Il salice, una bellissima pianta dalle diverse, interessanti proprietà
Il salice è una bellissima pianta, che si adatta a diversi climi e luoghi: non solo, possiede molteplici proprietà, tutte da scoprire. Cominciamo come sempre dalle origini di questa pianta.
Sommario
Origine e storia del Salice
Il salice (Salix alba) è un albero dall’inconfondibile chioma aperta caratterizzata da rami sottili e flessibili originario dell’Europa Centrale, dell’Asia e dell’Africa del Nord. Predilige i luoghi umidi, zone paludose e terreni adiacenti a corsi d’acqua fino a 1.000 metri di altezza.
Il nome ‘alba’ cioè ‘bianco’ è dovute alla peluria argentea che ricopre rami e foglie e che conferisce alla pianta una colorazione pallida e biancastra che si contrappone alla corteccia giallastra o grigio-rossastra dove si trova anche la più alta concentrazione di principi attivi.
La storia di questa pianta è lunga e complessa, a cominciare dal suo nome che deriva dalla parola celtica Sal-lis , ‘vicino all’acqua’. Anche le sue virtù sono note fin dall’antichità, tanto che la pianta è citata in molti scritti di Ippocrate, Discoride e Plinio che gli attribuiscono proprietà febbrifughe e analgesiche.
In effetti, dal salice vengono estratte alcune sostanze che per centinaia di anni sono state considerate una sorta di aspirina naturale.
Dopo un lungo periodo di relativo ‘abbandono’ nel corso del Medioevo, Napoleone Bonaparte si rende protagonista inconsapevole di una ‘svolta storica’: il 20 giugno del 1803, infatti, blocca l’importazione di qualsiasi merce dalle colonie inglesi e dall’Inghilterra sul continente, compresa la corteccia di china (originaria dell’America meridionale) molto utilizzata come antipiretico naturale per l’alta concentrazione di alcaloidi.
Ciò spinse a cercare un sostituito farmacologico europeo altrettanto valido che venne ben presto individuato proprio nel salice, la cui corteccia era ricchissima di acido salicilico.
I tipi di salice
Accanto al salice propriamente detto (Salix alba), ci sono altre varietà della pianta. Pensate che esistono oltre 300 specie in Europa. Tra queste, molto comuni da noi la specie di Salix viminalis, un salice coltivato per ottenerne vimini, come ci dice il nome.
Altrettanto diffusa è la varietà di Salix purpurea (salice rosso), molto impiegato in opere di ingegneria naturalistica e artigianato (ad esempio per fare le ceste).
Altra specie di salice molto diffusa è la Salix babylonica, nota a tutti come salice piangente. I suoi rametti lunghi e sottili con le foglie lineari e lamellate hanno ispirato generazioni di poeti e non è difficile capire perché: si tratta di una delle piante ornamentali più spettacolari in assoluto.
Le proprietà del salice
La corteccia dei rami della pianta del salice (di 2-3 anni), è ricca di glicosidifenolici aldeidi, di acidi aromatici, di flavonoidi (isoquercetina) e di tannini.
Il principio attivo più virtuoso e benefico rimane la salicina, che ha spiccate proprietà analgesiche, antipiretiche ed antireumatiche.
Salice come aspirina?
Non esageriamo, ma le sue proprietà ci spiegano come mai è utilizzato fin dal 1800 come antinfiammatorio, antinevralgico e antifebbrile. Per queste sue proprietà è anche uno dei fiori di Bach.
Per uso interno, l’acido acetilsalicilico è assunto anche per l’azione vasoprotettiva dei flavonoidi (che potenziano l’azione antinfiammatoria) e per la bassa irritabilità che provoca sulla mucosa gastrica.
Per uso esterno è utilizzato in creme e lozioni per la cura di acne, psoriasi, forfora, dermatiti, ma anche verruche, calli e duroni in virtù dell’azione cheratolitica svolta in caso di produzione eccessiva di cheratina.
La ricetta fitoterapica con il salice
Prima di assumere l’acido salicilico è bene consultare il proprio medico, poiché l’azione anti-aggregante piastrinica è incompatibile con le terapie anticoagulanti o in caso di allergie ai salicilati. Per preparare un buon decotto di corteccia:
- 1 cucchiaio di corteccia di rami di salice
- 1 tazza d’acqua
Preparazione. Versate la corteccia dei rami di salice precedentemente sminuzzata in acqua fredda e portate ad ebollizione. Fate bollire per qualche minuto e lasciate in infusione per altri 10 minuti.
Filtrate prima di bere con una garza o un colino e dolcificate se vi piace, con miele o zucchero di canna o stevia.
PROVA QUESTE RICETTE: Tisane detox a base di erbe
Salice: come piantarlo e coltivarlo
Il salice è una pianta facile da piantare e molto adattabile. Quasi tutti i tipi di terreno – ad eccezione di quelli molto aridi – si prestano alla sua coltivazione.
La moltiplicazione del salice si esegue con la tecnica della talea, utilizzando solitamente le estremità dei rami (stecche da 50/60 cm di lunghezza) oppure anche degli astoni di 1,5/2 metri di lunghezza e max 5 cm di diametro: li troviamo nei vivai meglio forniti.
Gli astoni di salice radicano rapidamente e rappresentano un sistema relativamente semplice per moltiplicare la nostra pianta. Bisogna avere cura di praticare qualche piccola incisione dell’estremità che viene interrata, in modo da facilitare la generazione delle radici, e avere cura di spaziare le diverse talee.
I primi rami spuntano quando la pianta ha cominciato a radicare. Ricordate di potare i rametti più bassi con andamento laterale e lasciare che la pianta crei il suo caratteristico “ciuffo”.
Prodotti e approfondimenti utili
Se ti interessa il salice e l’impiego delle piante in cucina, nella cosmesi e in fitoterapia, potresti trovare interessanti questi prodotti e questi libri:
Scopri altre piante
Eccovi altre piante dalle sorprendenti proprietà:
Ultimo aggiornamento il 14 Marzo 2024 da Rossella Vignoli
Iscrivetevi alla newsletter di Tuttogreen.it per rimanere aggiornati sulle ultime novità.