Risparmiare elettricità spegnendo i lampioni
Alcune associazioni promuovono questa idea, sostenendo che la luce urbana non aumenta la sicurezza percepita sulle strade
Risparmiare elettricità spegnendo i lampioni. Questa è la provocatoria ricetta per ridurre il costo di accensione dei lampioni pubblici, che in Italia costa circa 20 euro all’anno per ogni cittadino, spesi dai Comuni italiani, che cono di riflesso un costo anche per la collettività. Ma con la sicurezza sulle strade buie come la mettiamo? Approfondiamo quest’idea un po’ folle, alla luce (è proprio il caso di dirlo) di recenti ricerche che non legano l’aumento della sicurezza all’illuminazione urbana.
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Sommario
Quanto costa l’illuminazione pubblica agli italiani
In Italia, secondo una stima dell’Enea fatta nell’ambito del Progetto Lumière, per i circa 10 milioni di lampioni stimati sul territorio italiano, si consumano circa 5,9 terawattora (TWh) all’anno, una delle percentuali più alte in Europa.
Considerando che il costo medio dell’energia elettrica sostenuto dagli enti pubblici è di circa 0,20-0,25 euro/kWh (variabile a seconda dei contratti e delle forniture), non è difficile calcolare il costo totale di 1,18 miliardi di euro per mantenere accesi i lampioni in Italia. In media, ogni cittadino deve sborsare così ben 20 euro, essendo 59 milioni di abitanti.
Se poi si aggiunge la manutenzione (232 euro/kW), ogni Comune spende in media 103,3 euro per ciascun punto luce – quasi 23 euro all’anno per abitante.
Come risparmiare elettricità spegnendo i lampioni
La relazione tra il livello di illuminazione urbana e la sicurezza percepita è stata oggetto di numerose ricerche internazionali, in quanto l’illuminazione pubblica è considerata uno strumento importante per migliorare la vivibilità degli spazi urbani e ridurre il senso di insicurezza.
Le ricerche internazionali evidenziano che l’illuminazione urbana abbia un impatto significativo sulla sicurezza percepita, spesso più marcato rispetto agli effetti sul crimine reale.
- Aumenta la percezione di sicurezza: le persone si sentono più sicure in spazi ben illuminati, soprattutto di notte, con effetti positivi sulla fruizione degli spazi urbani.
- Riduce il crimine visibile: l’illuminazione scoraggia comportamenti criminali nelle aree pubbliche perché aumenta la visibilità e il rischio di essere scoperti.
- Migliora l’accessibilità urbana: spazi ben illuminati sono più inclusivi, soprattutto per le fasce di popolazione vulnerabili.
- Qualità e quantità: non è tanto la quantità di luce a fare la differenza, ma la distribuzione omogenea e la progettazione dell’illuminazione, che deve evitare luci troppo intense o aree in ombra.
Tuttavia, altri studi statistici avrebbe evidenziato un risultato opposto. Diversi dati mostrano come il crimine spesso non diminuisce significativamente in aree meglio illuminate se non ci sono altre misure di sicurezza, come la presenza di forze dell’ordine o di comunità attive.
Inoltre, la percezione di insicurezza può persistere anche in aree ben illuminate, specialmente se il contesto urbano è degradato o se i media amplificano la paura del crimine.
La soluzione dello spegnimento dei lampioni parte proprio da questo presupposto. L’aumento di luci installate non si è affiancato all’aumento di sicurezza percepita sulle strade.
In effetti, dovremmo parlare di una maggiore qualità e uniformità della luce. I costi energetici per l’illuminazione pubblica italiana sono doppi rispetto alla Germania e quasi tripli rispetto all’Inghilterra e comunque maggiori anche della Spagna. Eppure non il tasso di criminalità per le strade di queste nazioni non solo è basso ma addirittura metà del nostro.
Addirittura, l’illuminazione ‘a giorno’ di certe aree fa sì che le zone circostanti siano percepite come ancora più buie e quindi insicure.
La domanda è: in questo modo avremo un vero risparmio o sarà solo un’illusione? Resta il fatto che almeno, le città dovrebbero soffrire di meno di altro tipo di inquinamento, l’inquinamento luminoso.
