Svezzamento vegetariano in pratica
Indicazioni e consigli per seguire un'introduzione al cibo solido solo di origine vegetale
Ecco un altro articolo di Roberta, la nostra veg coach. Questa volta parlerà di svezzamento vegetariano, un tema molto dibattuto, non sempre con la necessaria lucidità, che interessa a molti di noi.
Sommario
Cos’è lo svezzamento
Questo processo graduale di introduzione di alimenti solidi o semi-solidi nell’alimentazione del bambino può avvenire in aggiunta o in sostituzione del latte materno o di quello artificiale. Questa è una fase fondamentale nella crescita e nello sviluppo del bambino, perché coinvolge non solo l’aspetto nutrizionale come sarebbe evidente, ma ha anche un risolto psicologico e sociale.
Quando si inizia lo svezzamento
Le linee guida internazionali, tra cui quelle dell’OMS e dell’UNICEF, raccomandano di iniziare intorno ai 6 mesi di età (180 giorni).
Prima di questa età, infatti, il latte materno (o artificiale, in sua assenza) è generalmente sufficiente a soddisfare le esigenze nutrizionali del bambino.
Perché iniziare lo svezzamento intorno ai 6 mesi
A partire dai 6 mesi circa, le riserve di ferro del bambino iniziano a diminuire e il latte materno da solo non è più in grado di coprire il suo fabbisogno.
Inoltre, a questa età, il bambino sviluppa le competenze motorie e cognitive necessarie per iniziare ad alimentarsi con cibi solidi:
- Controllo del capo e del tronco: riesce a stare seduto con supporto
- Coordinazione occhio-mano-bocca: può afferrare oggetti e a portarli alla bocca
- Riflesso di estrusione: diminuisce il riflesso che spinge la lingua in avanti per espellere corpi estranei e questo permette al bambino di deglutire cibi solidi
- Curiosità verso il cibo: mostra interesse per il cibo degli adulti
Cos’è lo svezzamento vegetariano
Uno dei temi più caldi dell’alimentazione vegetariana è l’applicazione di questo stile alimentare ai bambini. Per alcuni è un’imposizione ma io dico che non lo è, nella misura in cui non lo è qualsiasi decisione che necessariamente un genitore prende per il proprio figlio.
I nostri figli, specie i più piccoli, hanno bisogno che noi genitori decidiamo per loro, e si può decidere di far mangiare loro carne oppure no. Decisioni, non imposizioni.
Premesso questo, quando si parla di vegetarismo e bambini in Italia, non si può non nominare il massimo esperto e pioniere in questo campo: il dott. Luciano Proietti di Torino, pediatra e papà di tre figli, che studia sul campo l’alimentazione vegetariana in età pediatrica dagli anni settanta. Da lui ho appreso la teoria che poi ho anche messo in pratica su mio figlio che ora ha tre anni.
Il dott. Proietti sostiene che è più sbagliato, fisiologicamente parlando, per un bambino di pochi mesi, introdurre quei ‘papponi’ di passato di verdura, cereali, carne omogeneizzata e parmigiano così come consigliato di solito. Non solo formaggi e carne sono cibi troppo impegnativi per un intestino immaturo ma lo è anche – udite udite – la fibra dei vegetali!
Secondo il Dott. Proietti infatti, l’introduzione di carne e latticini, alimenti concentrati di proteine e grassi, va a compensare l’effetto della fibra, perché, in un intestino non ancora allenato, “sequestra” i grassi, proteine, ferro e altri minerali, diminuendone l’assorbimento. Inserire fibra troppo precocemente porta all’introduzione di cibi non fisiologici come carne e latticini.
Consigli di svezzamento
In generale, si inizia lo svezzamento in maniera graduale, rispettando i tempi e le preferenze del bambino.
Il consiglio è sempre lo stesso, offrire al bambino 1 cucchiaino di cibo alla volta, aumentando gradualmente le porzioni in base al suo appetito. Poi vanno rispettati alcune regole-base, valide sia in caso di svezzamento tradizionale che introduce anche carne e altri alimenti di origine animale che solo vegetale.
- Proporre un alimento alla volta: meglio introdurre un nuovo alimento ogni 2-3 giorni, per individuare eventuali allergie o intolleranze
- Privilegiare alimenti freschi e di stagione: preparare le pappe in casa con ingredienti semplici e di qualità, meglio biologici
- Variare l’alimentazione: proporre una varietà di alimenti di diversi gruppi (cereali, frutta, verdura, legumi, carne, pesce, uova, latticini), per garantirgli un apporto nutrizionale completo
- Rispettare i tempi del bambino: non forzare a mangiare se non ha fame
- Creare un ambiente sereno e positivo durante i pasti: deve essere un’occasione piacevole e di condivisione
- Continuare ad allattare al seno a richiesta: il latte materno rimane un alimento importante anche durante lo svezzamento e può essere dato al bambino fino ai 2 anni e oltre, secondo le indicazioni dell’OMS
Schema di svezzamento vegetariano
Ma quindi, cosa mangia un bimbo veg?
In generale, a partire dai 6 mesi ed entro il compimento del primo anno, s’introducono i primi assaggi di qualcosa che non sia latte (materno o formulato), che, per un bambino vegetariano e per un onnivoro, consistono comunque in frutta stracotta e passata (o gli omogeneizzati in commercio).
In questa fase i vegetali hanno un significato di educazione sensoriale – molto importante per i bimbi – e non nutrizionale, come invece avranno più in là quando potranno essere consumati crudi.
