Yoga e mente

Simboli yoga: tutti i significati e i loro benefici

Quali sono i principali, cosa stanno a significare e perché è importante conoscerli

Ci sono diversi simboli yoga usati nella pratica, che derivano da una tradizione culturale molto antica, ricca di miti riconducibili all’antica India.
Praticare yoga non è solo eseguire le varie asana e la respirazione secondo i principi del Pranayama. In senso ampio e più completo, fare yoga vuol dire per prima cosa intraprendere un cammino di cambiamento interiore, eseguendo quindi un percorso che porta a contatto con le parti più profonde di sé.
Per arricchire la propria esperienza, aumentando la concentrazione e creando una maggiore atmosfera di devozione, può essere utile conoscere i simboli dello Yoga e i loro significato.

Simboli yoga: tutti i significati e i loro benefici

Simboli yoga: perché è importante conoscerli

I simboli yogici sono una rappresentazione visiva di aspetti interiori e spirituali che, come tali, non possono essere visti.

Se si pratica questa disciplina, conoscere i suoi simboli ed i relativi significati permette di aumentare la concentrazione, così da arrivare ad una comprensione più completa e profonda della pratica stessa.

Questi simboli possono portare energia positiva e connessione più forte con l’universo.

Simboli yoga: i benefici

Conoscere il significato ci permette di:

  • svolgere la pratica dello yoga in maniera più consapevole
  • essere concentrati
  • avere energia positiva
  • mantenere un senso di connessione con se stessi, gli altri e l’universo intero

Quali sono i simboli dello yoga

Andiamo a scoprire un po’ più nel dettaglio i principiai simboli che sono sempre gli stessi nei vari stili yoga.

Analizzeremo i principali e, per ognuno, ne andremo ad indicare il significato e la loro utilità applicata alla pratica stessa della disciplina.

Cosa rappresenta il simbolo Om

L’Om è sicuramente uno dei più noti anche a chi non pratica, o non è particolarmente esperto di culturale induista.

simboli yoga

Si tratta di un mantra, e fra tutti è il più sacro nonché il più potente. Ed è quello che più spesso viene eseguito durante la pratica sia essa Yoga Kundalini, Hatha Yoga o Vinyasa. Viene anche eseguito durante la meditazione per ricreare la connessione con il proprio respiro e con l’universo.

Nel pronunciarlo, dicendo AUM, si possono distinguere 3 significati:

  • A, rappresenta lo stato di veglia e manifesta la gioia di esistere
  • U, esprime lo spirito, l’essere al di là del corpo
  • M, eprime le forze spirituali dell’universo e la connessione con esse, e simboleggia anche il sonno profondo

In senso generale, l’Om simboleggia la beatitudine e la pura coscienza.

Tra l’altro, recitare questo mantra in maniera regolare porta tanti benefici. Nello specifico:

  • calma la mente
  • riduce ansia, stress e depressione
  • favorisce l’aumento della consapevolezza in sé
  • migliora il benessere generale
  • favorisce la concentrazione, l’intuito e la creatività

 

Simboli yoga: il fiore di Loto

Un altro dei simboli fondamentali è il fiore di loto, che rappresenta l’illuminazione, ovvero il risveglio spirituale.

Il motivo di tale significato simbolico lo si trova nella natura del fiore stesso che, pur vivendo in acque fangose, dà vita a un fiore splendido che affiora dalle acque torbide e paludose immacolato. Come il fior di loto, dunque, ognuno di noi può riuscire a trovare la forza per uscire dalla sofferenza provocata da problemi e delusioni, per poi costruire amore per se stessi e verso gli altri.

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Il loto rappresentato chiuso rappresenta il tempo che precede l’illuminazione; il fiore aperto, ovviamente, simboleggia l’illuminazione ottenuta.

Il simbolo del Buddha

Il Buddha originale è Siddhattha Gotama (dal 563 al 493 a.C.), fondatore e insegnante del buddismo. Un principe che rinunciò alla sua vita ricca e sfarzosa per cercare l’illuminazione.

Oggi, in senso più ampio, con il termine Buddha si indica un essere illuminato, ovvero una persona che ha raggiunto il Bodhi, riferito all’illuminazione.

