Tassonomia: l’ABC delle scienze naturali di linneana memoria…
La tassonomia, nelle scienze naturali, è una classificazione universalmente e scientificamente accettata per distinguere tutto ciò che vive e prospera in natura.
Sommario
Chiunque abbia la passione per il collezionismo sa quanto sia importante l’utilizzo di un metodo per catalogare i vari pezzi o esemplari in suo possesso. Ci vogliono regole univoche per dare ad ogni cosa un nome, un posto e un ordine preciso in modo da sapere sempre distinguere ogni cosa nell’insieme.
La tassonomia fa proprio questo: definisce, ordina e classifica secondo una precisa gerarchia tutti gli esseri viventi, compresi quelli estinti e i fossili. Si tratta, di fatto, di una branca della biologia che attribuisce un “nome e cognome” scientifico agli organismi, un po’ come fa l’ufficio anagrafe per le persone.
Tassonomia: significato, gerarchie e definizioni
La classificazione degli essere viventi, come detto, segue dei precisi livelli gerarchici che partono sempre dalla definizione di “regno“.
Il regno, dunque, è il raggruppamento più vasto che comprende phyla molto diversi tra loro. Già, perché sempre secondo Linneo, ogni regno, a sua volta, si divide in phylum per gli animali e in divisioni per piante e altri organismi. I livelli gerarchici comprendono:
- Classe: include tanti ordini, con caratteristiche comuni (es. mammiferi).
- Ordine: comprende più famiglie con caratteristiche fisiche comuni.
- Famiglia: comprende diversi generi con caratteristiche comuni (es. gatto, lince e leone)
- Genere: comprende specie molto simili che possono accoppiarsi ma non produrre nuovi organismi fecondi.
- Specie: è la categoria più piccola e comprende organismi che hanno in comune tanti caratteri. Solo gli organismi appartenenti alla stessa specie possono accoppiarsi e a generare prole in grado a sua volta di riprodursi.
Oggi è stata introdotta la definizione di “Dominio” come livello sopra-regnale per includere anche batteri e archaea. Tra le suddivisioni posteriori sorte per classificare nuove specie in discipline più settoriali, compaiono termini come:
- superclasse
- super
- sotto
- infraordini
- super e sottofamiglie
- tribù e sottotribù.
Oltre al rango di specie, la tassonomia moderna include anche sotto-ranghi (ad esempio le sottospecie e le razze di animali) e varietà e forme per la botanica.
Tassonomia: etimologia del termine
Il termine “tassonomia” si riferisce alla disciplina che studia, ordina e classifica gli elementi all’interno di un sistema (biologico e non). Esso deriva dalle parole greche “taxis“, che significa “ordine” e “nomos“che vuol dire “regola“.
Per questo motivo, la tassonomia si occupa di conferire un ordine agli esseri viventi che compongono la biosfera secondo precise regole. Un esempio concreto di classificazione tassonomica linneana è quella relativa all’essere umano:
- Regno: Animalia
- Phylum: Chordata
- Classe: Mammalia
- Ordine: Primati
- Famiglia: Hominidae
- Genere: Homo
- Specie: Homo sapiens
Più avanti vederemo anche il significato di questi termini per meglio comprenderne l’utilizzo tassonomico.
Tassonomia di Linneo
Il sistema utilizzato da Carlo Linneo nel 1700 per classificare gli essere viventi e disporli secondo una gerarchia precisa, rappresenta ancora oggi l’opera di nomenclatura biologica di riferimento più importante.
Sebbene il numero dei livelli gerarchici contemplati dalle moderne scienze naturali sia stata allargato nel corso del tempo, il lavoro del naturalista svedese continua ad essere l’unico riconosciuto dalla comunità scientifica. Ciò vuol dire che a distanza di secoli dalla sua prima pubblicazione, ogni campo biologico continua ad essere ordinato e classificato in base al metodo tassonomico linneano.
L’opera di Carlo Linneo che è anche il manuale di riferimento della tassonomia moderna è l'”Imperium Naturae” . In questa prima pubblicazione, Linneo identifica per la prima volta i 3 Regni a cui appartengono gli organismi viventi:
- Animale (Regnum Animale)
- Vegetale (Regnum Vegetabile)
- Minerale (Regnum Lapideum)
L’estrema attualità di questo sistema ci fa capire la forza e l’impatto dirompente che l’opera di Linneo ebbe sulle scienze naturali. Essa è il fondamento dell’attuale nomenclatura biologica ed è stata perfezionata dalle opere successive dello stesso naturalista, in particolare “Species Plantarum” (1753, per le piante) e la decima edizione del “Systema Naturae” (pubblicata nel 1758).
