Vuoi una tartaruga femmina? Ci pensa il global warming!
Conosciamo molti effetti dei fattori ambientali, ma forse vi sarà sfuggito che temperatura, fotoperiodo, densità ed altre variabili possono addirittura condizionare il sesso del nascituro in molti organismi viventi.
Con la sigla TSD (Temperature Sex Determination) si indica uno dei casi più diffusi – rilevato tra alcuni pesci e molti rettili –, in base al quale la temperatura di incubazione delle uova ha un potere rilevantissimo nel determinare la nascita di un maschio o di una femmina.
La determinazione del sesso dovuta a fattori ambientali – anziché genetici – è correlata ad un vantaggio adattativo poiché risulta finalizzata all’ottimizzazione della condizione di uno dei due sessi.
Siamo quindi in presenza di un chiaro ed affascinante esempio che mostra come gli esseri viventi, nel corso della storia evolutiva, abbiano saputo sviluppare risposte utili a salvaguardare la conservazione della propria specie.
Tra i rettili un caso emblematico di TSD è quello delle tartarughe, poiché le alte temperature di incubazione delle uova (superiori ai 30° C) danno origine tipicamente a una tartaruga femmina, mentre quelle basse (inferiori ai 27-28° C) aumentano notevolmente le probabilità di neonati di sesso maschile. Nella fascia compresa fra i 28 e i 30° C si ha invece una situazione di equilibrio, poiché le possibilità di nascita per maschi e femmine si equivalgono.
Se vi state chiedendo come mai in commercio si ritrovino prevalentemente soggetti femminili, la risposta è che negli allevamenti si ricorre all’incubazione a temperature superiori ai 30° C per anticipare la schiusa delle uova, così che il gentil sesso trova il modo di primeggiare proprio per i motivi che abbiamo esposto sopra.
Dal punto di vista scientifico, il fenomeno del TSD si spiega col fatto che la temperatura di incubazione delle uova è responsabile di variazione nell’attività dell’enzima aromatasi e, di conseguenza, della differenziazione gonadica che ha luogo in un determinato momento dello sviluppo embrionale. Il significato adattivo di tale fenomeno è stato ipotizzato nel modello realizzato dagli scienziati Charnow e Bull nel 1977, la cui validità è stata poi verificata da successivi studi.
Se il condizionamento dei fenomeni meteorologici sul comportamento dell’uomo è conosciuto sin dall’antica Grecia, per animali e piante questo aspetto è stato appurato solo in tempi più recenti. Limitandoci ad un solo esempio, citiamo il caso della primula rossa, che chiude i petali quando l’umidità raggiunge l’80% per evitare danneggiamenti al polline. Le meraviglie della natura sono davvero infinite!
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Ultimo aggiornamento il 9 Settembre 2022 da Rossella Vignoli
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