Il Buddha viene raffigurato in varie pose che rappresentano:

  • la meditazione
  • la beatitudine
  • la sicurezza
  • la guarigione
  • il contatto con la Terra

In generale, poi, il simbolo del Buddha ci ricorda che dobbiamo praticare ogni cosa con moderazione e che, proprio come fece il Buddha originale, anche noi possiamo scegliere di condurre una vita migliore liberandoci dalla sofferenza.

Simboli yoga: Ganesh

La figura di Ganesha è molto famosa. Si tratta di una popolare divinità indù rappresentata con il corpo di uomo e la testa di elefante. Primogenito di Shiva e Pārvati, simboleggia la capacità di rimuovere ostacoli e limiti, sia fisici che di tipo spirituale.

Si dice che adorare Ganesh porti successo e prosperità.

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Simboli yoga: il Mandala

Bellissimi da ammirare, i Mandala hanno però un significato profondo. Caratterizzati da una serie di motivi, forme geometriche e simboli fra loro intricati e colorati in tinte diverse, indicano armonia, equilibrio ed integrità.

I cerchi esterni simboleggiano l’universo intero, mentre i quadrati interni sarebbero le varie realtà presenti sulla terra. In pratica ricorda che noi e il nostro universo, pur essendo molto dettagliati, complessi ed intricati, siamo comunque belli nell’insieme complessivo.

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Nella pratica yoga, il Mandala viene comunemente tradotto come ‘cerchio’, e viene spesso utilizzato per aiutare ad approfondire la meditazione e la pratica stessa dello yoga.

Simboli yoga: Shri Yantra

Questo simbolo mistico, chiamato anche Sri Chakra, è molto importante nell’Induismo, ed è usato soprattutto nel culto Shakti, la tradizione che venera la Dea come principio fondamentale.

È considerato uno dei più potenti yantra, che sono diagrammi geometrici usati come strumenti di meditazione e rituale. Sono intesi come rappresentazioni simboliche dell’universo.

Lo Shri Yantra è composto da nove triangoli intrecciati che circondano e diffondono da un punto centrale (bindu), il punto focale del yantra. I triangoli sono disposti in modo tale che 5 di essi siano orientati verso il basso e rappresentino il femminile (Shakti), mentre 4 siano orientati verso l’alto, rappresentando il maschile (Shiva). L’intersezione di questi triangoli genera una serie di forme e spazi geometrici, inclusi 43 piccoli triangoli, che sono considerati come la dimora delle divinità o delle energie cosmiche.

Il diagramma è circondato da due serie di cerchi, con petali di loto all’esterno, che rappresentano l’ulteriore creazione dell’universo così come la purezza e la santità. Lo Shri Yantra è spesso circondato da un quadrato con 4 porte che simboleggiano i punti cardinali e l’incorporazione della divinità nello spazio e nel tempo.

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Simboleggia non solo l’aspetto materiale dell’esistenza, ma anche la visione indù dell’unione di maschile e femminile, del non-manifesto con il manifestato, dello spirito con la materia, in un continuo processo di creazione e rigenerazione.

La meditazione su questo yantra serve a promuovere la pace, la prosperità, e soprattutto, l’unità con il divino, aiutando il praticante a realizzare la propria unità con l’universo.

Nel contesto yoga, è utilizzato per la concentrazione e la meditazione e si ritiene che porti benefici come la chiarezza mentale, l’aumento della consapevolezza.

Simboli yoga: la mano di Fatima

Originario del Medio Oriente e dell’Africa del Nord, la mano di Fatima (Hamsa) è un talismano a forma di mano aperta con occhio al centro.

L’Hamsa è usata a scopo protettivo, specialmente contro il malocchio. Nella pratica yogica simboleggia l’armonia dei Chakra.

La parola Hamsa, di origine ebraica, significa ‘cinque’, e ogni dito ha un particolare significato:

  • pollice: chakra del plesso solare connesso all’elemento fuoco
  • indice: chakra del cuore, collegato all’elemento aria
  • medio: chakra della gola, connesso a ciò che è etereo
  • anulare: chakra della radice, collegato all’elemento terra
  • mignolo: chakra sacrale collegato all’elemento acqua

Il simbolo dell’Infinito

L’otto rovesciato, costituito da una singola linea intrecciata senza alcuna interruzione rappresenta l’armonia dell’universo, dove tutto è legato e connesso. Un amuleto che ricorda l’importanza di azioni e parole.

L’Infinito è uno degli 8 simboli di buon auspicio del Buddismo.

