Piante e fiori

La rosa del deserto, resistente e fragile come l’amore

Anche detta oleandro del Madagascar, la rosa del deserto resiste alla siccità ma non al freddo

La rosa del deserto, nome botanico adenium obesum, è una pianta grassa decorativa per appartamento che spesso viene coltivata a bonsai. Simile alloleandro, è infatti conosciuta anche con il nome di oleandro del Madagascar per le sue evidenti caratteristiche e per la sua origine. Anche chiamato falso baobab. Si tratta di un arbusto sempreverde composta da foglie ovali lucide di colore verde brillante che fiorisce con bei fiori simili a quelli dell’oleandro.

La rosa del deserto, resistente e fragile come l’amore

Il nome «rosa del deserto» è dovuto alla sua innata resistenza alla siccità grazie al suo tronco che funge da serbatoio per l’acqua.

La pianta non è tra le più semplici da coltivare, ha bisogno di cure e di mani esperte.
Scopriamo tutto sull’adenium obesum, dalla sua coltivazione in vaso o in terra fino alle sue peculiarità.

Rosa del deserto: descrizione

La rosa del deserto appartiene al genere Adenium e alla famiglia delle Apocynaceae, la stessa dell’oleandro con la quale condivide alcune caratteristiche:

  • la forma dei fiori
  • la resistenza alla siccità
  • la particolare tossicità di alcune sue parti.

Pianta grassa sempreverde di specie arbustiva si presenta con belle foglie verde brillante e un fusto grosso che funge da contenitore di acqua e di sostanze nutritive per poter affrontare i periodi di siccità.

E’ un arbusto che può raggiungere i 3 metri di altezza e fiorisce in maniera vistosa con fiori bianchi o rosa o striati…simili appunto all’oleandro.

Origini

Originaria delle regioni del Sahel, a sud del Sahara, dell’Africa tropicale e subtropicale orientale e meridionale e dell’Arabia. L’adenium obesum è anche detta oleandro del Madagascar per le sue origini.

In Europa è molto diffusa come pianta bonsai.

Le specie di Adenium

Esistono diverse specie della famiglia di Adenium che si distinguono tra loro per i colori dei fiori.
In Europa troviamo più facilmente le specie che bene si adattano al clima mite come ad esempio

  • A.obesum o rosa del deserto
  • A.multiflorum, che fiorisce con grandi fiori rossi
  • A.arabicum, originaria dallo Yemen che viene spesso coltivata a bonsai.
rosa del deserto
La rosa del deserto può essere coltivata a bonsai.

La pianta chiamata Rosa del deserto

Questa pianta arbustiva e caduciforme in natura raggiunge qualche metro di altezza. Coltivato in vaso le sue dimensioni sono più ridotte.

Si presenta così:

  • il tronco è ampio, globoso sul fondo e di colore marrone. La sua principale caratteristica è di avere la funzione di serbatoio di acqua.
  • le foglie sono ovali, verde brillanti. Le foglie sono visibili solo durante un breve lasso di tempo che corrisponde al periodo delle piogge, durante il periodo secco invece la pianta è spoglia. La pianta quindi appare più come un groviglio di rami senza foglie.
  • i fiori spiccano in primavera fino all’autunno inoltrato con il loro colore bianco o rosa. Sono fiori grandi formati da 5 petali e una corolla di dimensioni fino a 13 cm che sorgono direttamente dal legno nudo.
  • i frutti che seguono alla fioritura sono piccoli e contengono un seme scuro e piumato.

Come coltivare la Rosa del deserto

La rosa del deserto non è semplicissima da coltivare. Prima di tutto predilige la terra piuttosto che il vaso.

Bisogna fare attenzione al tipo di terriccio, sempre ben drenato, all’irrigazione modesta soprattutto in inverno, e alla temperatura che non deve essere mai sotto i dieci gradi.

Vediamo come prendersi cura della pianta di adenium obesum.

  • Habitat. Predilige un’esposizione luminosa e soleggiata con temperature intorno ai 20°, lontano da correnti d’aria fredda in terreni aridi. In vaso prestare attenzione a non esporre mai la pianta a temperature inferiori a 10°. Durante l’inverso accertarsi che la sua posizione sia riparata dai venti freddi e in estate spostare il vaso in posizione soleggiata in esterno
  • Terreno. La pianta ama i terreni sciolti, asciutti, ricchi e ben drenati. In caso di coltivazione in vaso scegliere un vaso non troppo grande per drenare più facilmente il terreno evitando i ristagni idrici. Per creare un sistema di drenaggio posizionare sul fondo della pozzolana fine. Nel caso di bonsai il terreno è composto mescolando terriccio per agrumi con sabbia.

rosa del deserto coltivata a bonsai

Come annaffiature l’Adenium

Il danno principale che si può causare alla rosa del deserto è proprio una cattiva irrigazione
Questa pianta africana non vuole troppa acqua e teme il ristagno idrico a livello delle radici.

