Scarola, una verdura autunnale e invernale da conoscere meglio
Una verdura dal gradevole sapore delicato e leggermente amarognolo
Conoscete la scarola? Da non confondere con l’insalata riccia, è una varietà di invidia biennale. Ecco cosa bisogna sapere per coltivarla nel nostro orto.
Sommario
La scarola è una varietà di indivia il cui nome esatto è Cichorium endivia latifolium. Appartiene alla famiglia delle Compositae ed è originaria dell’Asia Minore. Oggi viene coltivata in molte regioni d’Italia.
Ha un cespo aperto, di colore giallo chiaro nella parte centrale che diventa via via più verde. Le foglie si presentano lisce o leggermente ondulate.
La scarola ha un sapore molto delicato, leggermente amarognolo, che ne ha favorito la diffusione come alimento a partire dal 1.600. Alcune testimonianze ne rintracciano l’uso come medicinale ai tempi del medico greco Galeno, che la riteneva utile per i problemi di fegato.
Coltivazione della scarola
Questa verdura è in realtà biennale, perché solo il secondo anno vengono prodotti i fiori. In realtà, essendo destinata al consumo del cespo, viene coltivata come se fosse annuale.
La scarola ama il clima mite e necessita di un terreno di medio impasto, esposto in una zona soleggiata. Si tratta di un ortaggio autunnale e invernale.
Semina e impianto
I semi possono essere piantati direttamente nell’orto da luglio a fine settembre. Se si utilizza un semenzaio, le piantine vanno tolte quando avranno almeno 3-4 foglie e con un’altezza di circa 8 cm. Bisogna metterle a dimora nel terreno con tutto il panetto di terra, poi si procederà ad irrigare abbondantemente.
Le piante devono essere a circa 40 cm di distanza l’una dall’altra ed è meglio rialzare la fila per evitare che si formino ristagni di acqua. Questa distanza si rende necessaria perchè la scarola può raggiungere i 40 cm di diametro durante la crescita.
Irrigazione e concimazione della scarola
La scarola necessita di un terreno sempre umido, quindi le irrigazioni dovranno essere regolari. Le piante infestanti devono essere tenute sotto controllo, così come le lumache.
Meglio evitare di utilizzare il letame per concimarle, mentre è preferibile scegliere un terreno concimato l’anno precedente per altre coltivazioni.
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Imbianchimento
Forse non tutti sanno che esiste un modo per diminuire il sapore amarognolo della scarola: si chiama imbianchimento. Consiste nel legare con uno spago le foglie, approfittando di una giornata di sole di modo che le foglie siano ben asciutte.
Poi si copre il cespo con un vaso di terracotta, avendo cura di chiudere i forellini di scolo con della carta. Dopo 10 giorni (se siamo in autunno) o dopo 3 settimane (se siamo in inverno) possiamo togliere il vaso. Adesso le foglie saranno bianche e pronte da servire a tavola.
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Proprietà della scarola
La scarola è un alimento degno di nota. Contiene pochissimi grassi, mentre abbondano le proteine vegetali e il fruttosio. Questo la rende ideale per chi sta seguendo una dieta dimagrante.
Favorisce la depurazione dell’organismo grazie alla grande quantità di acqua contenuta nelle sue foglie.
Inoltre, si rintracciano anche molte fibre, sali minerali, vitamina A, vitamina C, vitamina K, potassio, calcio, ferro e riboflavina.
Tra le altre proprietà, aiuta a contrastare il colesterolo, la sindrome metabolica, l’ipertensione, il diabete mellito di tipo 2 e previene la stipsi. Inoltre, se consumata cruda, ha un buon potere antiossidante.
Ricette con scarola
Vediamo ora che utilizzi possiamo fare di questa saporita verdura.
Innanzitutto, la scarola si può mangiare cruda come l’insalata oppure può essere cotta. In particolare si suggerisce di lessare proprio le foglie più esterne, notoriamente più dure.
Le foglie possono essere poi saltate in padella, aggiungendo un filo di olio e condendo come meglio si crede.
La tradizione campana utilizza molto questa verdura, aggiungendo olive, capperi, acciughe e pangrattato per la ricetta della scarola imbottita. Soprattutto nel periodo natalizio si usa mangiare questa bontà che corrisponde al nome di pizza di scarola.
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Ultimo aggiornamento il 2 Giugno 2022 da Rossella Vignoli
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