Quali sono i diversi tipi di terreno e a quali piante o coltivazioni si prestano?
I tipi di terreno su cui coltiviamo le nostre essenze vegetali preferite possono sembrare tutti uguali, almeno a prima vista o per chi non è molto esperto di giardinaggio. Eppure non è così, infatti la classificazione dei diverse tipologie di terreno è ben più ampia di quel che potremmo pensare.
Sommario
Chi ha la fortuna di disporre di orto e giardino, o semplicemente di un piccolo pezzo di terra coltivabile, farà meglio ad analizzare attentamente il suolo con cui ha a che fare così da scegliere le specie più adatte e approntare le giuste tecniche di coltivazione.
Ci sono terreni acidi, limacciosi, ghiaiosi, sabbiosi, argillosi e tanti altri ancora che si prestano ad accogliere favorevolmente alcune varietà piuttosto che altre. Allo stesso modo, il tipo di terreno che utilizzeremo determinerà anche il concime o la composta da aggiungere, il momento ideale per farlo e l’apporto idrico.
Impariamo, dunque, a conoscere e riconoscere i diversi tipi terreno in base alle caratteristiche intrinseche di ognuno e cerchiamo di capire a quali cultivar si adattano per praticare giardinaggio in modo corretto e appagante.
Classificazione dei tipi di terreno
In tema di terreno e di tipologie di suoli, le classificazioni di riferimento non sono univoche e standardizzate come succede in botanica con le diverse varietà di piante. Occorre tenere presente determinati fattori ambientali e climatici, anche se una prima, sommaria classificazione individua 3 tipi di terreno principali:
- limoso
- sabbioso
- argilloso
- ghiaioso
Con particolare riferimento ai tipi di terreno agricoli, inoltre, il terreno può essere anche soffice, medio e pesante a seconda della sua compattezza e del mix di componenti che troviamo al suo interno. C’è poi un terzo fattore da considerare, che è il pH del terreno e la conseguente reazione chimica all’introduzione di determinate sostanze. In questo caso, il terreno può essere:
- acido
- alcalino
- neutro
Relativamente al pH del suolo, ci sono tecniche che consentono di modificarlo abbastanza facilmente. Ad esempio, nella nostra guida pratica, abbiamo visto come rendere il terreno acido nel caso in cui volessimo coltivare delle piante acidofile come conifere e altre, in particolare:
- camelia
- ortensia
- rododendro
- azalea
- magnolia
- erica
- gardenie
- mimosa
- gigli
- felci
- mirtillo
- abete
- acero
- sequoia
- faggio
- castagno
Il terriccio per piante da giardino, ad esempio, ha un pH neutro e ben si adatta alla coltivazione di quasi tutte le piante verdi, i fiori da balcone, le piante aromatiche e orticole, senza dimenticare che può essere impiegato anche per arricchire i terreni poveri.
Terreno per piante
Tutti i tipi di terreno sono composti da una frazione organica, fatta di minerali e altre sostanze nutritive, e una inorganica che ne determina la struttura e quindi il grado di permeabilità, compattezza e drenaggio del suolo.
Nell’insieme, questi fattori ci dicono molto sulla fertilità, coltivabilità e sulla potenziale resa agricola di un particolare tipo di terreno piuttosto che un altro.
Saper distinguere i diversi tipi di terreno e conoscere in maniera abbastanza precisa le caratteristiche di ognuno di essi, è un vantaggio enorme per chi vuole dedicarsi alla cura del giardino o dell’orto. La conoscenza del substrato, non solo ci dirà molto sulle varietà da selezionare, ma ci aiuterà anche a stabilire con quale frequenza provvedere alle irrigazioni e all’integrazione di determinate sostanze.
Come detto, tra i terreni più adatti alla coltivazione di piante verdi, si possono riconoscere alcuni tipi con specifiche caratteristiche di drenaggio, acidità e porosità. Essi si distinguono in:
- terreni forti
- terreni leggeri
- terricci di bosco
- terra di sfagno
- torba.
In alcuni casi, la fertilizzazione di un tipo di terreno più povero può avvenire anche con l’introduzione regolare di alcuni concimi.
Tipi di terreno agricolo
A seconda del tipo, dunque, ogni terreno è più o meno adatto alla coltivazione di una certa tipologia di piante. Chi è alle prime armi, può utilizzare un metodo abbastanza semplice e immediato che consente di identificare con buona approssimazione il tipo di terreno che ha di fronte. Tale metodo consiste nell’incidere con una vanga una zolla, prelevare una piccola quantità di terra e sfregarla tra le mani.
Se il terreno si sgretola e si dissolve immediatamente, si tratterà di un terriccio soffice e sabbioso. La terra con questa struttura, infatti, è ricca di sabbia e per questo motivo tende a “polverizzarsi” al minimo tocco. Se la terra che abbiamo prelevato si impasta senza disperdersi tra le mani, probabilmente siamo di fronte ad un terreno argilloso, quindi di compattezza medio-pesante.
Terreno argilloso
Questo terreno riesce a trattenere molta umidità ed è naturalmente ricco di sostanze organiche che lo rendono fertile e produttivo. Di contro, la sua struttura compatta e tenace lo rende più difficilmente lavorabile e non assicura di certo un buon drenaggio.
Ciò vuol dire che ha bisogno di essere addizionato lavorato a lungo perché diventi più soffice e leggero. Si tratta del terreno ideale per le coltivazioni in serre perchè tende a gelare facilmente. Riconoscere un terreno argilloso al tatto è davvero semplice in quanto mantiene la forma conferita con le mani.
Terreno sabbioso
Essendo più leggero e decisamente meno compatto, il terreno sabbioso favorisce il drenaggio dei liquidi e non trattiene l’umidità. Si tratta di un tipo di terreno a pH acido che deve essere quindi addizionato ad una quota di terriccio universale, specie se si vuole utilizzarlo per coltivare acidofile, piante succulente e piante grasse e in generale tutte quelle varietà che temono i ristagni.
Nella maggior parte dei casi, i terreni sabbiosi devono essere protetti tramite pacciamatura per impedire che secchino troppo velocemente. Questo terriccio si riconosce dalla spiccata tendenza a sbriciolarsi e dalla sua consistenza granulosa anche al tatto.
Terreno ghiaioso
Quando la percentuale di ghiaia supera il 40% nel mix della struttura del terreno, si è in presenza di un suolo ghiaioso. In realtà, tutti i terreni possono essere ghiaiosi, a seconda di quanta ghiaia venga integrata. Di certo, però, un terreno naturalmente ghiaioso non potrà essere modificato nella struttura.
In tal caso è sconsigliata l’utilizzo di questo suolo per la coltivazione di piante ed alberi ad alto fusto poichè esattamente come quello sabbioso tende a non trattenere l’umidità. Tuttavia, in agricoltura, la presenza di piccole pietre è un vantaggio poichè mitiga le escursioni termiche e trattiene il calore rilasciandolo durante le ore notturne. Ottimo, quindi, per la coltivazione della vite e di alberi da frutto, come ciliegio e melo.
Terreno limoso
Se terreno ghiaioso e sabbioso tendono ad essere piuttosto simili nella struttura, analogo discorso può essere fatto per il terreno limoso che presenta caratteristiche equivalenti a quello argilloso.
A differenza di quest’ultimo, però, i terreni di tipo limoso tendono a rompersi facilmente in blocco più grossi.
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Ultimo aggiornamento il 9 Gennaio 2024 da Rossella Vignoli
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