Sarchiatura: cos’è, come si esegue e perché è ancora utile
La sarchiatura serve a smuovere le zolle per eliminare radici residue ed erbe infestanti. Per giardini, orti e terreni coltivati è una delle alcune operazioni di pulizia e manutenzione indispensabili. È facile da eseguire anche manualmente con rastrello o zappa.
Sommario
La sarchiatura rappresenta una tecnica colturale di lavorazione del terreno realizzata con macchine agricole o a mano. Riguarda lo strato più superficiale, che viene rimescolato per rimuovere ed eliminare eventuali elementi estranei. In questo modo si punta ad eliminare eventuali elementi estranei presenti, in particolare vecchie radici e piante infestanti e favorire la respirazione delle radici delle piante.
Ciò si rende utile soprattutto quando lo strato più esposto al sole è molto compatto a causa del clima arido e su terreni non irrigui. Questa operazione serve anche a ridurre l’evaporazione dell’acqua per trattenere l’umidità. Il terreno libero dalle colture viene lasciato arieggiare. Lo si espone, inoltre, in misura maggiore al calore della luce solare soprattutto durante i mesi invernali.
Questo intervento può essere realizzata sia per grandi terreni sia per l’orto ed il giardino. Alcune colture risultano aver maggior bisogno di questa raschiatura superficiale del terreno.
Si parla, infatti, di colture sarchiate a proposito di piante come mais, barbabietola, patata, leguminose, tabacco. Non sono tipiche colture sarchiate, invece, altre piante come frumento, orzo, riso, canapa, etc.
Sarchiatura, il significato
L’operazione del sarchiare prevede di smuovere e lavorare lo strato superficiale del terreno fino a circa 3 o 4 cm di profondità per ossigenare la terra sotto la superficie.
La parola proviene dal latino sarculare, derivato da sarculus o sarculum, ovvero sarchio. Questo termine indica proprio l’attrezzo agricolo utilizzato di solito per realizzare questo intervento agricolo.
Sarchiatura: quando eseguirla
Le operazioni per sarchiare i terreni non rispettano necessariamente delle cadenze di tipo stagionale. L’intervento si effettua generalmente solo quando è necessario e con le piante già seminate.
Tende ad essere realizzato soprattutto con la comparsa dei primi germogli o quando si notano erbe indesiderate da estirpare. Una prima applicazione della tecnica è consigliata una volta trascorse circa quattro settimane dal momento della semina.
In tempi successivi, è utile se il terreno è troppo compatto a causa di una prolungata siccità. In tal caso, occorre far attenzione quando le piante sono già cresciute. Si rischia, infatti, di compromettere la crescita della vegetazione o delle sue radici.
Il momento migliore in cui svolgere questi interventi dipende dal tipo di colture e dalle rapidità con cui tendono a crescere le erbe infestanti.
Sarchiatura manuale
Ancora oggi floricoltori, orticoltori e giardinieri realizzano manualmente queste operazioni. Data la sua semplicità, può essere facilmente realizzata con il fai-da-te. Non occorre pertanto essere necessariamente dei professionisti del settore.
Si tratta di smuovere lo strato più superficiale del terreno arrivando a circa 3-4 centimetri di profondità. Bisogna in effetti prestare attenzione poiché si rischia di danneggiare le radici delle colture andando troppo in profondità.
Sarchiatura del prato
Anche il prato può essere sarchiato per una corretta e periodica manutenzione. Si ha così modo di rimuovere le erbe infestanti che tendono a crescere in modo spontaneo. Inoltre, si offre la possibilità di arieggiare il terreno.
Nelle zone con climi aridi questa operazione si rivela importante per permettere all’erba di crescere in modo sano e rigoglioso. Tra l’altro si riscontrano anche dei risvolti positivi in termini di dispendio di risorse.
Con quest’operazione, infatti, si impedisce che l’acqua si disperda per evaporazione risalendo in superficie. Si risparmia così relativamente al consumo di acqua necessaria per irrigare le colture e i terreni.
Sarchiatura e rincalzatura
Tra i vari lavori dell’orto e del giardino, oltre alle sarchiature, la rincalzatura è un’altra operazione agricola abbastanza frequente. Anch’essa favorisce una crescita sana e rigogliosa delle colture spostando una parte del terreno dall’interfila alla base della pianta.
Grazie a questa tecnica si garantisce la protezione delle piante dal freddo oltre ad eliminare le erbe infestanti.
Gli attrezzi
Questa semplice operazione di pulizia e manutenzione del terreno può essere fatta a mano, senza l’impiego di particolari macchine. Ma, pur non essendo un giardiniere professionista, può essere richiesto l’impiego di appositi attrezzi.