Come ridurre i costi dell’illuminazione pubblica
Altre strategie meno drastiche di quella suggerita di spegnere l’illuminazione pubblica, alcune già in atto o da implementare, permetterebbero di ridurre i costi in maniera più o meno evidente:
- Sostituzione delle lampade tradizionali con LED: consumano fino al 60-70% in meno rispetto alle lampade al sodio o ad altre tecnologie obsolete
- Sistemi di controllo intelligente: una regolazione automatica dell’intensità luminosa in base al traffico o alle condizioni ambientali permetterebbe di risparmiare fino al 30%
- Energia rinnovabile: l’utilizzo di pannelli solari o altre fonti rinnovabili per alimentare l’illuminazione pubblica è un altro modo di abbattere i costi energetici dell’illuminazione urbana rispetto all’uso di fonti energetiche fossili
- Manutenzione preventiva: ridurre i guasti e le inefficienze favorendo una manutenzione più frequente e mirata aiuterebbe a diminuire i costi generali di manutenzione di 3 euro ad abitante
Ricerche e studi per l’articolo
Diversi studi e rapporti hanno affrontato l’argomento dell’efficienza energetica e dei costi legati all’illuminazione pubblica in Italia:
- Rapporto ENEA sull’efficienza energetica: ENEA ha evidenziato come l’Italia consumi il 30% in più di energia per l’illuminazione pubblica rispetto alla media europea, rendendo il sistema particolarmente costoso. Un maggiore utilizzo di lampadine LED e sistemi di regolazione dell’intensità luminosa potrebbe ridurre questi costi di circa il 50%.
- Legambiente: uno studio del 2022 calcola che i Comuni italiani potrebbero risparmiare fino a 500 milioni di euro all’anno con interventi mirati di ammodernamento degli impianti, come la sostituzione di lampade obsolete e l’implementazione di tecnologie di smart light.
- Ricerche locali: alcuni Comuni italiani come Torino e Bologna, hanno condotto analisi sui costi dell’illuminazione pubblica, mostrando che l’adozione di LED ha portato a una riduzione del consumo energetico fino al 70%.
- The Effect of Improved Street Lighting on Crime and Fear of Crime, Farrington, D.P. e Welsh, B.C, UK Home Office, 2020. Dimostra che migliorare l’illuminazione pubblica riduce il crimine effettivo, e diminuisce anche la paura del crimine, un elemento fondamentale per migliorare la qualità della vita urbana.
- The Impact of Lighting on Perceived Safety and Use of Public Spaces at Night, Journal of Environmental Psychology, Painter, K., Farrington, D. Emerge che le aree ben illuminate sono percepite come meno rischiose, anche se non c’è una riduzione significativa del crimine effettivo. La percezione di sicurezza è strettamente legata alla progettazione dell’illuminazione: un’illuminazione uniforme e senza angoli bui è più efficace rispetto a zone con luci troppo brillanti e ombre pronunciate.
- Crime Prevention through Environmental Design (CPTED) and Street Lighting, European Crime Prevention Network (EUCPN). In base all’approccio CPTED (Prevenzione del Crimine Attraverso la Progettazione Ambientale), con un focus sull’illuminazione pubblica, quest’ultima è vista come uno degli strumenti più importanti per creare spazi pubblici sicuri e accessibili. Ed una buona illuminazione urbana riduce i cosiddetti “spazi di paura” (zone buie o isolate) e favorisce la socialità, aumentando la presenza di persone nei luoghi pubblici.
- Does Lighting Reduce Crime or Fear of Crime?, US Crime Prevention Research Center. L’illuminazione urbana, pur essendo utile in alcuni contesti, non è un fattore determinante nella riduzione del crimine o nella percezione di sicurezza.
- Perceived Safety and Urban Design: The Limits of Lighting Cambridge Journal of Criminology. Sulla base dei dati di diverse città del Regno Unito è stato evidenziato che la percezione di sicurezza è influenzata più dal design urbano e dalla presenza di persone che dall’illuminazione. Aree pedonali ben frequentate e con una buona visibilità generale sono percepite come sicure, indipendentemente dal livello di illuminazione. Al contrario, aree deserte o isolate possono essere percepite come insicure anche se ben illuminate.
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Ultimo aggiornamento il 20 Febbraio 2025 da Rossella Vignoli
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