Affinché cresca sana e rigogliosa è importante seguire alcuni consigli di irrigazione:

  • in piena terra annaffiare solo quando il terreno è del tutto asciutto
  • in inverno se coltivata in terra con clima favorevole annaffiare solo ogni 20 giorni
  • in vaso e in casa irrigare spesso ma molto poco affinché il terreno sia fresco ma mai umido
  • sospendere l’irrigazione se il vaso viene tenuto in riposo vegetativo

Concimazione dell’Adenium

La concimazione è decisiva per ottenere una crescita rigogliosa e aumentare la fioritura in quantità e durata. Quando concimare la rosa del deserto?

Se viene coltivata in vaso consigliamo di concimarla tra aprile e settembre  una volta al mese, unendo all’acqua di irrigazione concime liquido arricchito con azoto, fosforo e potassio. Sono idonei i prodotti per piante grasse.

Per stimolare la fioritura, a fine inverno,  è possibile aggiungere prodotti naturali a base di potassio e cenere.

La potatura della Rosa del deserto

Per curare le piante grasse al meglio è bene ricordare che non necessitano di potatura. Se le coltiviamo a casa in vaso è buona norma pulirle da eventuali foglie secche.

Cambiate3 il trattamento in caso di pianta bonsai che va curata con più attenzione anche nelle fasi di potatura.

Riproduzione della Rosa del deserto

Il principale metodo di propagazione è la semina, da effettuare in primavera: i semi vanno interrati in un terriccio ben lavorato, umido e abbastanza acido. In natura la semina coincide con il periodo dei temporali: necessita dunque di caldo e acqua. Il vaso seminato va quindi  tenuto al caldo e al riparo da correnti in ambiente umido: lo sviluppo è comunque molto lento a volte possono volerci anni per vedere la pianta fiorita.

rosa del deserto

Rosa del deserto: cosa teme

La rosa del deserto teme prima di tutto la temperatura.

Essendo di origini africane il maggior nemico dell’adenium obesum è il freddo. La temperatura consigliata infatti non deve essere mai inferiore ai 10 gradi.

  • Se la pianta viene tenuta per molto tempo al freddo si può verificare la caduta delle foglie
  • Se invece viene tenuta con poca luce solare i rami potrebbero allungarsi troppo e produrre poche foglie e pochi fiori.

La rosa del deserto è inoltre una pianta sensibile a parassiti e malattie.  In particolare soffre dell’attacco di:

  • cocciniglia, un parassita che cresce in ambienti caldi e secchi e che si nutre della linfa della pianta provocandone indebolimento strutturale e a volte la morte. La cocciniglia è però facilmente individuabile perché crea una patina bianca sulle foglie. Il rimedio naturale consiste nello strofinare le foglie con un batuffolo di cotone imbevuto di alcool.

Teme inoltre

  • il marciume radicale causato da un eccessiva quantità di acqua irrigata
  • funghi causati dall’eccessiva umidità o da una errata esposizione al sole

Per mantenere la pianta sempre sana si consigliano in primavere alcuni trattamenti naturali a base di

Rosa del deserto: significato

Nel linguaggio dei fiori la rosa del deserto è una pianta che viene associata all’amore vero e durevole, capace di resistere alle avversità.

Questo per le sue caratteristiche che la descrivono come pianta resistente a siccità, che vive in terreni anche privi di acqua, ha però bisogno di attenzioni continue e alla fine regala fiori bellissimi.

Curiosità

La rosa del deserto è velenosa in ogni sua parte dal seme al fiore. La sua linfa contiene diverse tossine che vanno ad disturbare il normale funzionamento del sistema cardio-circolatorio.

La linfa lattiginosa è irritante e anche nella cura della pianta in vaso prestare attenzione a non venire a contatto con il lattice velenoso.

Gli indigeni utilizzavano infatti questa pianta per realizzare frecce per la caccia.

Ultimo aggiornamento il 13 Settembre 2024 da Rossella Vignoli

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Giovanna Ferraresi

Giovanna Ferraresi  Siciliana di nascita e milanese di adozione, s'impegna con passione e voglia di imparare. Fino dal 2011 segue la sua attitudine, la scrittura. Lavora come web editor free lance per una casa editrice milanese specializzata in riviste tecniche di architettura e scrive di edilizia e architettura per 'Imprese Edili' e architetturaecosostenibile.it È appassionata di bioedilizia e architettura sostenibile. Anche oggi continua a tenersi aggiornata, non smettendo mai di ascoltare, guardare e imparare ed è esperta di bellezza naturale e autoproduzione cosmetica.

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