Scopriamo l’Alta Via dei Parchi dell’Appennino settentrionale
Un percorso di 27 trekking inediti che si snodano in 500 km a cavallo tra Emilia, Marche e Toscana
Si chiama ‘L’alta Via dei Parchi dell’Appennino settentrionale’ ed è il progetto che unisce una serie di sentieri che si trasformano in un itinerario a tappe che misura 500 km e unisce tre regioni (Emilia Romagna, Marche e Toscana) lungo 8 parchi naturali. Un’iniziativa della Regione Emilia Romagna, che ha investito 1.300.000 euro e avuto il sostegno del Club Alpino Italiano. L’Alta via dei Parchi è l’occasione per immergersi in ambienti naturali protetti, esplorando la biodiversità unica dell’Appennino, incontrando fauna rara (lupi, cervi, aquile) e ammirando panorami spettacolari.
Sommario
Cos’è l’alta via dei parchi dell’Appennino settentrionale
Questo lungo itinerario escursionistico si sviluppa lungo l’Appennino settentrionale, attraversando tre regioni italiane (Emilia-Romagna, Toscana e Marche) e ben 8 parchi naturali. È un percorso straordinario che unisce natura, storia, cultura e panorami mozzafiato, ed è pensato per gli amanti del trekking e della montagna.
Nasce dalla volontà di attrezzare e rendere fruibili diversi sentieri per comporre un affascinante itinerario che si snoda lungo l’Appennino tosco-emiliano. Questi percorsi si nutrono del silenzio, dell’aria fresca, dell’acqua incontaminata, dei colori dei fiori, delle orme dei lupi e del fascino della storia attraverso i ruderi millenari che disseminano il territorio.
Dove si trova l’Alta Via dei Parchi dell’Appennino settentrionale
Si tratta di un vero e proprio ‘forziere naturale’, e storico, tutto da scoprire si snoda su 500 km suddivisi in 27 tappe, alcune impegnative, che richiedono una buona preparazione fisica, altre adatte anche a escursionisti meno esperti, lungo l’Appennino fra l’Emilia-Romagna, la Toscana e le Marche. Passa da 2 parchi nazionali, 5 regionali e 1 interregionale e si sviluppa tra altitudini da 400 a 2000 m, attraversando crinali, vallate, foreste, laghi e borghi storici. Il percorso completo richiede circa 30 giorni, ma è possibile percorrerlo in sezioni o tappe singole.
Si attraversano diverse aree protette a cavallo tra Emilia, Marche e Toscana:
- il Parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano esteso dal parmense a gran parte dell’altamontagna reggiana, è patrimonio UNESCO per la biodiversità, ospita cime più interessanti come il Monte Cusna e luoghi incantati come il lago Bargetana
- il Parco regionale delle Valli del Cedra e del Parma, comprendente parte delle omonime valli e compenetrato al precedente
- Riserva Naturale di Badia Prataglia e Campigna, ricco di antiche faggete e borghi storici immersi nella natura
- il Parco Regionale del Frignano, con scorci unici sul Monte Cimone, la vetta più alta dell’Appennino settentrionale, ed il lago Santo Modenese.
- il Parco regionale del Corno alle Scale che abbracciano il settore orientale del crinale emiliano, un’area ricca di sentieri, cascate e panorami mozzafiato tra cui la Cascata del Dardagna.
- il Parco regionale dei laghi di Suviana e Brasimone, ideale per escursionisti e amanti del relax vicino ai laghi
- il Parco Regionale della Vena del gesso romagnolo, unico per le sue formazioni geologiche e le grotte carsiche
- il Parco nazionale delle Foreste casentinesi, Monte Falterona e Campigna, conosciuto per le antiche foreste ed i colori autunnali, in particolare la foresta della Lama e l’eremo di Camaldoli
- il Parco interregionale del Sasso Simone e Simoncello, un’area poco conosciuta, ma ricca di storia e bellezze naturali
Per scoprire le tante risorse offerte da questo itinerario è utile leggere la guida pubblicata dalla Regione dove non ci si limita alla descrizione di boschi, foreste, laghi ma si apre una porta sull’economia contadina di montagna.
