Come si coltiva la Sassifraga e tutto sulla cura di questa pianta perenne
Consigli per coltivare questa pianta detta 'spaccapietra' dai piccoli fiori rossi, rosa o bianchi
La Sassifraga è una pianta ideale per il giardino roccioso, tanto da avere anche un nome che significa proprio ‘fiore spaccapietra’. Ha la caratteristica, infatti, di crescere fra le rocce e farsi spazio fino a sgretolarle per erosione. Si tratta di una pianta resistente e rustica adatta, anche a chi non è bravo nel giardinaggio e con le piante. Scoprite tutto quello che c’è da sapere su questa pianta.
Sommario
Che pianta è la Sassifraga
Questa pianta appartiene alla famiglia delle Saxifragacee, come il ribes e l’uva spina. Allo stato selvatico, cresce spontaneamente nelle zona alpine e di alta montagna. È diffusa in tutti i continenti, ad eccezione dell’Oceania, e può essere perenne o annuale.
Si può coltivare in vaso, in giardino oppure può essere utilizzata per riempire spazi vuoti nei muri a secco. La pianta ‘spaccapietra’ ha:
- fiori stellati con 5 petali dal colore rosa carico, bianchi o rossi
- foglie decidue o persistenti, a carattere coriaceo, rotondeggianti, con bordo dentellato, che si raggruppano in rosette o a coppie opposte e sono di colore verde intenso
- sepali ben visibili
- altezza non superiore ai 50 cm. Se coltivata in giardino crea dei tappeti variopinti di grande effetto.
Sassifraga: pianta della tundra
Si tratta di una pianta diffusa nelle regioni a clima temperata dell’emisfero settentrionale, nelle zone subartiche o in quelle alpine.
Questa pianta perenne è tipica anche dalla tundra grazie alle sue sorprendenti capacità di vivere a contatto con un suolo argilloso e pietroso, soggetto ad ampie variazioni di temperatura, e forti venti, e di trovare acqua ed nutrimenti anche nelle più piccole fessure rocciose.
Qual è il significato della Sassifraga
Il nome Saxifraga, di queste piante perenni viene dal latino saxum, ovvero ‘sasso’ e frango, che vuol dire ‘rompo’, per cui il suo nome comune è anche pianta spaccasassi, per la sua abitudine a crescere nelle fessure delle rocce.
Sassifraga ‘fiore di Geova’
In olandese la Sassifraga irsuta, una varietà dai fiori bianchi con piccole macchie rosse sui petali, è chiamata anche Jehovablumchen, ovvero ‘fiore di Geova’.
In effetti, il suo nome comune deriva da queste macchie rosse che sembrano comporre un ‘tetragramma’, ovvero le consonanti ebraiche del nome di Dio, Geova. Sassifraga è una pianta della tundra.
Quali sono le varietà di Sassifraga
Sotto il nome di Sassifraga rientrano oltre 400 varietà. Alcune di queste sono perenni mentre altre sono
annuali. Inoltre sono specie adatte alla coltivazione in vaso. Vediamo insieme le caratteristiche delle varietà
più diffuse.
- Sassifraga stolonifera. Ha origini asiatiche e si può coltivare in vaso. Ha un portamento ricadente ed è
perfetta per cache-pot sospesi con un alto carattere decorativo. La varietà stolonifera ha foglie quasi cuoriformi, di colore verde scuro, con venature sulla pagina superiore e colore rosaceo nella parte inferiore
mentre i fiori che sbocciano in primavera su steli eretti carnosi, sono di colore bianco screziati di rosso. Non
teme il freddo ma il vento ed il sole diretto quindi, per quanto riguarda l’esposizione, meglio scegliere la
mezz’ombra. Il substrato più indicato è ben drenato ma ricco. Resiste bene al freddo fino a temperature che
sfiorano lo zero termico. - Sassifraga alpina o panniculata Miller. Questa pianta erbacea perenne è alta 30 cm al massimo e le foglie, carnose e raggruppate in rosette, formano un piccolo cuscino basale da cui si elevano gli steli con fiori piccoli bianchi o gialli punteggiati di porpora. Reagisce bene alla siccità grazie alla scorta di acqua contenuta nelle foglie. Ha una caratteristica particolare: le foglie dentellate hanno incrostazioni bianche calcaree ben visibili sui bordi.
