Sindrome ovaio policistico: cosa c’è da sapere
Cause, sintomi, consigli di stile di vita e una selezione di integratori efficaci
La sindrome dell’ovaio policistico è una patologia di carattere endocrino molto comune. I sintomi sono dei più vari: dalle irregolarità mestruali all’eccesso di peluria, dall’aumento dipeso fino ad arrivare all’infertilità. Purtroppo, per curare questa patologia, non esiste una cura farmacologica. Tuttavia, oltre a seguire uno stile di vita sano ed equilibrato, può aiutare assumere integratori ben specifici.
In questo speciale dedicato alla sindrome ovaio policistico ci soffermeremo dunque in particolare sui rimedi naturali e gli integratori utili in questa circostanza.
Sommario
- Che cos’è la sindrome dell’ovaio policistico
- Cause
- Che sintomi porta la sindrome dell’ovaio policistico
- Diagnosi della sindrome dell’ovaio policistico
- Trattamenti per la sindrome dell’ovaio policistico
- Chi ha la sindrome dell’ovaio policistico può avere figli
- Rimedi naturali per la sindrome dell’ovaio policistico
- Integratori per la sindrome dell’ovaio policistico
- La nostra selezione di integratori per la sindrome dell’ovaio policistico
- Altri approfondimenti
Che cos’è la sindrome dell’ovaio policistico
La sindrome dell’ovaio policistico (PCOS) è un disordine a livello endocrino molto diffuso nelle donne in età fertile. Si tratta di una alterazione funzionale piuttosto complessa dell’apparato riproduttivo femminile che si manifesta attraverso l’ingrossamento delle ovaie e la presenza di cisti ovariche multiple che provocano varie disfunzioni.
Le donne affette da questa patologia soffrono di vari disturbi: di tipo metabolico (obesità), estetico (acne, irsutismo, alopecia), e riproduttivo (infertilità).
Cause
Ancora non si conoscono con chiarezza le cause che possono scatenare questa patologia. Probabilmente, si tratta di un’origine multifattoriale e il grado di suscettibilità individuale dipende da vari fattori, sia di tipo genetico che ambientale.
In ogni caso, hanno maggiori possibilità di sviluppare la patologia, i soggetti:
- obesi
- con familiarità stretta (mamma, sorella, zia)
- affetti da insulino-resistenza in quanto l’eccesso di insulina potrebbe aumentare la produzione di androgeni, andando così a provocare difficoltà di ovulazione
- con leggera infiammazione
Che sintomi porta la sindrome dell’ovaio policistico
I sintomi che devono far sospettare questa patologia sono:
- mestruazioni irregolari
- periodi di amenorrea
- ciclo abbondante
- acne
- aumento della peluria anche sul viso
- alopecia
- assenza di ovulazione
- presenza di microcisti ovariche
- pelle e capelli grassi
- infertilità
- obesità, soprattutto a livello del girovita
- difficoltà a dimagrire
- dolore pelvico
Complicazioni
L’ovaio policistico può portare gravi complicazioni. In particolare, recenti studi hanno dimostrato che le donne che soffrono della dinsfrome da sindrome da ovaio micropolicistico sono più soggette ad altre disfunzioni, come:
- sindrome metabolica
- insulino resistenza
- obesità
- diabete di tipo 2
- problemi cardiovascolari (ipertensione, ipercolesterolemia, ipertrigliceridemia)
- disturbi dell’umore
- sindrome delle apnee ostruttive nel sonno
- aumento del rischio di iperplasia endometriale e di potenziale tumore dell’endometrio
- calcificazione delle arterie coronarie
- infiammazione cronica di livello basso
- steatosi epatica non alcolica
Diagnosi della sindrome dell’ovaio policistico
La diagnosi della patologia avviene tramite:
- Visita ginecologica comprensiva di anamnesi
- Ecografia transvaginale per visualizzare aspetto e dimensioni delle ovaie
- Dosaggi ormonali, rilevati tramite prelievo di sangue
Trattamenti per la sindrome dell’ovaio policistico
Non esiste una cura per risolvere il problema. Tuttavia, i varai disturbi che la patologia procura possono essere risolti o quantomeno alleviati mediante vari trattamenti che lo specialista propone in base al quadro clinico della paziente, all’età e al suo stato di salute generale.
Nello specifico:
- Assumere uno stile di vita sano e attivo, mantenendo (o cercando di raggiungere) il peso forma e limitando al minimo alcol, fumo e caffeina
- Prendere la pillola anticoncezionale per trattare le irregolarità mestruali, l’acne e la peluria in eccesso
- Farmaci per il diabete per ridurre la resistenza all’insulina
- Assumere metformina o finasteride se si sta cercando una gravidanza
- Fecondazione in vitro
Molte donne vivono male questa condizione patologia. Per questo può essere assai importante integrare le varie terapie anche con un supporto psicologico.
Chi ha la sindrome dell’ovaio policistico può avere figli
Sicuramente, una delle principali conseguenze della sindrome da ovaio policistico è l’infertilità. Ad ogni modo, attuando opportuni cambiamenti nel proprio stile di vita (in primis perdere peso) per meglio gestire la patologia, è possibile pensare ad una gravidanza.
Parecchi studi hanno dimostrano che i cambiamenti nello stile di vita ripristinano l’ovulazione, aumentando così le probabilità di rimanere incinta.
