Spaccapietra: proprietà e utilizzi di questa pianta medicinale
È una pianta medicinale conosciuta fin dall’Antichità per le sue numerose proprietà. La cedracca, spaccapietra o Ceterach officinarum, è diffusa nell’Europa centrale e veniva utilizzata per risolvere i disturbi della milza. Oggi è apprezzata per la sua efficacia in ambito renale, ma può anche aiutare il fegato.
Sommario
Spaccapietra: quali sono le sue proprietà?
Si dice abbia proprietà anti-infiammatorie, antidolorifiche, depuratorie e protettive.
Per questo è un ottimo rimedio in caso di febbre, pressione arteriosa e piccoli calcoli renali. Ma è utile anche ad aiutare il lavoro del fegato, come blando lassativo, e per contrastare batteri e vermi intestinali.
Nota anche con il nome di acetosa ed ‘erba ruggine’, è una piccola felce che si fa strada con calma tra le rocce di tutto il bacino del Mediterraneo. Utile anche in caso di diabete, raffreddore, anemia, e per contrastare i disturbi creati dalle malattie a trasmissione sessuale, è soprattutto alleata di reni e vescica.
Ideale anche per combattere le infiammazioni degli occhi, nella medicina tradizionale cinese viene consigliata come epatoprotettivo per chi soffre o ha sofferto di epatite B e cirrosi. Infine, in fitoterapia, è spesso associata ad altre piante officinali per curare innumerevoli altre patologie.
- Perché non approfondire anche le varie medicine alternative?
Spaccapietra utilizzi
In fitoterapia si usa tutta la pianta, per effettuare una tisana da consumare 3 volte al dì prima dei pasti. Basta un bicchiere d’acqua per ciascun cucchiaino d’erba, da filtrare, raffreddare e consumare come rimedio contro il formarsi della calcolosi renale e vescicale.
Il sapore è amaro, quindi lo si può addolcire con un po’ di miele. La cura dev’essere effettuata per un mese (ma solo 6 giorni consecutivi) e comunque anche oltre l’espulsione dei calcoli. Chi soffra di cancro, può ricevere sollievo anche dagli effetti della chemioterapia, preparando un infuso con 40 gr di pianta essiccata disciolti in 1 lt. d’acqua. Bevetene 3 tazze al giorno.
Utile anche in caso di colesterolo alto, basta preparare un decotto di foglie di spaccapietra e consumarlo 2 volte al dì. La radice cotta è invece indicata per chi soffre di coliche e patologie del fegato.
In particolare, i malati di epatite possono infondere 20 radici di spaccapietra in 2 litri d’acqua. Bisognerà lasciarle a bollire per 30 minuti, aspettare che si raffreddi, e berne poi una tazza ogni giorno.
Il decotto, da consumare 2 volte al giorno lontano dai pasti, è ottimo anche per i diabetici, mentre chi voglia depurarsi, può preparare un tè con una manciata di foglie fresche per ogni litro d’acqua. Da bere (un bicchiere) prima di ogni pasto principale.
Ma può essere sminuzzata ed amalgamata a 5 gocce di olio essenziale di ricino per uso topico. Basta 1 goccia in ogni occhio, mattina e sera, aiuterà a lenire le infiammazioni.
Spaccapietra controindicazioni
Non vi sono controindicazioni note all’uso dell’erba spaccapietra. Come sempre, prima di assumerla, meglio consultare il medico, specie nel caso si soffra delle patologie sopracitate.
L’importante è non abusarne, sebbene l’assunzione potrebbe essere sconsigliata ai soggetti ipersensibili o allergici.
Altre informazioni
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Ultimo aggiornamento il 22 Febbraio 2018 da Rossella Vignoli
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Salve leggevo che la tisana di erba spaccapietra si prende per 4 / 5 settimane ma non per oltre 6 giorni consecutivi , volevo capire dopo 6 giorni consecutivi quanti giorni di interruzione fare , 1 ?
grazie