Simboli yoga: Nataraja

Simbolo induista che raffigura Shiva, il dio del tempo, del cambiamento e della distruzione, mentre balla Tandava, la danza sacra che annuncia la creazione e la distruzione dell’universo.

Il dio della danza è rappresentato con 4 braccia con una mano destra nel gesto dell’Abhaya mudra, gesto della speranza, e l’altra destra che tiene un tamburo, che indica la creazione. Le due mani sinistre reggono una una fiamma, che indica la dissoluzione e l’altra è piegata verso il basso come la proboscide, indicando la liberazione. Il piede destro è alzato, mentre il sinistro schiaccia il demone Apasmara Purusha, rappresentato da un nano, che indica l’ignoranza, e poggia su un loto, simbolo delle forze creative dell’universo. Un serpente avvolge le spire sul braccio di Shiva, a indicare l’egoismo. Un teschio sulla testa simboleggia la vittoria sulla morte, assieme alla dea del fiume sacro, e su tutto veglia il terzo occhio, che indica illuminazione.

L’energia sprigionata dall’eterna danza di Shiva vibra ad un ritmo costante che coinvolge tutto il ciclo dell’esistenza, dalla nascita alla morte, e si manifesta in 5 azioni: creazione, distruzione, conservazione, salvezza e illusione.

Questa immagine simbolica vuole dunque essere un monito per vedere la vita come un ciclo, e come tale considerarla. Occorre quindi vivere con un atteggiamento giocoso.

Ispirata al re danzatore Shiva è la posizione yoga del Natarajasana, che oltre a migliorare la postura, allunga i muscoli, e aiuta a ritrovare concentrazione ed equilibrio. Attiva il primo e il quarto Chakra.

Viene dall’iconografia di Shiva, che lo presenta spesso con il braccio sinistro sollevato mentre danza, e rappresenta l’energia cosmica che crea. La mano avanti in Gyan Mudra, il gesto della conoscenza, fa fluire meglio l’energia.

Simboli yoga: Japa mala

Una lunga ghirlanda costituita da 108 grani o pietre, chiusa da una perlina in più e da una piuma di filo. In genere, il Japa mala viene portato al collo oppure avvolto con più giri attorno al polso sinistro.

In sanscrito Japa vuol dire ‘mormorare’ mentre Mala significa ‘ghirlanda’. Dall’unione delle due parole, deriva così la definizione perfetta, ovvero ‘la ghirlanda usata per sussurrare preghiere’.

Durante la pratica della meditazione, con la mano destra, si fanno passare i singoli grani tra il pollice e il medio, muovendo il Japa mala in senso orario e senza mai toccare la pietra extra, ovvero la numero 109. Questa, infatti, serve solo ad indicare il fatto che si è concluso un giro di mantra.

Scorrere i grani del durante la meditazione serve a portare il praticante ad un livello di concentrazione più profondo.

La cifra 108 non è casuale, ma ha un particolare significato spirituale sia nell’induismo che nello yoga.

Nella cultura indiana, 108 sono:

  • i siti sacri
  • i nomi di dio
  • i punti di pressione nella medicina tradizionale indiana
  • gli Upanishad, ovvero i testi tradizionali della filosofia veda

Infine, il sanscrito è composto da 54 caratteri, ognuno dei quali si presenta in 2 forme, per un totale complessivo di 108 caratteri.

Oltre a tutto quanto appena descritto e spiegato, il Japa mala ha anche un significato simbolico molto potente: ricorda a rimanere presenti nel ‘qui e ora’.

Altri approfondimenti

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Ultimo aggiornamento il 13 Marzo 2024 da Rossella Vignoli

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Rossella Vignoli

Fondatrice e responsabile editoriale, è esperta di bioedilizia, design sostenibile e sistemi di efficienza energetica, essendo un architetto e da sempre interessata al tema della sostenibilità. Pratica con passione Hatha yoga, ed ha approfondito vari aspetti dello yoga. Inoltre, è appassionata di medicina dolce e terapie alternative. Dopo la nascita dei figli ha sentito l’esigenza di un sito come tuttogreen.it per dare delle risposte alla domanda “Che mondo stiamo lasciando ai nostri figli?”. Si occupa anche del sito in francese toutvert.fr, e di designandmore.it, un magazine di stile e design internazionale.

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