Piante e fiori

La magia di una siepe di oleandro, pianta ornamentale dai bellissimi fiori

L’oleandro è una siepe ornamentale comune nel nostro Paese. Siamo abituati a vedere la classica siepe di oleandro nella sua piena fioritura in estate nei luoghi di villeggiatura ad adornare strade e ville. E’ una pianta bella, resistente e facile da curare ma sapevate che è una pianta velenosissima?

La magia di una siepe di oleandro, pianta ornamentale dai bellissimi fiori

Oleandro: origini

L’oleandro appartiene alla famiglia delle apocinacee, è un arbusto di origine asiatica e il suo nome scientifico è Nerium Oleander.

Si tratta di una pianta originaria dell’Asia, ma ornai naturalizzato e spontaneo nelle regioni del Mediterraneo. Viene diffusamente coltivato a scopo ornamentale.

Conosciuto anche con il nome di Lauro rosa, in alcune regioni viene chiamato ‘mazza di San Giuseppe’ e ‘ammazza l’asino’: la ragione di questi soprannomi è legata al fatto che la pianta è davvero molto velenosa.

Oleandro: descrizione della pianta 

  • Il fusto dell’oleandro è poco ramificato.
  • I rami giovani si arcuano verso l’esterno e sono di un bel verde smeraldo, i rami più vecchi invece ingrigiscono.
  • Le foglie possiedono una nervatura centrale molto evidente
  • I fiori sono presenti per tutta l’estate e sono di certo la parte più apprezzata della pianta: sono semplici, semidoppi o doppi, nei colori che vanno dal bianco, al rosa, al pesca, al rosso.
  • L’oleandro produce anche dei piccoli frutti che hanno solo funzione riproduttiva.

Questa pianta viene coltivata a solo scopo ornamentale, perché sia il fusto che le foglie sono molto velenose.

Dove cresce l’oleandro

L’oleandro si può coltivare in ogni tipo di terreno, anche povero. L’oleandro predilige il clima mite con temperatura minima di 5 °C, luoghi caldi e assolati.

All’aperto cresce molto bene nelle aree mediterranee, laddove l’inverno non è gelido. Al nord invece cresce bene se viene messo a riparo per la stagione invernale.

Cresce rapidamente ed è una pianta resistente alla siccità e al salino: difatti, la troviamo spesso ad ornamento di litoranei marini o nelle vicinanza di fiumi e laghi, dove il terreno è sabbioso e con sassi.

Varietà di oleandro

L’oleandro si trova facilmente in varietà a fiore semplice, a fiore semidoppio o doppio. Una importante differenza tra le piante a fiore semplice o doppio consiste nel fatto che le prime perdono i fiori dopo l’appassimento, le seconde no.

Le varietà più comuni di oleandro a fiore semplice sono:

  • Mont Blanc, di colore bianco
  • Alsace, di colore bianco rosato
  • Altini, di color rosso, in tonalità diverse
  • Sealy Pink, colore rosa, in tonalità diverse
  • Tito Poggi, colore che va dal pesca al salmone

Siepe di oleandro: dove e quando piantarla 

L’oleandro si pianta in primavera, tra marzo e maggio e predilige il pieno sole, ma al riparo da correnti, se possibile in terreno ricco di humus e qualche ora di ombra al giorno.

  • In terra. Gli oleandri si coltivano facilmente con il minimo di cure: solo nei primi 2 anni per favorirne un buon attecchimento vanno annaffiate regolarmente, poi divenute adulte resistono bene anche alla siccità. Stanno particolarmente bene se accompagnate all’Olivo Leccino o alle piante di agrumi, come la pianta limone.
    Durante l’inverno, ha bisogno di essere protetta, soprattutto se la pianta è ancora giovane e se viene piantata in un paese freddo. Si consigli dunque di pacciamarne il piede con foglie morte, e ricoprire l’arbusto con un telo di copertura. Nelle zone miti, possono rimanere all’aperto.
  • In vaso. Se li teniamo in vaso gli oleandri hanno bisogno di essere annaffiati con regolarità con anche l’aggiunta di fertilizzante, circa 2 volte al mese. Gli arbusti in vaso devono essere posizionate a ricovero in inverno in un luogo luminoso, riparato dal gelo.
siepe di oleandro
Una siepe di oleandro in uno dei posti più fotografati del Belpaese, il lago di Como

Concimazione 

La pianta in vaso viene concimata durante la fioritura, in primavera, con un concime granulare e ogni tanto con sangue di bue.

Quando eseguire la potatura della siepe di oleandro

La potatura dell’oleandro è un attività che va svolta con attenzione e cura affinché la pianta possa diventare ancora più rigogliosa.
I periodi migliori per potare un oleandro sono:

  • da fine febbraio agli inizi di marzo. In questo periodo di fine inverno si potano i rami malati e secchi al fine di migliorare la fioritura primaverile.
  • da fine settembre a metà ottobre. Dopo l’estate la potatura autunnale a l’obiettivo di accorciare i rami contenendo la crescita della pianta e tagliare i rami vecchi per stimolare la nascita di rami nuovi.

