Tutto sulla tartaruga, simbolo della longevità e della lentezza
Dall’aspetto decisamente singolare e ormai entrate nell’immaginario comune, la tartaruga è un rettile che può abitare in ambiente acquatico o terrestre. Alcune specie di tartarughe arrivano a vivere anche per tantissimi anni, ma bisogna conoscere molto bene le loro esigenze etologiche ed abitudini.
La tartaruga è un rettile, acquatico o terrestre, appartenente all’ordine dei Cheloni o Testudines. Questi animali hanno origini davvero antiche e hanno subito pochi cambiamenti nel corso dell’evoluzione.
Tali particolari rettili sono presenti in tutto il continente, ad esclusione delle terre antartiche. In questi luoghi, infatti, le condizioni climatiche non ne permettono la sopravvivenza. Tuttavia, regioni tropicali e subtropicali sono gli habitat in cui è maggiore la biodiversità.
Oltre ad essere entrati nell’immaginario comune per la loro straordinaria lentezza, questi animali sono contraddistinti anche da una notevole longevità. L’età media, però, varia notevolmente da specie a specie. Il record di longevità spetta alle tartarughe giganti, che possono facilmente superare i 100 anni di vita.
Come animali domestici sono solo apparentemente di facile gestione. In realtà, possono richiedere particolari cure e un’attenta conoscenza delle loro esigenze etologiche ed abitudini di vita.
Sommario
Tartaruga rettile
Il corpo di questi particolari rettili è tipicamente rivestito da una corazza dorsale, una sorta di guscio protettivo chiamato carapace. Il ventre, invece, è appiattito e ricoperto da piastre ossee. Entro il piastrone ventrale possono essere retratti capo, coda e arti.
Le tartarughe possono essere sia acquatiche, marine o d’acqua dolce, che terrestri. Mentre gli esemplari d’acqua sono predatori, quelli terrestri sono erbivori. Solitamente si parla di testuggini per indicare gli esemplari adattati alla vita terrestre.
Le dimensioni di questi animali possono variare notevolmente. Le specie più piccole presentano dimensioni pari a 3-4 cm, mentre altri esemplari possono arrivare a oltre 2 metri.
Tutte le tartarughe depongono le uova e ciò non avviene mai in ambiente acquatico.
Tartaruga terrestre
Le tartarughe di terra tendono ad essere più longeve rispetto a quelle d’acqua. Dal punto di vista del comportamento sono abbastanza attive ed interattive.
In alcune circostanze possono mostrarsi aggressive. Le testuggini in natura si nutrono di piante ed erbe selvatiche che strappano direttamente da terra.
Tartaruga d’acqua
Tutte le tartarughe, acquatiche o terrestri, condividono comunque il fatto di respirare l’aria. Anche le specie che vivono in acqua, infatti, sono dotate di polmoni. Hanno pertanto bisogno di risalire in superficie per riuscire a respirare.
Possiedono però anche la capacità di assorbire ossigeno direttamente dall’acqua per cui possono restare sommerse anche per lungo tempo. Gli esemplari acquatici, che vivono in acqua dolce o in mare, sono soprattutto onnivori.
Da giovani hanno un’alimentazione prevalentemente carnivora. Con il raggiungimento dell’età adulta tendono, invece, a prediligere anche il consumo di vegetali. Dal punto di vista comportamentale tendono ad interagire meno con gli esseri umani e si mostrano più tranquille.
Le tartarughe acquatiche hanno un’aspettativa di vita di gran lunga inferiore rispetto a quelle terrestri. In media, infatti, vivono fino a 15-20 anni.
Tartaruga marina
Una particolarità delle tartarughe marine è la presenza di una ghiandola, chiamata ghiandola del sale. Quest’ultima garantisce loro la possibilità di filtrare il sale presente nell’acqua, eliminandolo attraverso la lacrimazione.
Tartaruga come animale domestico
Le tartarughe possono essere cresciute come animali domestici, a patto di conoscere le loro esigenze etologiche per garantirne la migliore cura. Un aspetto fondamentale è rappresentato dalla ricerca della sistemazione migliore per questi esemplari.
Tartarughe di terra
Nel caso delle tartarughe di terra occorre predisporre un’area all’esterno in cui possano essere esposte direttamente alla luce solare. Allo stesso tempo bisogna assicurare una parte ombreggiata in cui possano trovare riparo dall’eccessivo calore. Deve essere, inoltre, garantita loro un’ampia possibilità di movimento.
Si consiglia di recintare la zona esterna in cui farle vivere per non rischiare l’attacco di possibili predatori. Inoltre, durante il periodo invernale l’esemplare potrà scavare una buca in cui trovare riparo durante il letargo.
Tartarughe acquatiche
Per le tartarughe acquatiche, invece, si può predisporre un acquaterrario di buone dimensioni, adattate a quelle degli esemplari. Bisogna tener conto del fatto che alcune specie possono crescere molto. Occorre pertanto adattare la sistemazione in base a questi possibili cambiamenti.
Fondamentale, inoltre, è garantire la presenza di lampade a raggi UVB.
In questo modo si garantisce all’animale la possibilità di sintetizzare la vitamina D e favorire l’assimilazione del calcio. Il contatto con questi animali va limitato alle occasioni in cui è strettamente necessario. In tali casi occorre prenderli in modo saldo dalla parte posteriore del corpo.
Cosa mangia una tartaruga
Sul tema abbiamo scritto uno speciale dedicato che trovate qui: alimentazione e dieta corretta per le tartarughe.
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Ultimo aggiornamento il 9 Settembre 2022 da Rossella Vignoli
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