Il traffico di animali esotici mette a rischio le specie di casa: il caso dei procioni
Nel nostro Paese è ancora massiccio il traffico di animali esotici o comunque non tipici delle nostre zone, al punto da mettere a rischio l’ecosistema e la sopravvivenza di quelli nostrani.
Tra questi troviamo i procioni, che abbondano in Canada e nel Nord degli Usa ma non sono presenti in natura in Europa. Ciò ne rende anche difficile l’estinzione, giacché non hanno predatori e sono particolarmente prolifici nel riprodursi. Dunque hanno altissime possibilità di proliferare.
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Il caso dei procioni è esemplificativo di una situazione assai diffusa. Infatti il traffico di animali esotici portatori di malattie non presenti nella fauna autoctona può mettere in serio pericolo le specie tipiche del territorio e non solo. Nello specifico, i procioni sono alla continua ricerca di cibo e quindi entrano nelle case, salgono sui tetti, così il problema diventa anche sanitario.
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La storia dei procioni introdotti in Italia, avrebbe un lieto fine, 9 di questi esemplari hanno trovato casa presso il centro faunistico Formichella, gestito dal Corpo Forestale dello Stato all’interno del territorio del Monte Peglia. Nel centro ricevono tutte le cure di cui hanno bisogno, vengono nutriti, controllati e utilizzati anche a scopo didattico per le scolaresche. In fondo non è colpa loro se vengono immessi in habitat non propri.
Ultimo aggiornamento il 4 Gennaio 2020 da Rossella Vignoli
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