Tra questi, il rastrello è uno strumento necessario e pratico per sarchiare il terreno. La scelta del tipo (grandezza e numero di denti) va effettuata tenendo conto delle dimensioni del terreno da curare. L’impiego del rastrello è consigliato quando si intende preparare un terreno in previsione della semina. Grazie ad una leggera pressione dell’attrezzo, si rompono le croste presenti sul terreno a seguito di un periodo di piogge.
Un altro strumento utile per realizzare queste operazioni è costituito dal sarchio, detto anche sarchiatoio o sarchiatore. Da questo attrezzo prende il nome la manovra stessa. Si tratta di una sorta di pala dotata di lame leggermente ricurve. Grazie alle lame è possibile tagliare il terreno ed effettuare la lavorazione.
In alternativa al sarchio, soprattutto se i terreni sono abbastanza soffici, è sufficiente di munirsi di una zappa. Si lavora la terra intorno alla coltura che si intende trattare. In particolare, per lavorare il terreno intorno alle colture cercando di non danneggiare gli apparati radicali.
Oltre agli attrezzi manuali è possibile sarchiare il terreno in modo meccanico. L’esigenza di attrezzi di questo tipo è evidente in caso di terreni molto estesi.
Sarchiatura meccanica
Per quanto riguarda le coltivazioni di grandi terreni, questa operazione può essere realizzata con apposite macchine. I mezzi meccanici hanno il vantaggio di ridurre i tempi di lavorazione e risparmiare fatica.
A livello industriale e professionale si adoperano sarchiatrici meccaniche munite di appositi attrezzi rotanti per rimescolare superficialmente il terreno. Insieme al rimescolamento, spesso è necessario affiancare la manovra di rincalzatura. Questa tecnica prevede di ammucchiare la terra intorno al fusto delle piante. Tale intervento è utile soprattutto per rinforzare l’apparato radicale delle piante.
Gli effetti ambientali
Oltre ad essere un intervento necessario e utile per la produzione agricola, presenta interessanti benefici per l’ambiente. Sarchiare il terreno, infatti, può avere risvolti ecologici perché permette di ridurre il consumo di acqua.
Disgregando gli strati più superficiali del terreno si impedisce all’acqua di risalire e quindi di disperdersi per evaporazione. Si tratta sicuramente di un risparmio non così importante per la manutenzione di piccoli orti o di giardini domestici.
In caso di terreni più estesi, invece, il risparmio idrico realizzato con questo tipo di intervento può farsi più importante. Si può dire a tal proposito che questa operazione vale più di un’irrigazione.
Colture sarchiate
Questa operazione tende ad essere utile per qualsiasi tipo di colture. La rimozione delle erbe infestanti e il rimescolamento del terreno sono strategie per evitare ostacolare la crescita rigogliosa della pianta.Tuttavia, alcune colture, cosiddette ‘sarchiate‘, richiedono maggiormente questo tipo di intervento.
È il caso, ad esempio, di mais, patate, barbabietola e tabacco. Tuttavia, anche per le altre colture questa operazione agricola è utile per lo sviluppo e la crescita delle piante.
Quando si ha a che fare con le colture è opportuno prestare attenzione all’uso degli attrezzi. Si rivela importante mantenersi a livello dello strato superficiale del terreno. Si rischia altrimenti di arrecare danni alle radici se si va troppo in profondità.
Sarchiatura patate
Una delle colture sarchiate per eccellenza è rappresentata dalle patate. Sarchiare il terreno in cui sono state piantate queste colture rientra tra le principali tecniche agricole necessarie.
Per ottenere i migliori risultati è bene intervenire fino al momento in cui compaiono i germogli sui solchi. Solo in un momento successivo si potrà procedere con la realizzazione di un intervento di rincalzatura.
Sarchiatura mais
Tra le colture che richiedono questo tipo di operazione agricola compare anche il mais. Questa pianta richiede interventi protettivi e preventiva per assicurare la migliore crescita.
Il periodo migliore in cui realizzare quest’operazione normalmente è quello primaverile. In questo modo, scongiurato il pericolo di possibili gelate invernali, si procede al fine di favorire la circolazione dell’aria nel terreno. Inoltre, è preferibile lavorare il terreno quando è ben asciutto o nel periodo in cui non sono previste piogge.
Altre informazioni
Potete trovare altre informazioni più dettagliate su diverse tecniche di coltivazione dell’orto e manutenzione del giardino nelle nostre schede:
- Pacciamatura, tecniche e materiali da conoscere
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Ultimo aggiornamento il 12 Marzo 2018 da Rossella Vignoli
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