Potatura dell’oleandro: gli attrezzi 

Per potare ad arte l’oleandro è necessario servirsi di attrezzi adeguati. Ecco la lista degli attrezzi per un buon giardinaggio:

  • Capello e guanti da giardiniere
  • Scala (gli oleandri raggiungono delle discrete altezze).
  • Forbici con cricchetto: non dimentichiamo che l’oleandro è un arbusto e può avere rami risultano spessi e duri
  • Si consiglia anche di indossare pantaloni e maglie a maniche lunghe, per evitare rush cutanei causati dalla linfa velenosa dell’oleandro.

Attenzione: la pianta dell’oleandro è velenosa. La sua linfa gelatinosa non deve entrare a contatto con la pelle e i rami contengono un alcaloide tossico anche per l’uomo.

I rami non devono quindi essere spezzati o bruciati, ma vanno smaltiti adeguatamente. Si consiglia di far potare l’oleandro da un giardiniere professionista.

Oleandro : riproduzione per talea

L’oleandro in vaso viene riprodotto per talea o semi. Vediamo come si fa riprodurre la pianta per talea.

  1. Prima di tutto si taglia un ramo di circa 10 cm con germogli quasi maturi
  2. deporre il ramo in acqua lasciarlo a pieno sole finché non crescono le radici
  3. quando le radici sono nate interrare il ramo in vaso con un bel terriccio fertile

oppure

  1. tagliare un ramo e interrarlo nel vaso già pieno di terriccio fertile
  2. lasciare li a radicare, bagnandolo con cura
  3. ricoprire con un telo di plastica per creare il giusto grado di umidità e calore
  4. attendere 50 giorni circa perché spuntino i germogli
siepe di oleandro
L’effetto scenico di una siepe di oleandro in piena fioritura

Olenadro: malattie 

Le malattie delle foglie d’oleandro si possono individuare in tre patologie principali, tutte di carattere fungina, si tratta della:

  • maculatura, che si presenta con  chiazze irregolari che compaiono sulle foglie di carattere necrotico che con il passare del tempo si estendono a tutta la fogliare causandone una precoce caduta.
  • fumaggine, che consiste in uno strato bruno che si forma sulla foglia, e ne sottrae linfa vitale. E’ un fungo ma può anche essere causata da presenza di insetti nocivi come la cocciniglia.
  • rogna, malattia fungina che deriva da errate potature che hanno provocato lacerazioni alla pianta. Dalle lacerazioni trova facile ingresso il fungo verso i vasi linfatici. La rogna provoca un scarsa fioritura, a volte del tutto assente, oltre alla presenza di tubercoli contenenti il batterio sull’arbusto e sotto l’attaccatura delle foglie.

Siepe di oleandro: insetti nocivi

Oltre a subire malattie fungine l’oleandro viene spesso attaccata da insetti nocivi. Tra questi i più diffusi sono:

  • la cocciniglia, insetto biancastro che s’annida nella parte inferiore della foglia. Quando infesta una pianta si  manifesta con infiorescenze marroni o bianche e causa la caduta precoce delle foglie finché la pianta non resta spoglia.
  • il ragnetto rosso è un’aracnide responsabile di varie malattie comuni in molte piante: la sua presenza si manifesta con piccole ragnatele evidenti tra le foglie. Si sviluppa con le alte temperature. Il parassita succhia la linfa vitale della pianta provocandone il deperimento.

Come prevenire le malattie  

Le malattie fungine sono causate per lo più da ristagni d’acqua o eccessiva annaffiature.

Per prevenire il formarsi dei funghi si consiglia dunque di annaffiare la piante solo se il terreno nel vaso è asciutto di garantire un corretto deflusso dell’acqua e favorire un’ambiente secco. Va poi eseguita la potatura in modo corretto, possibilmente da mani esperte e con attrezzature adeguate per non lacerare la pianta in punti sbagliati.

siepe di oleandro
Ecco un’aaltra varietà tipica di oleandro, con tinta rosa pallido

Oleandro: è velenoso? 

Talmente bello che nessuno può pensare che sia velenosissimo: così la natura inganna!

I rametti, le foglie e i fiori, ogni parte della pianta, contiene un potente veleno la cui ingestione può causare anche la morte per arresto cardiocircolatorio. E’ una pianta pericolosa sia per l’uomo sia gli animali come cani, gatti, bovini e cavalli.

La sua tossicità è invariata sia se il ramo è fresco sia se è secco. Per questo motivo è vietato buttare i resti della potatura senza cure adeguate ed è vietato bruciarne i rami.

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Ultimo aggiornamento il 18 Settembre 2020 da Rossella Vignoli

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Giovanna Ferraresi

Giovanna Ferraresi  Siciliana di nascita e milanese di adozione, s'impegna con passione e voglia di imparare. Fino dal 2011 segue la sua attitudine, la scrittura. Lavora come web editor free lance per una casa editrice milanese specializzata in riviste tecniche di architettura e scrive di edilizia e architettura per 'Imprese Edili' e architetturaecosostenibile.it È appassionata di bioedilizia e architettura sostenibile. Anche oggi continua a tenersi aggiornata, non smettendo mai di ascoltare, guardare e imparare ed è esperta di bellezza naturale e autoproduzione cosmetica.

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