- La base delle prime pappe è il brodo vegetale, quel liquido che tutte le mamme ben conoscono, ed i pediatri consigliano. Prima solo carota e patata, poi anche zucchina, sedano, cipolla, pomodoro… Anche il bimbo veg lo potrà mangiare. Il procedimento è il solito: una volta bollite le verdure, va filtrato e usata solo la parte liquida, almeno fino all’anno di età.
- Poi si aggiunge al brodo vegetale un cereale raffinato (senza fibra), a partire da quelli senza glutine (riso, mais, tapioca) che prima va cotto nel brodo (in alternativa ci sono le apposite pappe liofilizzate in commercio) e poi condito con 1 cucchiaino di olio extra vergine di oliva.
- Più in là si introducono i cereali con glutine.
- Nelle prime settimane di svezzamento si offre un solo pasto composto in questo modo, di solito il pranzo, poi si aggiunge anche la cena.
- Intorno i sette mesi, si possono introdurre i legumi come lenticchie rosse decorticate schiacciate con la forchetta come prima fonte proteica vegetale. In alternativa, si può introdurre anche del tofu e del latte di mandorla.
- Dopo l’anno si inizia ad introdurre la verdura passata al posto del brodo, prima un cucchiaino e via via aumentando.
Questo è l’adattamento moderno all’alimentazione infantile primitiva in cui la mamma (ma anche il papà) pare masticasse i cibi vegetali per poi trasferirne i succhi al bambino, privati delle fibre e pre-digeriti dalla saliva materna.
Di recente la SIP (Società Italiana di Pediatria) ha demolito il dogma dei latticini, dichiarando che prima dell’anno di età è bene non inserire parmigiano nelle pappe. I latticini infatti sono guardati con sempre maggior sospetto per via del loro potere allergenico e per la loro correlazione con l’insorgenza del diabete di tipo 1.
I latticini non sono necessari, soprattutto se non si consuma carne. Infatti la paventata necessità di introdurre alimenti particolarmente ricchi in calcio, come latte e latticini, proviene dall’errore di consumare cibi acidificanti, come le carni, che di fatto sequestrano calcio da ossa e denti indebolendoli. E questo vale anche per gli adulti.
Già prima dell’anno si possono poi introdurreyogurt di soia, purché privato degli eventuali pezzi di frutta, perché i bambini piccoli non gradiscono “ostacoli”. Dopo l’anno poi partire con i primi assaggi di frutta secca come pinoli e frutta disidratata (uvetta, datteri) come spuntino.
Se l’alimentazione del bambino è vegana, una volta terminato l’allattamento, bisognerà contemplare un’integrazione di vitamina B12, l’unica vitamina che per ragioni igieniche non è possibile assumere attraverso i vegetali al giorno d’oggi e che pertanto va integrata.
Quali sono gli alimenti da consumare nel primo anno
Ricapitolando, quali sono gli alimenti consumati prima dell’anno di età?
Tutti i cereali purché raffinati, minestre, focaccia bianca, pane, creme di semi oleosi, legumi, derivati della soia, yogurt e budini di soia e di riso, latte di mandorla, di soia, di avena, di riso, frutta cotta o molto matura e schiacciata.
E in un regime lacto-ovo-vegetariano, anche piccole quantità di formaggi magri come ricotta e uova.
Dopo l’anno si inizia ad introdurre la fibra con cereali semi-integrali e passati di verdura in modo graduale per allenare l’intestino ad elaborare questo importante elemento; anche i legumi potranno essere consumati tali e quali, purché ben cotti.
E via via fino a mangiare quello che mangiano mamma e papà.
Cosa evitare nel primo anno di vita
Ci sono degli alimenti da evitare durante il primo anno di vita del bambino perché altamente allergizzanti, o per il rischio di soffocamento:
- Miele: Rischio di botulismo infantile
- Latte vaccino intero: prima dei 12 mesi
- Frutta secca intera: rischio di soffocamento
- Cibi ricchi di sale, zucchero e grassi saturi
Ringraziamo Roberta per la suo utile guida allo svezzamento con consigli pratici e indicazioni importanti e, aggiungiamo noi, se non siete ancora convinti, rileggetevi anche cosa dice un esperto del calibro del Prof. Umberto Veronesi a proposito dello svezzamento vegetariano:
Scegliere lo svezzamento vegetariano significa dare all’infante un vantaggio indiscutibile in termini di salute, perché lo si dota di una difesa forte e duratura contro molte malattie dell’età adulta. È principalmente nell’infanzia che si acquisiscono gli stili di vita che ci accompagneranno per tutta la vita.
Altre informazioni
Forse ti potrebbe interessare anche:
- Svezzamento vegetariano in pratica
- Bimbi vegani, un pericolo o una scelta sana?
- Ricette di merendine per bambini semplici e sane
- Vorrei diventare vegetariano ma…
- Mini-guida ai secondi vegetali ad alto contenuto proteico
- Diventare vegetariani
- Ricette vegan
- I bambini vegetariani crescono bene?
- Omogeneizzati fatti in casa, quello che c’è da sapere
Ultimo aggiornamento il 16 Ottobre 2024 da Rossella Vignoli
Iscrivetevi alla newsletter di Tuttogreen.it per rimanere aggiornati sulle ultime novità.
ok se ho latte materno ma se non ce l’ho? con cosa lo nutro il mio bimbo?
latte formulato. non capisco quale sia il tuo dubbio….