Il solare prima fonte di energia elettrica nel mondo dal 2050
Diversi studi dell’Agenzia internazionale per l’Energia (Iea) – uno di questi è l’Energy Technology Perspectives 2015 – disegnano scenari futuri rosei per le energie rinnovabili. Le previsioni vedono il solare prima fonte di energia elettrica mondiale a partire dal 2050, con positive conseguenze in termini di riduzioni dei consumi, dei costi e dell’inquinamento derivato dalle fonti fossili.
Entro la metà del secolo, quindi, il fotovoltaico dovrebbe soddisfare il 26% della domanda globale di energia – per una capacità totale installata pari a 4.600 GW ed una fornitura annuale di 6.500 TWh di elettricità – mentre il solare termodinamico dovrebbe apportare un altro importante 11%. Insieme, queste tecnologie basate su una fonte rinnovabile saranno in grado di evitare l’emissione di oltre sei miliardi di tonnellate di CO2 l’anno: una cifra incredibile, superiore al totale delle emissioni di anidride carbonica prodotte dagli Usa od a quelle provenienti oggi dal settore dei trasporti in tutto il mondo. Cifre da capogiro…
Secondo il rapporto, il passaggio alle fonti energetiche sostenibili nel 2050 potrebbe evitarci la spesa di 115mila miliardi di dollari per i carburanti, con un risparmio netto calcolato in ben 71mila miliardi di dollari.
La continua diminuzione dei costi, i progressi tecnologici e la facile ed ampia diffusione sono i fattori vincenti della tecnologia solare, col solo fotovoltaico che già nel 2013 conta su 137 GW di potenza installata in tutto il mondo, con una crescita giornaliera di ben 100 MW.
Gli studi dell’Iea non sono tanto previsioni, quanto una vera roadmap, che prende in considerazione i progressi tecnologici ma li pone in continua correlazione con l’importanza dell’azione politica, che ha un ruolo fondamentale per raggiungere gli obiettivi prefissati.
SPECIALE: Perché è inutile fermare la rivoluzione verso le energie pulite
Servono quindi investimenti e procedure burocratiche semplificate per permettere il definitivo decollo delle energie pulite. Sia il fotovoltaico che il solare termodinamico a concentrazione sono tecnologie ad alta intensità di capitale, che comportano l’anticipo di quasi tutte le spese. Quindi, come sottolineato dalla direttrice dell’Agenzia Maria Van der Hoeven: «Abbassare il costo del capitale è di primaria importanza per realizzare la visione contenuta in questa road map».
Per compiere la rivoluzione energetica green il mondo intero dovrà cambiare mentalità e confidare sempre di più nelle enormi potenzialità delle fonti rinnovabili, non pensandole più solo come un mercato di nicchia. I governi dei vari Stati dovranno appoggiare le imprese per facilitare la conversione, mentre saranno fondamentali alcuni accorgimenti, quali la realizzazione delle reti intelligenti su larga scala e la capacità di investire in modo competitivo e con la massima riduzione dei rischi nei Paesi in via di sviluppo.
Secondo il responsabile delle energie rinnovabili dell’Iea, Paolo Frankl, nei prossimi decenni il sempre maggiore sviluppo del solare si dovrà all’abbassamento dei costi ed al continuo progresso tecnologico, che permetterà di migliorare la durata dei pannelli e l’efficienza dei processi di conversione.
Il fotovoltaico e il solare termico, tra l’altro, si riveleranno due settori complementari e non rivali nel mercato energetico. Le due tecnologie troveranno una sempre maggior diffusione, dall’India fino agli Usa, e se il fotovoltaico – oggi leader indiscusso nel campo del solare – avrà una posizione dominante almeno fino al 2030, quando si prevede che arriverà ad una quota di produzione dell’energia tra il 5 e il 15%, successivamente potrebbe lasciar maggiori margini di sviluppo al solare termodinamico, che potrà sfruttare i suoi vantaggi legati alla capacità di conservare il calore accumulato e poter controllare la produzione in qualsiasi momento della giornata.
In sintesi, secondo lo scenario tracciato dall’Iea, il fotovoltaico continuerà ad esser la risorsa energetica dominante durante il giorno, mentre il solare termodinamico fornirà un supplemento di produzione nelle ore di luce e soprattutto in quelle serali e notturne, vista la sua possibilità di esser chiamato in causa al momento dell’occorrenza.
Nei prossimi anni, l’espansione del fotovoltaico riguarderà in primis gli Usa e la Cina, con quest’ultima potenza che diventerà leader assoluta del settore entro il 2050, concentrando il 37% della capacità installata in tutto il mondo. Il solare termodinamico troverà invece maggior sviluppo nelle aree ad alto irraggiamento, quindi in Africa, India, Medio Oriente e Usa.
Lo studio dell’Iea fissa anche le linee guida per lo sviluppo di queste due tecnologie nel prossimo quinquennio. Dovranno esser fissati obbiettivi a lunga scadenza, elaborate procedure efficienti per la concessione di permessi e connessioni, ed infine implementati degli schemi di remunerazione che riflettano il vero valore degli impianti di generazione.
Queste importanti potenzialità non devono però farci dimenticare la predominanza ancora mantenuta dalle fonti fossili per la produzione energetica. «In tutto il mondo il crescente uso del carbone sta mettendo in ombra i progressi nell’impiego delle energie rinnovabili, e l’intensità delle emissioni derivate dal sistema di produzione di energia elettrica non ha subito modifiche in 20 anni, nonostante alcuni progressi in certe regioni. Un cambiamento radicale a livello globale è atteso da troppo tempo», ha affermato Maria Van der Hoeven.
Non mancano le prospettive future per le energie pulite, ma in tutto il mondo servono ora risposte politiche per frenare il dominio del carbone.
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Ultimo aggiornamento il 19 Febbraio 2024 da Rossella Vignoli
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La produzione di energia pulita è un settore in forte crescita, questo è ormai risaputo. E il costo della produzione di energia pulita, rispetto a quello di energie “sporche” come gas e carbone, è IL parametro con cui purtroppo bisogna fare i conti. Teniamo presente che dall’inizio degli anni 80’ ad oggi il costo del solare è stato notevolmente abbattuto.
Si è passati da oltre $16 per watt fino a circa $1 per watt e considerando i notevoli passi avanti che si stanno facendo, grazie al prezioso lavoro di ricercatori e dei cosiddetti imprenditori del verde, si può ambire a risultati ancora migliori.
Ormai si è vicinissimi ad un pareggio di bilancio rispetto al costo dei combustibili fossili. Negli ultimi tempi in particolare, c’è una impennata in positivo, dovuta soprattutto ai massicci investimenti della Cina nel settore delle rinnovabili. Il solare in un futuro non troppo lontano, è destinato a diventare il settore più economicamente conveniente in cui investire per produrre energia. Qualcuno dice che il punto di pareggio – calcolando tutti i costi diretti e indiretti – è già stato raggiunto.
In ogni caso, questo avrà sicuramente un notevole impatto nel processo di risanamento e salvaguardia del nostro pianeta. Trump o non Trump!