Nomenclatura binomiale
Il merito più grande di Linneo fu quello di aver introdotto nel 1735 la nomenclatura binomiale, basata sul modello aristotelico e relativa alla classificazione tassonomica di piante, animali e minerali.
Grazie a questo metodo ogni organismo è collegato a due nomi che sono il Genere di appartenenza (nomen genericum) e la Specie (nome triviale o nome specifico).
Ancora oggi, il nome scientifico di un essere vivente o estinto ha una derivazione latina o greca, ed è sempre composto da due termini scritti in corsivo. Il primo termine rappresenta il Genere, il secondo identifica la specie (es. Panthera leo è il leone e Panthera tigris è la pantera).
Il precedente metodo consisteva in una semplice descrizione del tutto arbitraria e priva di qualsiasi requisito di sistematicità e accuratezza scientifica.
Tassonomia moderna
Il metodo di Linneo è stato in parte superato o rivisitato nel corso dei secoli. Ai tempi di Linneo, infatti, molti organismi non erano neanche conosciuti (ad esempio quelli unicellulari) ed era quasi assente un principio di classificazione che tenesse conto delle analogie genetiche tra le diverse specie.
Per questo motivo, la tassonomia moderna contempla 6 regni:
- eubatteri (Eubacteria)
- archeobatteri (Archaeobacteria)
- protisti (Protista)
- funghi (Fungi)
- piante (Plantae)
- animali (Animalia)
Raggruppati in 3 domini:
- Bacteria
- Archea
- Eukarya
Tassonomia animale
Il regno animale è quello in cui ancora oggi si nota in maniera evidente il metodo tassonomico di Linneo. Alcuni dei nomi attribuiti dallo studioso svedese agli animali sono tutt’ora in uso, anche se afferiscono a gruppi diversi. Nel 1758 Linneo divise il regno animale in 6 classi:
- Mammalia
- Aves
- Amphibia
- Pisces
- Insecta
- Vermes
Oggi, il regno animale così come lo conosciamo è formato da una grandissima quantità di organismi, tutti diversi fra loro. Gli animali viventi sono classificati in circa 30 phyla secondo alcuni criteri di classificazione:
- Numero degli strati di tessuto embrionale;
- Organizzazione;
- Disposizione delle diverse parti del corpo;
- Cavità corporee presenti o assenti;
- Sviluppo dall’uovo fecondato dall’adulto.
La tassonomia moderna annovera circa 1.800.000 specie di organismi, accomunati da caratteristiche che rendono possibile una suddivisione fondamentale in:
- Eterotrofi (onnivori, erbivori, carnivori);
- Pluricellulari;
- Eucarioti.
Classi
- Poriferi o spugne: sono gli animali più antichi e semplici esistenti in natura. Si riproducono sia per via asessuata e sessuata per fecondazione interna.
- Celenterati: dispongono di due tessuti (epidermide e gastroderma separati da uno strato gelatinoso (es.meduse);
- Vermi o platelmidi;
- Molluschi;
- Anellidi: (es. lombrichi e sanguisughe);
- Artropodi: si riproducono per partenogenesi;
- Echinodermi (ricci di mare, cetrioli di mare, ecc…);
- Cordati (presenza di coda);
- Vertebrati: caratterizzati da una colonna vertebrale, cordone nervoso e cranio contenente il cervello. Comprendono pesci, anfibi, rettili, uccelli e mammiferi.
Tassonomia piante
Il Regno delle Piante comprende circa 350.000 specie che solitamente vengono distinte con termini generici come alberi, erbe, felci, cespugli, ornamentali, rampicanti, muschi ecc.
La tassonomia moderna attribuisce al regno delle plantae le seguenti Divisioni:
- Charophyta
- Rhodophyta
- Chlorophyta
- Anthocerotophyta
- Bryophyta
- Marchantiophyta
- Pteridophyta
- Psilophyta
- Lycopodiophyta
- Ginkgophyta
- Pinophyta
- Cycadophyta
- Gnetophyta
- Magnoliophyta
La maggior parte delle piante esistenti sono classificate nel Gruppo delle Angiosperme (Magnoliophyta) che annovera circa 250.000 specie di piante. Esse si caratterizzano per la produzione di fiori e la capacità di produrre frutti e semi dopo l’impollinazione.
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Ultimo aggiornamento il 16 Giugno 2019 da Rossella Vignoli
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