Rondini allo stremo per il freddo e la mancanza di cibo
Ma che fine hanno fatto le rondini? Tra gli animali simbolo della primavera, questi uccelli dalla caratteristica coda sono da qualche anno in ritardo rispetto all’ordinaria tabella di marcia.
Anche la primavera è in ritardo, si potrebbe obiettare, ed in effetti esiste un collegamento tra i due fenomeni. Al di là di questo però, le più recenti statistiche ci dicono che sempre meno rondini raggiungono il territorio italiano.
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Dimezzate in appena 10 anni, ad aprile ricominciando a tornare ai loro nidi e ai luoghi di riproduzione ma, debilitate dopo aver volato per migliaia di chilometri, si trovano a fare i conti con un clima ancora rigido e con la scarsità di cibo, proprio nel momento in cui ne avrebbero maggiore bisogno per rimettersi in forma.
Nelle città si vedono rondoni e balestrucci ma le rondini sono diventate ospite raro. E’ cambiato in primo luogo l’agro-sistema, le migliaia di stalle nelle campagne (abituale ricovero delle rondini) sono state sostituite dai voluminosi capannoni degli allevamenti zootecnici, che evidentemente sono poco graditi.
Difficile così trovare luoghi di riparo e ristoro, anche perchè i canneti e le aree paludose, punto d’approdo per trascorrere le ore notturne, sono ridotti ai minimi termini.
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Al problema di un’ambiente meno ospitale per i volatili si aggiunge poi la ridotta disponibilità di cibo: molti insetti infatti vengono uccisi dai pesticidi, e così la ricerca di qualcosa da mettere ‘sotto il becco’ si fa più difficile e dispendiosa.
Una parte di responsabilità va infine attribuita anche ad alcune tribù africane, che uccidono indiscriminatamente – e con rozzi metodi – centinaia di rondini ogni anno, riducendo “alla base” il numero di esemplari che può migrare, secondo Natura, verso il nord del Mediterraneo. Una mattanza del tutto evitabile, considerando l’abbondanza di selvaggina nella savana e nelle foreste della fascia sub-sahariana.
Ma si sa, e la storia lo insegna, noi umani spesso andiamo contro le regole della Natura.
Ultimo aggiornamento il 6 Gennaio 2024 da Rossella Vignoli
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