Si fa riferimento alle attività dei boscaioli che fino a pochi decenni fa popolavano l’Appennino, di cui oggi è ancora possibile vistare le piazzole dove si produceva il carbone, all’architettura di montagna che s’incontra lungo questa camminata, dalle abitazioni caratteristiche dei montanari ai conventi e monasteri sparsi lungo l’Appennino.
Trekking da fare nell’Alta via dei Parchi dell’Appennino settentrionale
Se non desideri percorrere l’intero itinerario, ecco alcune tappe particolarmente consigliate:
1. Tappa: Monte Falterona e Foreste Casentinesi. Lungo circa 17 km e di difficoltà moderata permette di visitare la sorgente del fiume Arno e le foreste secolari del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi.
2. Tappa: Corno alle Scale. Sono 15 km di trekking impegnativo che permettono di raggiungere la vetta del Corno alle Scale (1945 m), con una vista spettacolare sull’Appennino.
3. Tappa: Monte Cimone e Lago Santo Modenese. Percorso di difficoltà moderata da 20 km per raggiungere il Monte Cimone (2165 m), il lago glaciale e i panorami mozzafiato.
4. Tappa: Vena del Gesso Romagnola. Un trekking facile di 13 km per arrivare alle creste di gesso e le numerose grotte, come la Grotta del Re Tiberio.
5. Tappa: Parco Interregionale del Sasso Simone e Simoncello. Un percorso di difficoltà moderata di 18 km per ammirare i suggestivi rilievi calcarei del Sasso Simone e del Simoncello, un tempo rifugio medievale.
Se volete studiare i percorsi o conoscerli meglio un libro edito dalla regione che contiene tutti i trekking dell’ Alta Via dei Parchi:
Informazioni sull’Alta Via dei Parchi dell’Appennino settentrionale
Per informazioni aggiornate su percorsi, mappe e servizi, visitate il sito ufficiale dell’Alta Via dei Parchi ambiente.regione.emilia-romagna.it/it/parchi-natura2000/fruizione/altavia per maggiori informazioni.
L’Alta Via dei Parchi è accessibile da diversi punti di partenza, in base alla tappa che desideri percorrere:
- In auto: lungo l’itinerario ci sono diversi punti di accesso tramite strade secondarie e statali, e parcheggi disponibili nelle vicinanze dei punti di partenza dei sentieri.
- In treno e autobus: le città principali vicine all’Alta Via sono Bologna, Firenze, Forlì, Modena e Parma. Da qui partono autobus o treni locali per raggiungere i borghi o i parchi più vicini. Le stazione più vicine sono quelle di Porretta Terme, di Bagno di Romagna e di Modena.
Un itinerario insolito ma da conoscere, di cui ci si innamorerà certamente, che combina la bellezza selvaggia dei parchi naturali ala ricchezza storica e culturale dei borghi appenninici, dando l’opportunità di vivere un’avventura a contatto diretto con la natura.
Cosa fare nell’Alta Via dei Parchi
Oltre al trekking, ci sono molte attività e luoghi da esplorare lungo il percorso che vale la pena provare, dalla fotografia naturalistica, vista l’abbondanza di paesaggi montani meravigliosi, animali e piante interessanti, a visite ai borghi medievali come Castel del Rio, Bagno di Romagna e Fiumalbo, ed è possibile anche visitare l’eremo di Camaldoli.
Anche attività sportive come mountain bike, equitazione, birdwatching e sci sono esperienze da vivere nell’Alta Via.
Foto di copertina di Nevio Agostini
Le fotografie presenti sono degli autori che le hanno rese disponibili sulle banche dati di fotoreporter.regione.emilia-romagna.it/info2.do
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Ultimo aggiornamento il 30 Gennaio 2025 da Rossella Vignoli
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