Tassare le bibite riduce realmente il consumo di soft drink
Abbiamo già parlato di come certe bibite facciano male alla salute, e di come, sia stato ormai scientificamente dimostrato il loro collegamento a malattie quali l’obesità e il diabete di tipo 2. A questo proposito, l’esperimento di tassare le bibite riduce realmente il consumo di soft drink.
Negli Stati Uniti, dove è stato provato a imporre un incremento del prezzo, sia a livello governativo che locale, proprio per diminuirne il consumo, il National Center for Biotechnology Information ha poi realizzato uno studio sull’esperienza, da cui è emerso che un aumento del 35%, nel prezzo delle bibite abbia causato una diminuzione di circa il 26% nelle vendite al bar di alcuni ospedali.
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Un più recente studio olandese, pubblicato su Science Direct, si è avvalso dell’uso di un simulatore di spesa. Circa 100 volontari hanno così potuto ‘fare la spesa’ solo di bevande gasate ma tra più di 500 proposte.
La ricerca ha mostrato che il 6% dei volontari ha acquistato bevande arricchite di zuccheri, mentre solo la metà ha continuato ad acquistrne dopo il loro aumento di prezzo del 19%: una diminuzione delle vendite di quasi 1 litro, a famiglia, a settimana! E non si sono riscontrate spese in alimenti e bevande sostitutivi quali snack, alcol e drink dietetici. Forse ciò significa che, per quanto piacevoli, pochissimi di noi sarebbero disposti a spendere così tanto per una bibita gasata.
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I cosiddetti soft drink sono bevande a base d’acqua, a volte gasata che, come evidenziato da molti studi, fanno venire la cellulite, causano gonfiore e, a lungo andare, bruciore di stomaco; contengono inoltre un dolcificante, e spesso anche un aromatizzante. Normalmente il dolcificante è la saccarina, ma molto spesso viene anche utilizzato lo sciroppo di glucosio, il fruttosio e, nel caso di bevande dietetiche o light, l’aspartame. Le bibite dolcificate contengono inoltre dosi di caffeina, coloranti, conservanti. La caffeina ad esempio, causa ansia ed insonnia, i coloranti possono causare allergie e gravi patologie.
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Secondo i ricercatori dell’Università di Sheffield, in Inghilterra, il benzoato di sodio è stato stabilito essere causa di iperattività, e di danni di grave entità alla molecola del DNA. Cosa fare? Bere il più possobile bibite che facciano bene e che soprattutto, dissetino davvero, come il succo di frutta, il té con moderazione, e l’acqua, che aiuta anche a combattere la carie.
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Ultimo aggiornamento il 19 Febbraio 2024 da Rossella Vignoli
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