta. Anche in questo caso, la nuova pianta si otterrà a partire dalla radicazione di un ramo ancora attaccato alla pianta madre, senza però bisogno di fletterlo nel terreno.
La riproduzione delle piante tramite la tecnica della margotta è molto efficace per le piante ornamentali e tropicali. Nella maggior parte dei casi, si procede avvolgendo con una tela contenente terra un ramo della pianta madre e legando il sacco alle due estremità.
La parte di ramo esposta al contatto con la terra svilupperà delle radici abbastanza grandi. Solo a quel punto il ramo potrà essere tagliato con un coltellino molto affilato appena sotto il legaccio inferiore del sacchetto. Terra e telo dovranno essere rimossi e la nuova piantina andrà messa immediatamente a dimora in un piccolo vaso.
Periodo migliore: da aprile a maggio, in alcuni casi fino alla fine dell’estate.
Moltiplicazione per innesto
A differenza dei precedenti, l’innesto è una tecnica di propagazione vegetativa poco adatta ai meno esperto. Consiste nell’unire due piante, non per forza della medesima specie, che forniranno una la parte radicale e l’altra quella aerea alla nuova pianta. La parte aerea così ottenuta sarà provvista di gemme dormienti.
L’aspetto più interessante di questa tecnica è che la nuova pianta avrà le caratteristiche genetiche migliori di entrambe le ‘madri’. L’unione delle due piante avviene tramite un taglio e si completa con l’uso di un mastice specifico per innesti. Taglio e tecniche adoperata per ‘saldare’ le due parti delle piante possono essere diverse, e diversi saranno i tipi di innesti ottenuti.
Periodo migliore: varia da pianta a pianta
Moltiplicazione per divisione dei cespi
La riproduzione delle piante è facilmente ottenibile anche tramite la divisione meccanica in parti uguali di una pianta madre. Si tratta, cioè, di sezionare fisicamente una pianta adulta e ben sviluppata, dalla radice alla parte aerea. Le sezioni possono essere due o più di due e devono essere staccate preferibilmente con un forcone stando ben attenti a non danneggiare l’apparato radicolare.
I nuovi cespi dovranno essere rinvasati immediatamente. Questa tecnica è molto adatta alla propagazione di piante grasse e piante aromatiche, e in generale di bulbose e tuberose. La propagazione vegetativa per divisione dei cespi è una tecnica di riproduzione delle piante che può essere praticata durante l’intero arco dell’anno ma il momento migliore è la primavera.
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Ultimo aggiornamento il 15 Ottobre 2024 da Rossella Vignoli
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