- Sassifraga rossa o oppositifolia. La varietà rossa come ricorda il nome botanico è probabilmente una delle più delicate della famiglia delle Saxifragaceae. Ha foglie opposte, carnose di forma oblunga e di colore verde blu mentre i fiori, che fanno capolino da aprile a giugno, sono di color rosa intenso e rosso.
- Sassifraga arendsii. Questa varietà è l’ideale per creare cuscini fioriti fra le pietre di un giardino roccioso. I fiori vanno dal rosa al bianco al rosso. Predilige climi asciutti come quelli di montagna.
Come coltivare la Sassifraga in vaso
Per coltivarla in vaso la varietà più indicata è la S. stolonifera. Richiede un terriccio universale per piante fiorite ricordando di mettere sul fondo alcuni grani di argilla espansa.
Per quanto riguarda l’acqua bisogna innaffiare con regolarità in primavera ed in estate, lasciando il terreno sempre umido, mentre in inverno si può delegare il compito alle piogge. Badiamo sempre ai ristagni idrici. Ogni anno, prima della primavera andrà rinvasata con nuovo terriccio.
Qual è il terriccio per la Sassifraga
Il substrato ideale per la pianta spaccapietra coltivata in giardino è un terriccio calcareo, ma assai ricco di
sostanze nutritive. Quindi, prima di interrarla, si mescolerà del compost e della sabbia alla terra.
Il substrato dovrà esser tenuto sempre umido, ma ben drenato.
Quando fiorisce la Sassifraga
Fiorisce da aprile a fine luglio, ma nel caso della varietà oppositifolia, la fioritura si conclude prima, verso giugno.
Esposizione della Sassifraga
La collocazione ideale è a mezz’ombra. Preferisce posizioni luminose ma non al sole diretto.
Quantomeno non dovrebbe essere esposta ai diretti raggi del sole durante le ore centrali della giornata. Inoltre è meglio evitare i luoghi troppo esposti al vento.
Irrigazione della Sassifraga
Se la pianta è collocata in giardino occorrerà eseguire annaffiature regolari, almeno 3 volte alla settimana, ma basterà valutare il tasso di umidità del terreno, toccando il terriccio. In inverno si può diradare l’irrigazione o addirittura interromperla.
Durante il periodo di fioritura, meglio concimare due volte al mese con un concime liquido se utilizziamo l’innaffiatoio oppure con un concime granulare a lento rilascio. È consigliabile scegliere un concime ad alto contenuto di potassio.
Come moltiplicare la Sassifraga
Solitamente queste piante erbacee si propagano per seme, ma si possono anche preparare delle talee o dividere i cespi. Nei primi due casi, la pianta potrebbe impiegare anni per fiorire.
- Semina: si semina a primavera, prima in semenzaio, ricoprendo i semi con un foglio di pellicola trasparente. Dopo un mese germoglieranno le prime foglie e una volta emessi alcuni getti potrà esser trasferita in terra piena o in vaso.
- Talea: verso giugno si tagliano le rosette che non hanno fiori, si privano delle foglie più basse e si piantano in contenitori con torba e sabbia in parti uguali. Si lasceranno così fino alla primavera innaffiando con regolarità. Nel settembre successivo si possono trasferire in vasi singolarmente e dopo un anno potranno esser piantate in terra piena.
- Divisione dei cespi: andando alla radice si staccano i polloni, i getti, laterali. Si mettono in un vaso con metà torba e metà sabbia. Per trasferirla in giardino si devono attendere due anni.
Quali sono i parassiti della Sassifraga
I parassiti più comuni sono gli afidi e la cocciniglia cotonosa. Per eliminarli, ci sono alcuni rimedi naturali.
Basterà, ad esempio, miscelare qualche scaglia o goccia di sapone di Marsiglia, con acqua e uno spicchio di aglio. Fate macerare per 2 ore.
Una volta preparata la soluzione spruzzare sulle piante. Evitate, inoltre ,di innaffiare le piante sulle foglie e andate direttamente a cercare il substrato.
Curiosità sulla Sassifraga
La pianta è apprezzata anche in fitoterapia, e viene impiegata per dissolvere i calcoli renali o della vescica. Infatti, la troviamo spesso fra gli ingredienti di medicamenti per la prostata e il sistema urinario. È inoltre considerata una fonte di vitamina C.
Un’altra curiosità sta nel significato dei fiori si regala questa pianta agli amici perché rappresenta l’amicizia di lunga data.
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Ultimo aggiornamento il 13 Marzo 2024 da Rossella Vignoli
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