Se ciò non fosse sufficiente per dar corso ad una gravidanza, il ginecologo potrebbe prescrivere farmaci specifici per aiutare le donne affette da questo problema ad avere un bambini. In particolare, i più comuni farmaci utilizzati per tale scopo sono:
- Inositolo
- Clomifene
- Metformina, un farmaco insulino-sensibilizzante
- Gonadotropine
Ovviamente, è anche possibile avvalersi di alcune forme di tecnologia assistita per la riproduzione, come la fecondazione in vitro o la donazione di ovuli. A tal proposito, però, ci sono poche prove scientifiche.
È bene infine specificare che le donne affette da ovaio policistico rischiano varie complicazioni durante la gestazione, come:
- diabete gestazionale
- parto pretermine
- aborto spontaneo
- preeclampsia, ovvero un aumento della pressione sanguigna dopo la 20a settimana di gravidanza
- ipertensione già prima della 20a settimana di gravidanza
- parto cesareo
Rimedi naturali per la sindrome dell’ovaio policistico
Come già detto, non ci sono vere e proprie terapie per curare questa patologia. Tuttavia, è molto importante seguire uno stile di vita sano e corretto. Nello specifico:
- mantenere il peso forma perdendo peso se necessario
- svolgere regolarmente attività fisica (può essere sufficiente una camminata veloce di mezz’ora tutti i giorni)
- abolire fumo e alcol
Cosa deve mangiare chi soffre di ovaio policistico
Seguire una alimentazione equilibrata, con un apporto calorico ben rapportato al proprio dispendio energetico.
Prediligere i cibi a basso indice glicemico, come cerali integrali, verdura e legumi.
Assumere gli alimnenti come tonno, olio d’oliva e sgombro perché sono fonti di acidi grassi omega 3.
Consumare ogni giorno almeno 5 porzioni di frutta e verdura.
Limitare invece gli zuccheri semplici.
Integratori per la sindrome dell’ovaio policistico
In caso di ovaio policistico, può inoltre aiutare molto l’assunzione di integratori a base di inositolo. Noto anche come vitamina B7, secondo quanto emerso da alcuni studi, l’inositolo serve per abbassare i livelli di testosterone, diminuire la pressione e migliorare il funzionamento delle ovaie nelle donne in sovrappeso o addirittura obese. Inoltre, stimola l’ovulazione, regolarizzando di conseguenza il ciclo mestruale.
Sotto forma di integratori, risulterebbero efficaci anche:
- Fitoestrogeni
- Acido folico
- N-Acetil Cisteina, potente antiossidante che va a diminuire gli effetti dei livelli di omocisteina alti
- Zinco, ottimo per coadiuvare il trattamento base
- Acido Alfa Lipoico, che migliora alcuni parametri metabolici
- Vitamina D, che interviene nei processi del testosterone
Dosi consigliate
Per quanto riguarda l’inositolo, si consigliano 2-4 g, una volta al giorno, prima di colazione. In genere viene associato all’acido folico (400 mg / die).
Il trattamento ideale dovrebbe durare 6 mesi ma, i primi risultati cominciano ad avvertirsi già dopo 12 settimane di trattamento.
1500-1800 mg / die di N-acetil-cisteina per un mese e mezzo, come supplemento all’inositolo, aiuta a migliorare il profilo ormonale e metabolico nelle donne affette da ovaio policistico.
500-600 mg di acido alfa lipoico da assumere 2-3 volte al giorno coi pasti principali, può contribuire nel miglioramento di alcuni parametri metabolici.
La nostra selezione di integratori per la sindrome dell’ovaio policistico
Dopo aver spiegato quali sono i principi nutrizionali da assumere in surplus per tenere a a bada la patologia, ecco una selezione di integratori disponibili in farmacia.
- Inositolo FEM Myo & D-Chiro 4100mg: questo integratore contiene fino a 4100mg di Myo-Inositolo e D-Chiro-Inositolo, acido folico, vitamine D3, B6, B12, cromo picolinato, tutte sostanze utili per la salute della donna. Un prodotto specificamente studiato per favorire l’equilibrio ormonale, la salute del ciclo e la funzionalità ovarica. Questo integratore non contiene OGM, è senza glutine, senza gelatina e privo degli otto allergeni più comuni, tra cui latte, uova, crostacei, soia, arachidi, grano, pesce e noci.
- Italfarmaco Inofert Combi 20 Capsule Soft Gel per Ovaio Policistico: incrementa il contenuto ovarico di Myo-inositolo e tiene sotto controllo i livelli di insulina. La formula in soft gel ne migliora l’’assorbimento.
- Inofolic Combi HP. A base di myo-inositolo, D-chiro-inositolo, alfa-lattoalbumina e acido folico, favorisce la fertilità e il benessere della donna che vuole avere un figlio.
Altri integratori solitamente consigliati per il trattamento della sindrome dell’ovaio policistico.
- Inovar 20 Buste: a base di Inositolo, Acido folico e catechine. Indicato in caso di gravidanza, sindrome ovaio policistico, microcitosi ovarica, sindrome metabolica e iperinsulinismo, amenorrea e oligomenorrea, acne e irsutismo, sterilità di coppia
- Kirocomplex: Integratore a base di D-Chiro-Inositolo, acido folico, Myo-Inositolo, vitamina D, Manganese e resveratrolo, formulato per il trattamento della Sindrome dell’Ovaio Policistico in quanto aiuta a contrastare i disturbi associati alla patologia (alopecia, irsutismo, irregolarità mestruali, infertilità e tendenza all’obesità)
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Disclaimer: il presente contenuto ha scopo divulgativo e non deve essere sostituito in alcun caso alle indicazioni del medico curante.
Ultimo aggiornamento il 31 Maggio 2023 da Rossella Vignoli
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