Tecarterapia cos’è e come funziona questo trattamento
La terapia del calore che stimola le capacità di recupero del nostro corpo
La Tecarterapia è un innovativo trattamento elettromedicale per curare diverse patologie a carattere infiammatorio sfruttando le proprietà del calore. Vediamo quando serve, come funziona e quanto costa.
Sommario
Cos’è la Tecarterapia
Chiamata anche Tecar (Trasferimento Elettrico Capacitivo e Resistivo) è una terapia non invasiva basata sulla stimolazione delle fisiologiche capacità di recupero del nostro organismo.
Si tratta di una termoterapia, che sfrutta cioè i benefici del calore, al pari della laserterapia, del trattamento ad ultrasuoni e di quello ad infrarossi. Però mentre nella tecar il calore viene prodotto a livello endogeno, quindi all’interno del corpo, nel caso delle altre tecniche il calore è esogeno, cioè prodotto dagli apparecchi esterni.
Normalmente questo trattamento viene impiegato per curare infiammazioni e dolori traumatici in diversi ambiti. Medicina dello sport (ad esempio per diminuire il dolore causato dalla pubalgia), terapia del dolore, ortopedia, reumatologia, medicina vascolare e così via. Si applica a diverse parti del corpo: spalla, colonna vertebrale, mani, ginocchio, caviglia, anche e muscoli.
Come funziona al Tecarterapia
La Tecarterapia utilizza un apparecchio medico in grado di provocare una diatermia profonda, ovvero un innalzamento della temperatura a livello dei tessuti. Questo fenomeno avviene mediante induzione di corrente elettrica ad alta frequenza, la quale va ad agire direttamente sulle cariche elettriche del corpo.
Ciò determina un aumento della microcircolazione, con conseguente vasodilatazione e dunque aumento della temperatura.
Il macchinario è composto da apposite piastre di metallo che vengono passate sulla zona da sottoporre a trattamento. Una funge da elettrodo passivo e una da elettrodo attivo. La corrente viene generata dalla differenza di potenziale elettrico, sfruttando il principio fisico del condensatore.
Funziona in due diverse modalità:
- T. capacitiva, che esercita la sua azione su tessuti molli, muscoli e vasi sanguigni
- T. resistiva, che interviene invece su cartilagini, ossa e legamenti, posti più in profondità
Quando utilizzare la Tecarterapia
Questa terapia è uno dei metodi d’elezione per la cura di numerosi disturbi, conseguenti a traumi, cadute accidentali, infortuni di varia natura, legati anche al mondo sportivo, riabilitazioni post-chirurgiche.
Nello specifico si può ricorrere al trattamento Tecar per:
- patologie dolorose: artrite e artrosi, cervicale, fibromialgia, fascite plantare
- lesioni muscolo-scheletriche: stiramenti muscolari, tendinite, fratture, contratture
- drenaggio di edemi conseguenti a interventi chirurgici e riassorbimento di ematomi
Questo trattamento produce benefici immediati nell’organismo, oltre a svolgere una potente azione antidolorifica e a ridurre i tempi di ripresa. Si osservano:
- aumento dell’attività metabolica
- diminuzione della viscosità del tessuto muscolare
- aumento della circolazione sanguigna e dell’ossigenazione
- eliminazione di scorie e tossine
- aumento del drenaggio linfatico
- stimolazione della rigenerazione dei tessuti
Il numero di sedute della Tecarterapia
Il numero di sedute e la loro durata vengono stabiliti dal terapista di volta in volta. Si parte da cicli di 15-20 minuti fino a trattamenti più intensivi di un’ora.
Un ciclo generalmente comprende da 6 a 10 sedute. I benefici si avvertono sin da subito, grazie all’azione analgesica naturale.
Sarà il fisiatra o il medico specialista (in genere un ortopedico) a indicare quante sessioni è necessario sostenere sulla base dell’entità del dolore e delle eventuali lesioni o in situazioni di intervento post-operatorio o post-traumatico.
Quanto costa la Tecarterapia
Il prezzo varia da ambulatorio ad ambulatorio, ma in media una singola seduta può costare tra i 25 ed i 50 euro, mentre per un pacchetto di 10 sedute si va dai 180 ai 380 euro.
Quali controindicazioni per la Tecarterapia
Non è consigliata a chi porta il pacemaker e altri dispositivi elettronici, a chi è affetto da neoplasie maligne o parestesie, alle donne in stato di gravidanza. Escluse queste categorie di soggetti, non vi sono controindicazioni ed effetti collaterali.
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Ultimo aggiornamento il 18 Settembre 2023 da Rossella Vignoli
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