Sudore… da bere. Una macchina lo rende potabile
Avete mai pensato che dopo una corsa in cui avetre sudato le classiche ‘sette camicie’ o dopo un lavoretto sotto il sole cocente, i vostri vestiti invece di eseere butatati nella lavatrice, potrebbero invece tornarvi utili per produrre acqua potabile?
Contro lo spreco ingiustificato delle risorse che abbiamo a disposizione, è infatti nata la macchina in grado di trasformare il nostro sudore in ottima acqua da bere. L’ispirazione per la “Sweat Machine” è venuta da una tecnologia già utilizzata dalla NASA per le missioni nello spazio, ma è stata ulteriormente perfezionata da UNICEF e Gotha Cup, in collaborazione con l’agenzia Deportivo e l’ingegnere Andreas Hammar.
LO SAPEVI? A Londra acqua potabile per tutti… ma dalle fogne!
Gli indumenti sudati vengono inseriti in un essiccatore che li spreme fino all’ultima goccia. Il sudore raccolto, quindi, viene esposto alla luce ultravioletta e fatto passare attraverso una serie di filtri che eliminano batteri e sali. Ultima operazione è il passaggio attraverso un filtro da caffé, che trattiene le fibre tessili rilasciate dagli indumenti. Il risultato è acqua distillata ma perfettamente potabile.
L’unico limite della Sweat Machine è la quantità di acqua che riesce a produrre: per ottenerne 1 litro è necessario un carico di lavatrice pieno di vestiti, tutti ben sudati!
Occorre sottolineare, però, che il progetto è nato soprattutto come provocazione: l’obiettivo era portare l’attenzione mediatica sulla difficoltà che moltissime persone ancora hanno ad accedere a fonti di acqua potabile.
Ultimo aggiornamento il 1 Luglio 2024 da Rossella Vignoli
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